Riflessi reali di mondi virtuali

09 Feb

Troppo facile perdersi, nelle travagliate conseguenze che possono collegarsi tra mondi reali e mondi virtuali. Perdersi in progetti che si accumulano, appaiono per qualche secondo, in attesa di un successivo upload che li relega nella cronologia del progressivo oblìo. In effimeri attimi di entusiasmo catalogabili nella categoria delle “idee che non verranno mai realizzate”. E quante ce ne sono.

Eppure può capitare, qualche volta, che l’illuminazione divina sia più forte, capace a spingere l’ennesimo file temporaneo un po’ più in là del confine tra idea e azione, fino a caricarsi di un’irrefrenabile energia travolgente, quasi schizofrenica, che finirà la sua corsa solo dopo aver oltrepassato la frontiera.

Il caso vuole che sulla mia strada si sia imbattuto un portoghese, Anibal (ne ha parlato anche Paolo), che nella routine di un giro di mondo online si è imbattuto in una miniera di offerte per lavori, stages e periodi di studio collegati da un delizioso filo comune, quella parola che imparata una volta difficilmente si dimentica: international.

Ebbene, quello che era nato come un “ci provo e chissenefrega” si è trasformato progressivamente, nel giro di poche settimane, in un test concreto, in una selezione, in un viaggio a Varsavia per un colloquio, in un successo. In una rivoluzione completa della propria vita. Con un repentino cambiamento particolarmente percettibile, da una condizione di devastatissimo studente Erasmus giramondo per passione a quella di autorevole collaboratore BBC giramondo per lavoro. A 3,300 euro al mese, contratto a tempo indeterminato.

Utopia? Forse. Anzi, sicuramente, per chi continua a cercare il Lavoro Della Vita tra annunci di giornalacci locali o agenzie di schiavismo varie.

Utopia? Sicuramente, per chi prima di partire per l’Erasmus non poteva immaginare quante possibilità di moltiplicare le proprie possibilità si creano succhiando la polpa da ogni Luogo (virtuale o reale) e poi cercarne un altro.

Utopia? No, realtà. Senza accorgersene si è oltrepassato il confine tra virtuale e reale, il processo è stato completato, anche per la valigia comprata in vista-Erasmus da Anibal il contratto è cambiato, e adesso è a tempo indeterminato.

Prima di chiudere il tour quotidiano nel mondo virtuale, lascio un regalo in condivisione che è stato lasciato a me: il link del sito che cambia la vita. Let’s go!

4 Responses

  1. beat ha detto:

    Perchè far tutto sto casino quando con un po’ di culo si trova un bel posticino nel supermercato sotto casa??!

  2. baltic man ha detto:

    e’ quello che penso anche io.

  3. Paul ha detto:

    no… bisogna fare business…

  4. Baltic Man ha detto:

    Che tipo di business paul?!?

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Diary of a Baltic Man

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