Figli di Babele

26 Set

Kalbu, language, idioma, lingua…chiamalo come vuoi, rimane il problema di noi “europei”…nello stesso giorno credo di aver provato ad esprimermi ripetutamente in 4 lingue diverse, senza riuscire a dire realmente quello che avrei voluto…
Com’è possibile che un popolo che vuole essere l’alternativa all’America parli tre lingue diverse all’interno di distanze che a volte non superano i duecento kilometri?

Adesso mi pento del tempo che ho buttato via in 5 anni di superiori, quando anzichè studiare inglese facevo ogni cosa possibile…(vero marco???!)
Non credo che l’inglese sia la lingua migliore delle altre, però effettivamente ben si presta ad essere quella comune…
Ho sentito poesie in spagnolo, francese e perfino norvegese sicuramente più musicali di quelle in inglese. Eppure, we must speak english if we want survive.

Cosa dire, cercherò di recuperare il tempo perduto. Cercherò di non essere una causa scatenante del fenomeno che porta dire ad ogni europeo “questo è un italiano, non parla inglese…”
Senza dimenticare la lingua madre, anzi le lingue madri (ci metto anche il piemontese), è giunto il momento di darsi da fare. Di arrivare in Europa anche noi.

Ps: “voci fidate” mi comunicano che in quel d’afghanistan è successo un altro casino. La sorella piange, la madre piange. Tutti piangono. Pochi giorni fa c’era chi si pronunciava fermamente sfavorevole ad un rifinanziamento della missione in Afghanistan, ed ora scuote la testa. Le voci di Orvieto non sono state ascoltate….

questo e’ il panorama dalla mia finestra…

2 Responses

  1. koc ha detto:

    Bello sto blog!! fai venire voglia anche a me di andare in erasmus, altro che sta solita vitaccia qua..
    Metti qualche foto! se no devo immaginare i posti e non e la e’ la stessa cosa…
    ti tengo d’ocio. a presto!
    koc

  2. andre ha detto:

    Ma sei a Roma o in Lituania? Non e’ san pietro quella?!
    Mah…chi ti capisce e’ bravo..!
    scherzo fuori di testa, bello vedere che esisti ancora in qualche angolo sperduto di mondo…non ho potuto salutarti come volevo ma rimediero! Magari vengo a trovarti…

    Andre

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Diary of a Baltic Man

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