Totò sull’autobus

09 Ott

C’è una città, all’interno di un Oggetto Non Meglio Identificato chiamato Unione Europea, che rappresenta un mondo a parte, una sorta di città stato. Non è neanche assimilabile al resto del Paese che la racchiude, perchè racconta storie sue, atti e fatti non condivisibili da un mondo che sembra vivere secondo altri schemi.
Kaunas. Una città talmente controversa che comincia anche a piacermi. Dalle parole di chi ci vive, traspare una sicura approvazione sulla propria città, ma dietro il muro di ovvie banalità di circostanza, si legge una curiosità morbosa di conoscere la mia opinione su questo posto. Te lo leggo negli occhi, caro mio!
Allo stesso modo, fa sorridere la prontezza che contraddistingue chi a Kaunas non vive nel sottolineare la cosa, contribuendo a creare un alone di fascino a questo angolo di mondo.
Come sempre, però, la realtà sta nei fatti. E i fatti si svolgono su un set consolidato, un centro città nell’ora di punta, con tutti i suoi protagonisti che si muovono, vivono, sotto gli ultimi caldi raggi di un ottobre generoso. Alla fermata di un autobus, un illustre sconosciuto si appresta a salire sul mezzo sotto la colonna sonora dei Foo Fighters, quando si accorge che dietro di sè, sugli scalini, un uomo è probabilmente inciampato e caduto.
Fotogrammi di un attimo, scene che si susseguono veloci, stordimento dovuto al passaggio da una situazione di calma all’adrealina pura. E forse anche al passaggio alle distorsioni del ritornello, nel frattempo, delle chitarre nell’mp3…l’immagine è confusa, il camaraman non capisce, sullo schermo traspare l’uomo che prima era caduto alzarsi in un secondo, delirare nel frattempo e scagliare un pugno incredibile sul naso di un suo simile dietro. La musica è sempre più alta, confusione: tre compari del colpito non accettano la cosa e si scagliano sul Nostro. Flash sull’autista dell’autobus: ha i suoi anni, di film così ne avrà visti serie intere. Chiude le porte e parte, tra le espressioni di sdegno internazionalmente simili di vecchiette spettatrici. Pochi metri, e si sente un colpo sordo: tre contro uno, il Nostro è finito contro il retro dell’autobus, fortunatamente un attimo dopo del passaggio della ruota, e adesso giace sull’asfalto. L’autista, ancora lui, ingranerebbe volentieri la retromarcia, ma il suo ruolo gli impone di fermarsi a vedere. La musica adesso si è fermata, anche i Foo Fighters vogliono capire. Ma non c’è niente da capire, e si riparte.
Quando sono sceso, ho lanciato un’occhiata al retro dell’autobus. Macchie di sangue, sarà per quello che li fanno rossi.
Sono un uomo di mondo, ho fatto l’Erasmus a Kaunas.

10 Responses

  1. Anonymous ha detto:

    Ok, con calma ce l’ho fatta. Da oggi è possibile lasciare commenti su sto pezzo di blog senza tutto lo sbattone di registrarsi ecc. ecc. Basta cliccare su Anonimo e scrivere. E logicamente firmarsi, perchè se no finite anche voi contro un autobus se venite a trovarmi.
    Questa innovazione era necessaria, conosco troppa gente che per commentare mi avrebbe telefonato, dicendo “cosi faccio prima”.
    Ora non ci sono piu scuse: scrivete cari!

    Sandro

  2. Anonymous ha detto:

    bravo che pensi anche a chi, come dici tu, “per accendere il computer usa l’accendino!”
    anche perche’ non riuscivo piu a entrare col nome di prima…mah…che stordita…
    ti seguo sai!
    tutti i giorni vedo che combini…

    –> stefy_kn <--

  3. Anonymous ha detto:

    Grand Zand, ma karim, lo conoscevi già prima di partire o l’hai conosciuto lì?
    quanto costa tirare avanti?

    IlLuca.

  4. Anonymous ha detto:

    Ma anche noi viviamo in un paese dove si lanciano le moto dagli spalti, dove chi ammazza tra condoni, sconti e altre vaccate all’italiana lascia la galera scontando neanche la metà della pena, dove si lasciano i bambini morti o morenti nei cassonetti dei rifiuti con città che annoverano più morti per violenza che giorni dell’anno ecc. ecc. Tu cosa credi che pensi un lituano di questo paese allora?

    Luca

  5. Cournot ha detto:

    eh no mio caro! Ho impiegato i miei dieci minuti a registrarmi per poterti scrivere e ora continuo a farlo col mio nickname da blogger che cazzo!Comunqua mi ha anticipato il ragazzo che si chiama luca: quanto costa tirare avanti in lituania? Utilizziamo un paniere significativo:
    Birra:€?
    Panino:€?
    Pizza:€? (è mangiabile?)

  6. cebeux ha detto:

    Beh…non è stata sicuramente una bella esperienza…in questi casi in genere la sensazione è quella di poter essere solo spettatori dinanzi alla violenza che si consuma sotto i nostri occhi…brutto, ma reale. Meglio non pensarci e basta.
    Io sono un uomo di mondo perchè ho fatto la festa della birra a ceva!
    Sì!
    Forse un giorno smetterò di parlare della cerveza, lo devo promettere a me stesso! (quel giorno sarà probabilmente un mercoledì pomeriggio della terza settimana di luglio del prox anno!)
    Ciao Seux!
    Come on feel the noise! Il giorno si avvicina!

  7. Anonymous ha detto:

    Luca chi sei? Ne conosco una decina…! Hai perfettamente ragione, e tocchi un argomento che tra italiani qua è inflazionatissimo. Difficile dire cosa è meglio e cosa è peggio, se dai un’occhiata al blog di karim vedrai miliardi di discussioni in questo senso…
    ci sono dei dati di fatto obiettivi, però. Quello italiano è un popolo, o meglio un mix di popoli, di furbi o altra gentucola simile. Quello lituano, che è un popolo sicuramente piu omogeneo, è un popolo di gente che si “cartella” in continuazione, anche grazie al loro buon alcol.
    Poi, la cacca c’è qua e la cacca c’è in italia, siamo d’accordo…!
    Fabio, o meglio cournot: partiamo da 3,5 litas = 1 euro.
    mezzo l di birra = 3,5 l
    piattone di carne + contorni = 10 l
    pizza = immangiabile
    caffè = 2 l
    abbonamento un mese autobus = 11 l
    entrata disco =10/15 l
    consumaz = 5 l
    e via dicendo…more cheap, more cheap!

    Il gran giorno si avvicina paux…! Alla grande!

    sandro

  8. Anonymous ha detto:

    Mi annoio su internet e non voglio conoscerti,già ti conosco. Forse non mi crederai sino in fondo perchè in certi momenti della vita si pensa di provare emozioni che altri non conoscono o non riuscirebbero a capire ma nella tua personalità rivedo molto me stesso qualche anno fa.
    Goditela sino in fondo, un giorno il senso della responsabilità ti farà prendere aria solo la domenica mattina.
    Buon viaggio.

    5525®

  9. zand ha detto:

    Grazie 5525. Ti sei spiegato benissimo, chiunque tu sia.

  10. Anonymous ha detto:

    La Lituania… prodi cavalieri delle relazioni-SMS difendono con il sangue l’onore della Lituania. Mia moglie è lituana, mia figlia pure, le amo tantissimo, ma quando descrivo ciò che vedo o ciò che provo non faccio nessun torno alla mia famiglia. Semplicemente scrivo.

    – karimblog.net –

Leave a Reply

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


Ricerca personalizzata