Con l’ombrello nel web

27 Set

              me-simpson.PNG

Piovosi pomeriggi di provincia invogliano all’uso del Net.

Spuntano così, da quel formidabile mondo che si nasconde in quel piccolo modem, altre cose interessanti:

  1. Di Anobii, ne avevano già parlato tutti quei blogger molto più avanti di me. Bisogna ammettere che è una cosa interessante, per socializzare con lettori dai gusti comuni, per scoprire pubblicazioni sconosciute, per catalogare semplicemente un proprio “curriculum di libri” personale giorno dopo giorno.
  2. Twitter, invece, lo scoprii per caso tempi remoti addietro. Incuriosito me ne ero avvicinato, poi l’ho abbandonato, i piovosi pomeriggi di provincia di cui sopra ci riavvicinano di nuovo.
  3. Non si può avere un Fratello d’America privo di blog. Preoccupato per un suo sano sviluppo a distanza, ho provveduto ad aiutarlo.
  4. Bello trovare anche spunti di riflessione sui giornali on-line più “convenzionali“.
  5. Il mondo lo stava aspettando, qualcuno ce l’ha finalmente regalato: il website per clonarsi finalmente secondo il Simpson-style. Delirio.

5 Responses

  1. dick dastardly ha detto:

    Ciao, scusa se passo a disturbarti, ma ho un dubbio amletico da risolvere.
    Sono arrivato da 1 giorno e vorrei sapere come mei le lituane quando passeggi ti squadrano e sorridono.
    Ti assicuro che non sono alvaro vitali o lino banfi e a me non sembrano i *ridolini* femminili. Sfottono, ci provano o ridono perche” italiano?
    Vorrei capirlo. Scusa per la domanda e il disturbo.

  2. Cournot ha detto:

    Ragazzo mio sei una continua fonte di sorprese!
    anobii mi piace un casino!
    Twister non ho capito cos’è ma fa lo stesso…

  3. baltic man ha detto:

    @ dick dastardly: 9 mesi da quelle parti e non lo ho capito ancora io. Però mi piace!

    @ cournot: bello anobii, vero! Twitter (non twister) è invece sostanzialmente inutile, per perdigiorno come me.

  4. dick dastardly ha detto:

