L’esercito delle forchette

17 Ott
Ieri sera solo nella notte, mi sono spostato da un locale ad un altro e poi da li’ a casa. Passeggiando tra cumuli di foglie ormai ingiallite e vita che dorme, mi sono accorto di non essere poi così solo tra le strade. Ogni minuto ne incontravo qualcuno, forse perche’ alla fine facevo caso solo a loro, forse perche’ e’ difficile non vederli, probabilmente perche’ quando la citta’ va a dormire i gatti randagi sono loro.
Li conoscevo gia’ prima di arrivare a Kaunas. Mi hanno messo in guardia tutti, appena sono arrivato, nei “giorni di assestamento”. Me li hanno descritti in ogni modo possibile, e forse alla fine la realta’ rappresenta efficacemente tutte le definizioni fantastiche che ho sentito su di loro. I lituani stessi ne parlano ridendo, a testimonianza del fatto che non sono solo un’immagine proiettata da occhi forestieri abituati ad altri campionari di espressioni ma esistono davvero, minoranza massiccia del popolo lituano. Mi dice una ragazza che c’e’ un comico, a Vilnius, che e’ diventato famoso proprio imitando queste caricature di se’ stessi.

Sono i Forsas, termine che vuol dire qualcosa come forzuto, ma nell’accezione totale del termine, cioè anche non proprio intelligente. Ragazzi o uomini lituani, ma lituani della “vecchia generazione”, quella figlia del sovietismo e dei primi barlumi di follia consumistica seguiti subito dopo Berlino. Alti sempre troppo piu’ di te, sono anche grossi troppo piu’ di te, e quando arrivano li senti sempre. Vestiti con l’ultimo grido dei cataloghi dei kitsch, fanno del capello rigorosamente cortissimo uno dei capisaldi della loro dottrina. Scendono da macchine niente male…negli anni ’90, ma che dopo l’ultimo incidente in Francia sono arrivate a Kaunas, per essere dotate dai meccanici di Fast and Furious della marmitta piu’ casinara o da impianti audio pensati probabilmente per discohouse.

Si muovono sempre in gruppi di almeno 3 o 4 persone, solo in quei momenti riescono a essere dei veri Forsas, quando sono da soli neanche li vedi perchè si mischiano alla gente. Ultimo accessorio indispensabile e rigorosamente presente, la bottiglia di birra in una mano, che finirà il suo corso schiantata contro qualche muro, a volte contro qualche vetro, quasi sempre contro l’asfalto.

E’ difficile conoscere l’aspirazione di un vero Forsas, mi piacerebbe un giorno parlare con uno di loro per capire se veramente è così bello cercare un pretesto per fare a botte sempre, e finire magari sanguinanti contro un muro perchè un altro gruppo è stato più forte. O mi piacerebbe capire il senso di scagliarsi contro qualcuno, anche solo verbalmente, solo quando la matematica ti dà la proporzione costante di tanti contro pochi. Magari, potrei anche chiedergli se è stato uno di loro a regalare due colpi di pistola in testa a uno, sabato notte, esattamente davanti al disco-bronx che c’è nel piano terra del mio dormitorio…

Ormai l’esercito dei Forsas è sempre più alienato anche nella propria casa, basta avere una visione d’insieme di tutta la popolazione per capirlo, ed è inevitabile che sia così all’interno di un popolo che studia, viaggia, capisce e lavora seguendo altri binari di vita, guardando a studenti stranieri (per esempio) come un’occasione di confronto e non solo di ostilità.

Resistono a Kaunas, che è un po’ la loro capitale, ma il sentimento che i propri concittadini provano verso di loro si sta trasformando sempre di più da paura a compassione, con buona rassegnazione per il comico di Vilnius, che dovrà reinventarsi un altro lavoro.

La mia casa, il dormitorio, con la discoteca…al piano terra!

10 Responses

  1. matt ha detto:

    “L’esercito delle forchette”…! Omaggio al Piero Pelù! Ma da cosa dici non mi sembrano tanto forchette sti qua!

  2. Anonymous ha detto:

    it sounds like “Tamarri”

  3. anomis ha detto:

    wow…augurati di non averne mai uno contro!

  4. zand ha detto:

    anonymous, chiunque tu sia, hai azzeccato in pieno il sinonimo.

  5. ronny james ha detto:

    Conosco gente simile, a ben pensarci…

  6. Anonymous ha detto:

    mitico chi si firma ronnie james…..voglio conoscerlo!!! è già il mio dio…. ah ah ah ah

  7. cebeux ha detto:

    Dalla descrizione mi sembrano i nostri skin-heads, con tutte le particolarità tipicamente lituane che non so che li rende diversi…
    Che geeeeeente!

  8. Sigmundflower ha detto:

    Interessante ed intelligente la tua descrizione…sai, sarebbe veramente interessante riuscire a comunicare con uno di loro…me syai attento;), prima offrigli un birra!!!

  9. […] tanto tempo fa, se ne era parlato e discusso, poi ovviamente tutto e’ caduto nel dimenticatoio, nel limbo delle “cose da fare, un […]

  10. […] d’occhio primario dell’italiano che sbarca da queste parti, infatti, e’ dato da personaggi foschi e apparentemente poco simpatici che incombono sulle strade baltiche. Dietro di loro, nascosti in centri commerciali […]

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