Quel grande punto interrogativo

07 Gen
Una settimana riavvolto nel tricolore, con tutte le conseguenze positive e negative che la faccenda comporta. L’impatto, già dal primo minuto, non è stato così differente dal previsto, tra montagne sognate e volti umani inesorabilmente diversi, calore generalizzato e il solito ultimo libro di brunovespa.

In mezzo, pesante emozione in un’inflazione di sentimenti, la cerchia di amici vari di cui non avrebbe senso parlare. Solo riflettere, inginocchiarsi, baciamano e ringraziare.

E poi, ampiamente prevista anche lei, l’intervista infinita, il travolgente fiume di curiose domande per capire qualcosa della mia nuova vita, di cos’è un Erasmus, di cos’è Lei.

La Lithuania.

Chimera lontana, immagine di Russia, sensazione di freddo e steppa, di vodka e di Nord. Interesse vivo per il qualcosa di diverso. Ricordi di un nome e di un banco di scuola, di professoresse di geografie perennemente stufe di ricollegare per l’ennesima volta le tre capitali coi tre ministati. A che servirà mai, dopotutto?
A niente, cara la mia professoressa, il tuo libro non ti dirà mai quello che è la Lituania, così come, amico mio, tutte le parole del mondo non basterebbero mai a spiegare quello che è, per me.
Questa volta non si tratta di descrivere una serata o una settimana, il fardello che schiaccia le spalle ha il peso di 4 mesi di vita e di una nazione intera, col suo popolo, i suoi usi e costumi, la sua lingua e le sue terre.

E allora via col valzer delle domande legittime, che un malato di statistica racchiuderebbe tutte in 3 rigide gabbie: il cibo, i prezzi, le donne. Dicono che gli amici sono gli specchi della tua personalità: mettiamoci il cuore in pace tutti, allora, di fronte ai ripetuti casi di devianza mentale.

Inutile scappare, inutile fuggire, le risposte prima o poi vanno date, e ci mancherebbe. E’ un rito a cui è divertente e piacevole sottoporsi, sempre restando sotto la magica cupola di misteriosità che quelle parti rappresentano. Con la solita, non banale raccomandazione: smetti di considerare ciò che è lituano come ciò che è russo, sarebbe come unificare Gino Strada e Bin Laden solo perchè entrambi hanno la barba.

13 Responses

  1. JEMP ha detto:

    goditelo questo tuffo d’italia prima di tornare nel mare di quell’esperienza struggente… fosse stato per me non sarei tornato qui per lungo tempo… però stiamo fomentando nuovi viaggi futuri.. a presto e un abbraccio

  2. zand ha detto:

    Eppure ogni tanto si ha bisogno d’Italia, soprattutto nel mezzo di un Tutto come quello lassù…20 giorni con la spina attaccato al muro, nell’attesa di nuovi, tanti, viaggi futuri…a presto caro!

  3. stefano ha detto:

    eheh … sono d’accordo con te … le pause sono fondamentali per ripartire nel migliore dei modi …
    che ridere quando ho aperto le foto e c’era la mia con su : bulldozer in vilnius 🙂

  4. zand ha detto:

    Come definirti diversamente?!?
    iki

  5. Bliss ha detto:

    Ma va là dove sono le differenze tra italia e lituania…non me ne viene in mente neanche una….

  6. Henry ha detto:

    Ovviamente mi auguro che il bliss qua sopra fosse ironico.
    Hai dosato bene il tuo break a metà Erasmus – nè troppo lungo e nè troppo corto…(e ti capisco perfettamente quando parli di “interesse vivo per qualcosa di diverso”, quando rispondere a certe domande non è semplice – si preferirebbe cavarsela con un saluto e un abbraccio, quando…)
    Io non l’ho ancora capito bene cosa mi affascini così tanto della Lituania, così tanto da voler ripianificare viaggi di anno in anno, così. Tanto.
    [E non sono solo le donne.]
    [Neanche i prezzi bassi.]
    Insomma, credo di capirti – senza la presunzione di voler entrare nei tuoi pensieri.

    PS:*Controlla la mail*

  7. Cournot ha detto:

    Sto preparandomi le domande da farti e dovrai attenderti una vera e propria intervista… d’altronde fa parte degli obblighi di chi viaggia poi raccontare tutto 143 volte a tutti quelli che incontra… c’est la vie!!

  8. zand ha detto:

    Henry, sottoscrivo in pieno tutto. Cosa affascini cosi tanto della Lituania non lo so neanche io…sicuramente però, conoscendomi, so già che anche l’affascinarsi va vissuto a piccole dosi, per non rovinare di routine o “dejà-vu” un posto che adesso come adesso mi sa dare TANTO. Immensamente più dell’Italia…

    Fabio, son pronto! Non sarà il tuo 31 che mi ucciderà dopo gli altri 30…forse! Martedi sera ci saresti?

  9. bliss ha detto:

    Chiaro!! Superironico.

  10. Cournot ha detto:

    Be se sopravvivo all’esame di domani… si ci sono martedi sera…
    Stai già autoavvisandoti che un giorno magari potrebbe non darti più le stesse sensazioni? Sei precoce..

  11. bunja ha detto:

    Guarda che anche se sei in territorio italiano qualcosa ogni tanto puoi scriverlo….

  12. zand ha detto:

    Giusto.

    Qualcosa.

    :biggrin_wp:

  13. mary ha detto:

    Ciau da Mary!!!!!!!!!!

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