Another sunrise. Another time walking between first workers of the day, empty bottles, tired expression and drunk people. Another city saw by the born-side, the most real and the most interesting.

Walking looking for a bed, stopping in front of every kiosk with a big hopeness called food, and last energy it’ll be found for understand that a кафе could be your destination. Even though it’ll be watching the first shinning on Red Square, or under some unknown monument, doesn’t matter if a policeman is looking you like a FBI agent in the Moskow of 20 years ago.

Enjoy your night.

…e poi, il ricordo si portera’ via in archivio le immagini della Moska di giorno, piena affollata e incasinata, capace di trasformarsi e svendersi come una delle citta’ piu’ costose al mondo nonostante il panorama delle facce comuni sia tarato su altri livelli. Citta’ ricca di discoteche proibitive, casino’, contenitore perfetto di quella classe sociale nata dopo la fine del comunismo e chiamata verosimilmente quella “dei nuovi ricchi”.

Metropoli piu’ che citta’, metropoli avviata a dimenticare sotto i fasti del capitalismo di plastica piu’ assurdo la capitale dell’impero di plastica che fu, oramai visibile solo piu’ nei monumenti o negli strascichi reali che si e’ portato dietro. Come le mentalita’ di troppe persone pesantemente appiattite. Come la fuga nell’alcol da parte di chi aveva lavori assurdi e si e’ trovato ad essere assurdo ma senza lavoro.

Come cani davanti alla televisione, siamo rimasti incantati una buona mezz’ora davanti a uno spettacolo significativo, proprio di fronte alla Piazza Rossa. Processione di gente, a flusso continuo, con l’obiettivo ultimo di piazzarsi di fronte a un qualche Padre Pio ortodosso e tirare monetine dietro le proprie spalle. Proprio verso un esercito di barboni e alcolizzati, un metro dietro, pronto a buttarsi sullo spreco degli altri, immortalati da mille fotoevideo camere.

Specchio sociologico della divisione del mondo (secolare) e di quello che e’ la Russia (oggi).