    Iniziamo da dove c’eravamo lasciati. Le ragazze che “squadrano” e fissano negli occhi. Bello, vero. Ma a me dopo un po’ dava fastidio, pensavo fosse una presa per i fondelli.
    Ancora non ho capito perché.
    Il resto:
    luoghi molto belli. Veniamo ai tuoi consigli sui locali:
    ho visitato il tamsta. Era un mercoledì, l’ho trovato piccolo ma carino. Solo che in quella serata suonavano jazz: per carità, sono aperto ad ascoltare ogni genere musicale ma dopo un po’, se non è rock, mi annoio. Infatti siamo usciti. Bravo, comunque, il musicista.
    Ho preferito i vari giovani che per strada suonavano. E’ una cosa che mi ha positivamente impressionato e fatto in parte vergognare dell’Italia, dove se facessero la stessa cosa dopo un po’ si ritroverebbero il solito guardiano dell’ordine pubblico che lo impedirebbe, fiero di compiere diligentemente il suo dovere di tutore della sicurezza. O peggio ancora un ispettore siae.
    La cosa che balza subito agli occhi è la bellezza delle ragazze, inutile negarlo. Ma già lo sapevo, avendo visitato altri paesi dell’Est Europa. Solo che lì è ancora più alta la quantità di belle donne.
    Sia chiaro, non sono il solito italiota ignorante. Infatti l’ho scritto.
    Sono ragazze dolcissime, che si contrappongono alle caratteristiche “vichinghe” dei ragazzi. Forse per quello sono dolcissime. La cosa che mi ha più fatto schifo dell’italiota è stato al rientro e anche prima di partire. La loro convinzione che andassi in un paese di prostitute (cuba ad esempio). Trovo questa cosa ignorante, idiota, offensiva e nemmeno meritevole di commenti. Il sorrisino idiota alla risposta che “andavo nelle Repubbliche Baltiche” (nemmeno il coraggio di dire e dimostrare così la loro ignoranza, vigliacchi. Solo un sorrisino ebete stampato sulla faccia da pirla). Vai a spiegare che non sono poveri e che in altri paesi lo fanno proprio per povertà, ed andarci credendosi playboy non capendo che si è solo sfigati è vergognoso. In altri paesi, appunto. Ma per l’italiota esiste un solo paese in Europa, il paese dell’Est. Inutile spiegare che sono moltissimi paesi, e che la Romania non è la Croazia o la Lituania.
    Lì sapevo di trovare ragazze gentili e dolci, così è stato. Solo per il fatto che balli o parli con loro alcuni italiani le reputano facili. Sono degli imbecilli, quelli che poi rimangono sempre da soli e tornano vantando fantomatiche conquiste. Che vergogna. Ad uno di loro stavo per dirglielo, ho preferito evitare. Un mio amico invece l’ha fatto e questo italiano è rimasto mogio mogio e dopo 5 minuti è uscito dal locale, ben gli sta. Non sanno una parola di inglese, vanno lì e continuano a importunare senza capire quando è il momento di smettere. Ma cosa possa capire la loro testa è un mistero.
    Ne ho conosciuta una, subito la prima sera. Rimanendo me stesso, quando le ho detto che era bella e dolce sembrava le avessi detto una cosa impensabile (e lo era veramente, sono sempre sincero), ho capito la durezza dei locali, certo non prodighi di complimenti, ma con un’unica tecnica: bere e trattarle violentemente. Mi dà appuntamento al giorno dopo, ma mi dà buca. O forse io sbaglio locale d’incontro. O scoperto anche questo aspetto dei locali, la loro (in parte) inaffidabilità.
    Ho visitato molti posti di Vilnius. Ogni volta che vado in un paese cerco di conoscere vari aspetti. Cucina compresa. Purtroppo non ho visitato altri posti per alcuni contrattempi (non li spiego altrimenti diventerei lunghissimo). Ho apprezzato anche alcuni piatti locali. Ho già parlato del museo del genocidio, ma Vilnius è ricca di palazzi e di stili dal neoclassico al rococò. Veramente una bella città..
    La birra locale, la svyturis, è particolare: ne posso bere 2-3 litri e non mi prende male. Rende più allegri e non dà quel senso di nausea post bevuta. Ottima. Oltre all’esperienza “assenzio”, già descritta.
    Ho visto alcune scene “strane”: gruppo di operai che lavora in aeroporto. Uno lavora, gli altri guardano stravaccati sulle poltrone per un buon ¼ ora. Si vede che il lavoro consiste nel sostegno morale. La stessa cosa l’ho vista anche in altri luoghi della città. Boh.
    Ho visto un paio di risse e in un’occasione ho avuto un po’ paura. Erano in due, io con i miei amici (5). Camminiamo di notte e vediamo che uno di loro ci affianca, ci guarda tutti e poi guarda indietro il suo amico, si vede che non ha atteggiamento amichevole. Poi ci riaffianca e ci rifissa. Poi probabilmente il suo amico gli fa capire che non conviene visto il numero, si fermano al bancomat (quindi avevano bisogno di soldi) e noi andiamo via tirando un sospiro di sollievo.
    Ecco, una cosa mi ha dato parecchio fastidio: noi non ci addentravamo in quartieri “loschi”. Quasi sempre in centro. Non abbiamo praticamente mai visto polizia. Questo è inconcepibile secondo me per un paese che fa affidamento sul turismo. In centro dovrebbe circolare a tutte le ore la polizia. Invece, a certe ore anche i centri storici sono presidiati da ubriachi.
    Guidano come pazzi, il codice della strada è pura opinione personale. Lo dice un italiano, uno che cresce vedendo incoscienti al volante, ma loro in tal senso ci battono di gran lunga.
    Anche da loro alcuni tassisti truffano se scoprono le tue non origini locali. Per lo stesso identico tragitto mi sono trovato a pagare una volta 6 litas, un’altra 20. Strano. Si vede che è una categoria professionale che universalmente è poco seria e dedita a truffare il prossimo. La stessa cosa l’ho vista ovunque, tranne che in america, dove i taxi espongono sulla fiancata la tariffa oraria.
    Avrei ancora altre cose, ma sarebbe lunghissima. Mi è piaciuta molto, è stata una piacevole sorpresa, che conto di rifare verso aprile.
    Grazie ancora per i consigli (anzi: aciù; scusa se l’accento è sbagliato ma non ricordo come si scrive).

    Queste sono state le mie impressioni lituane.

  5. Baltic Man ha detto:

    Condivido in tutto e per tutto. Si può dire che in una settimana hai capito la Lituania.

    O perlomeno hai capito Vilnius, che ne è la capitale-non-rappresentativa, visto che, dalle altre parti, tutto quello che hai detto tu, si estremizza all’n-esima potenza. Dalle ragazze alle risse ai tassisti ai cantieri.

    Ma con l’ineguagliabile vantaggio che più in là il fastidioso Italiota praticamente non esiste (ancora).

    Dici che non capisci il “tirar buca” e “stra-guardare” delle ragazze: nemmeno io (nemmeno noi, allargando il discorso alla gentaglia che ha vissuto con me lassù) c’è riuscita, quindi sei in buona compagnia!

    La Svyturys? Ormai ne sono pressochè un azionista.

    Complimenti per il resoconto!

Leave a Reply

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


Ricerca personalizzata