
La differenza tra l’uniforme e la divisa è che la prima unisce, la seconda divide.
Detto questo, mi vengono in mente due episodi da raccontare. Il primo è storia di ieri mattina:
Descrizione del set d’azione: Kaunas, Lithuania. Strada antistante l’università , piena mattina di un giorno di settimana –> gran folla di studenti.
Protagonisti: la Policija, Zand.
Trama: Come tutti i giorni settimanali, tutti i minuti, la folla di studenti crea un viavai continuo davanti alla principale università di Kaunas, e approfitta di un semaforo rosso in lontananza che ferma tutto il traffico per attraversare la strada, deserta. Da ricordare che Zand fa parte della folla. E’ a quel punto che sbucano un paio di armadi vestiti “alla paramilitare”, che con simpatia si impadroniscono della folla e la “accompagnano” gentilmente su un autobus firmato Policija, anch’esso sul verde-grigio andante.
Sbigottimento della folla, non tutta a dire la verità , per qualcuno forse non è la prima volta. Curiosità mia, soprattutto quando vedo che sull’autobus ci sono altri studenti che parlano coi poliziotti, si incazzano, mostrano documenti vari e alla fine…pagano.
Da notare, solo ed esclusivamente studenti.
Arriva il mio turno, ma “ne kalbu lietuviskije” e devo aspettare un poliziotto che sappia l’inglese. E’ come cercare un cervello a Buona Domenica, ma il prode stupisce tutti e arriva a oscurarmi con i suoi due metri e più. Qui inizia il dialogo tra Z (Zand) e, come lo chiama Borja, A (Animal). I puntini vanno sostituiti da lunghi attimi di silenzio con faccia da ebete.
A: Why – you – crossed- the -road?
Alla faccia!
Stronzi questi poliziotti lituani…sembra quasi che siano italiani da come si comportano… sei sicuro che non fossero immigrati di vecchia data?
Ti sei già fatto riconoscere…te l’avevo detto che il pericolo Polivtoskaja è sempre dietro l’angolo…
Ciao!
…invece tra di voi
ce n’è più di uno
che è vestito bene,
pettinato bene però…
per bene non è.
E questo qualcuno,
si è messo in testa
che la gente
con la buona e le cattive
deve fare quello che vuole lui.
Ma ognuno è libero…….
Ti amo…ti amo campionato…non ci sei mancato…anzi NON CI ERI mancato…adesso siamo contenti, che sia finita così…perchè l’amore ha riempito tutto l’universo della figc…
Canzone di qualche anno fa.
E’ come cercare un cervello a Buona Domenica….odio le faccine che ridono sui computer ma stavolta la metterei…!
ci godo di brutto…
Sandro, le tue come hai detto sono solo idee, impressioni che, come hai detto, sono tue. Possono essere condivisibili o no, sul tuo blog hai diritto di scriverle.
Per quanto mi riguarda, avrei una fiducia assoluta nella polizia and C. se il contesto della mia vita quotidiana (in Italia) non me la facesse a poco a poco scendere.
Non conosco ovviamente la situazione lituana, quindi non giudico.
Ciao!
Beeeeeella gente…..
Chiaro che sono solo mie impressioni, eccimancherebbe altro.
Comunque, sempre per onor di cronaca, aggiungo che è successo lo stesso anche a uno spagnolo: lui ha preso il telefonino e ha fatto finta di chiamare l’ambasciata. L’hanno lasciato andar via subito con il capo cosparso di cenere. E chissà poi perchè, se dopo tutto è una cosa proibita!
Mah…quando si parla di allergie tutto è possibile.
sti polizziotti lituani mi ricordano tanto i loro colleghi Russi….
No qua ti sbagli.
Quelli russi sono ancora peggio.
[…] difesa? La Russa? Si??), con i suoi soldati in cittá “ma solo per un anno”. La mia avversione personale contro qualsiasi divisa mi impedisce di commentare equilibratamente la […]