Киев!

15 Mar

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Il tempo passa, le ore si portano via i giorni e la mente si raffredda: adesso si puó parlare piú lucidamente di Kiev, di una cittá non ancora così conosciuta e battuta dai travolgenti lowcost che fioriscono quá e lá e da tutto il carico umano che si portano dietro (sul volo di ritorno, a Vilnius, eravamo in 11. Compreso l’equipaggio….).

Kiev. Grandiosa capitale di uno stato che probabilmente non le somiglia per niente. L’Ukraina è uno dei paesi più poveri d’Europa, conosciuta in Italia non tanto come terra di santi, poeti e navigatori quanto di badanti, prostitute e aiuto-muratori. Eppure…il paesaggio umano capace di offrire Kiev non è quello, in quanto (anche in periferia, anche nei mercati a cielo aperto dei sobborghi) è possibile incontrare frotte di studenti o di persone emigrate verso la capitale, senza sceglier per forza la via dell’Ovest. Dignitosamente ok. Una cittá quindi che si manifesta obbligatoriamente viva, colorata, e soprattutto ancora vera, poco contaminata dallo-stile (G)old Town che sta distruggendo Praga e Riga…E`nella Cittá Vecchia che si incontrano i personaggi piú assurdi, da vecchie signore sdraiate con 25 cani a raffinati espositori di sovietume a cielo aperto, tutti rigorosamente contattabili solamente in ukraino o russo, in quanto l’inglese non ha ancora colonizzato questo angolo di Est.

E poi, la gente…ragazze e ragazzi che giá dall’aeroporto ti aiutano spontaneamente a orientarti nel labirinto cirillico, strani individui che ti invitano “in una festa a casa di amici” prima ancora di chiedere il nome, sorprendenti miscugli etnici figli delle assurde mosse giocate sulla scacchiera di Stalin. Multietnicita’ non tradizionale, spagnolitedeschiafricanibrasiliani, no, a Kiev e’ possibile incontrare sopratutto azerbaigiani (o azeri??), tagiki, armeni, georgiani, turkmeni e tutte quelle genti che fino ad ora mi erano apparse solo leggendo Buonanotte Signor Lenin.

Non e’ tutto oro quello che luccica a Kiev. Il lato banale, la metropoli che si sveglia, ho avuto modo di vederlo perfettamente l’ultima mattina, dopo un afterhour vagabondo in Notturno Solitario, quando l’ultimo taxi-Lada mi ha riportato in un’ora sulla via di casa.

Ed e’ stato il piu’ bello.

2 Responses

  1. bunja ha detto:

    macchefffigata. Mittticccco! Quello e’ veramente un viaggio che mi piacerebbe fare…….

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Diary of a Baltic Man

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