Archive for dicembre, 2007

Internet cafè


29 Dic

“Allora, mi hai capito? Ti chiamo domani pomeriggio dal computer.”

“Dal computer? E io cosa faccio, ti rispondo dalla caffettiera??”

Do you tube?


25 Dic

Ti ricordi? Tempo addietro, non prima di un paio d’anni fa, sia io che tutti elogiavamo e idolatravamo sulla pubblica piazza la rivoluzione-youtube, esaltati verso questa nuova prospettiva di libertà che il nuovo website prometteva e finalmente pronti a una fine della shit-television ormai imminente.

Orbene. Qualche stagione televisiva è passata, e nel frattempo Youtube è stato inglobato dalla multitentacolare piovra di Google; 1 milione e 820 mila persone continuano a guardare Porta a Porta, e la tanoto idolatrata “democrazia di youtube” risente sempre di più dei peggiori effetti della televisione nostrana: Luttazzi non è che l’ultimo personaggio scomparso (parzialmente) dal sito: youtube non tollera le oscenità , e il comico con la sua ormai celebre frase ha osato troppo nominando contemporaneamente volgarità come “Giuliano Ferrara”, “Berlusconi”, “Dell’Utri”, “Previti”, “Santanché”…

E poi. Youtube poteva essere ed effettivamente era un ottimo mezzo per trasmettere Arte, sottoforma di cortometraggi che molti autori pubblicavano per sfruttare il notevole mezzo comunicativo. Si trovava anche su youtube per esempio un ottimo lavoro di un giovane regista lituano sul tema dell’Erotismo, vincitore di numerosi concorsi anche all’estero. Erotomotto è un video di 10 minuti realizzato con un matrimonio tra immagini reali e tecnologie come il Flash semplicemente geniale, accompagnato da una colonna sonora originalissima. L’abilità del regista era stata proprio quella di affrontare il tema dell’erotismo senza l’ausilio di immagini esplicite e banali: youtube l’ha rimosso e non lo lascia ripubblicare perchè “viola i termini d’uso a proposito di immagini pornografiche“.

E’ pornografia questa?

Doni del cielo


22 Dic

La destinazione del famigerato ottopermille da parte dello Stato “laico non praticante” italiano verso la Chiesa Cattolica è da sempre di dominio pubblico. Le esenzioni fiscali che i governi concedono alla suddetta in contropartita a improbabili indulgenze post-moderne è saltata fuori ultimamente, da un’inchiesta de L’Espresso. Gli stipendi statali a insegnanti di religione con monopolio esistono ormai dai decenni più remoti. I finanziamenti ai giornaluncoli cattolici non si differenziano per niente rispetto a quelli concordati a giornaluncoli luterani animisti o ufomani. Scoprire però che per ogni biglietto aereo acquistato (con decollo o atterraggio da un qualsiasi aereoporto italiano) vengono destinati, oltre alle normali tasse italiane, anche 1.81 € di Tasse Vaticane lascia in bocca quello strano sapore di sacrilega eresìa.

Un blog è…


20 Dic

…il futuro

…la rivoluzione

…una spazio tutto tuo che ti fa sentire Libero e Padrone

…uno spazio che non è tuo perchè devi usare per fare comunicazione formativa, e non un “caro diario”

…un programma su raitre???…

…non lo so ma mio figlio ne ha uno

…la Democrazia e l’arma per combattere la gerontocrazia la lobbycrazia e tutto quello che ha un suffisso percepibilmente negativo in -crazia (che tra l’altro assomiglia molto a “crazy”)

…una roba che permette a chi accende il computer con i fiammiferi di diventare un Very Important People nella rete

…un posto cattivo cattivo dove se sbagli paghi perchè un’inferocita massa di contestatori ti porterà direttamente nel Girone degli Ignoranti

…un apostrofo rosa tra la parola “collettivo” e la parola “singolo”…(?)

…bello, quando stai su internet a “studiare” tutto il giorno

…un web-place troppo cool, dove con altri blogger come te puoi creare una net di link per la blogroll legati a tanti thread, e disperdere i tuoi post per la blogosphere.

…questo

ma, soprattutto,

…una roba che potrebbe trasformare il tipo un po’ sfigato davanti a te in macelleria in un tuo idolo supremo anche se nè tu nè lui, probabilmente, lo saprete mai.

Le mucche hanno detto no!


