Genova è tra Bogotà e Kiev

01 Ott

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E’ lunedì mattina di burocrazie e lunghe code, personaggi lenti e scartoffie che profumano di Sud America. Le facce dell’università questa mattina sono fresche, sono teneramente speranzose, sono il nuovo nel vecchio all’inizio di un nuovo altro anno. Non le guardo e non ci penso, guardo Mac che non le guarda e pensa ad altro, pensa a cose assaporate e poi sfuggite, pensa a cose latine.

Immaginazione che vola nella tiepida Genova che si sta per arrendere all’autunno, viaggi mentali da tenere fermi al check-in prima che esplodano prima di tempi tuttaltro che certi.

Nel frattempo bisogna stare lì, in coda, tra le facce fresche, ad aspettare il verde coi motori accesi. Una porta mi parla, nell’anonima forma di un foglio bianco su mogano beige. Mi parla col tono giusto, quella porta mi sa prendere, mi dice quelle cose là che io voglio sentirmi dire. Senza appello.

E così, mentre qualcuno lassù in quegli uffici giapponesi stritola tra fotocopie e fax le mie speranze, silenziosamente aspetto i primi assaggi di “Lingua e Cultura Ucraina“.

3 Responses

  1. marco ha detto:

    be`..nn m resta ke augurarti buona fortuna..nn ho capito se stai cercando di andare in Sud America o in Ucraina..e nonostante la Piccola differenza credo ke x te sia la stessa cosa..basta andare..
    a presto

  2. Luca ha detto:

    Quando vai?Io forse vado in Ucraina tra 2 settimane,Lvov di sicuro, e forse Kiev

  3. baltic man ha detto:

    Ok mi spiego meglio perchè effettivamente gli arzigogoli mentali di questo post sono incomprensibili ai più.

    Putroppo non vado in Ukraina. Però ieri, mentre scartabellavo su e giù per uffici vari cercando un buco che mi portasse in Sud America, ho visto un foglio:
    “Corso di lingua e cultura ucraina”.

    E così ieri pomeriggio tardi ho subìto la prima lezione. Ah!

    Luca, vai anche a Kiev, che città!!!!

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Diary of a Baltic Man

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