18 Dic

Il disturbo dipendente di personalità (DDP) porta le persone che ne soffrono a pensare di essere incapaci di vivere da soli e di non essere in grado di affrontare i problemi della vita. Si sentono infatti inutili e smarriti senza la presenza di una persona al loro fianco: per questo richiedono spesso rassicurazioni e conferme e tendono a vivere qualsiasi gesto di allontanamento, seppur minimo, come un possibile e doloroso abbandono. Dice il saggio che questo fantomatico DDP colpisce in maggioranza i soggetti di sesso femminile. La cosa accende un inaspettato barlume di speranza: ero quasi sicuro colpisse tutti i soggetti di sesso femminile.E comunque, sono cose che non puoi sapere se non hai un’amica/sorella che non conosci e hai visto obiettivamente una sola volta, ma sempre porta musica & vita nel suo habitat naturale: la casella della posta elettronica.

E’ bello castagne vivere in una famiglia castagne dove da sempre castagne si crede e si coltiva con passione castagne un tipico frutto autunnale castagne peraltro a me gradito castagne se non fosse che castagne viene poi somministrato castagne sottoforma di qualsiasi castagne intruglio alimentare castagne quali addirittura castagne le tagliatelle fatte castagne con la farina di castagne.

Bertinotti ha incontrato il Dalai Lama. Ora, qua non è che si stimi particolarmente il Bertinotti, uomo metafora del suo tempo profeta di saggezze quali “internet? So a malapena cos’è”, però si apprezza quantomeno la voglia di raschiare dal fondo del fondo un minimo di decenza e dignità. Tutti gli altri compari suoi (del Bertinotti, non del Dalai Lama), sono stati segnalati a fischiettare guardando il cielo quando qualcuno gli ha proposto l’incontro con un uomo (che poi di uomo si tratta, reincarnato d’accordo ma pur sempre in un essere umano) tra le altre cose Nobel per la pace. E’ per il bene dell’Italia, dicono.

Too big challenge dream to be somewhere else. Too many places I’d like know under my shoes again, feelings are following so fast everything somehow new. It could be easier dream with who being, and this is what I’ll do…

Caramagna Piemonte, ameno angolo di mondo nel cuneese. Un posto dove era prevista un collegamento con il mondo esterno rappresentato da una ferrovia, fino a quando qualcuno ha deciso che era meglio accantonare l’ambizioso progetto. I treni disturbavano infatti le vacche al pascolo. [non posso purtroppo garantire sulla veridicità della bislacca faccenda, chi me ne parlò non era in condizioni psicofisiche propriamente perfette].

Upload: il template nero non consentiva commenti. Lavori in corso (ma adesso dovrebbe esser possibile commentare…)

Baluardi del Natale


15 Dic

Adesso, pare che la nuova moda sia sparare sopra il Natale (anzi: il Santo Natale).

Una roba strana, che in sincerità non comprendo appieno, probabilmente un desiderio diffuso di “elevarsi al di sopra delle masse“, un contestare generalizzato un rito sacro che è alla base della nostra cultura cristiana millenaria, dopotutto. Fin dalla notte dei tempi.

Il Natale è, diciamocelo, una festa sentita per tutti noi. E’ risaputo che a Natale tutti diventano più buoni, la gente adora spendere il proprio tempo all’interno del tàlamo familiare lasciando per una volta da parte congegni diavolerie elettroniche amanti e frodi fiscali, tutti insieme si prende la macchina e si vanno a visitare di buon grado parenti e parentami con sano gusto, nonostante questi rivoluzionari contestatori pensano si tratti solo di “spudorate e false maschere“. Solo chi è in malafede può non accorgersi dell’armoniosità di questi naturalissimi riti, della benevolenza con cui la famiglia intera si prepara a celebrarli, di un non-so-che alone santo che discende sui volti dei pargoli, mentre la mamma cerca di addobbarli come il pino in corridoio e sviare le loro innocenti tentazioni di videogiochi e telefonini che il dopo-cena regalerà loro.

Come non comprendo tutto questo sospetto nei confronti del Natale Babbo. O del suo erede (un po’ fuori moda, a dir la verità, il Gesù Bambino). Non si tratta dopotutto di una figura importantissima per tutti noi, simbolo di appartenenza allo stesso popolo di consumatori eterni, da difendere a tutti i costi contro la superficialità odierna? E pazienza se è bianco e rosso come la Coca-Cola, e pazienza se sornione staziona sempre in tutte le sue multimmagini davanti ai grandi centri commerciali: lui è la nostra guida, e i centri commerciali non sono altro che chiese un po’ più nuove, e quindi non c’è niente di male a celebrare il Natale lì. Che poi, diciamocelo, sono anche meglio riscaldati che le chiese.

Non capisco davvero questi polemizzatori infiniti. Seminatori di zizzanie. Per fortuna, basta guardarsi intorno e capire che lo spirito originario, quello vero, del Santo Natale è ancora vivo e forte in tutti noi. Nelle case, nelle città, nella televisione, tra la gente.

O no??

augurio.jpg

Post-depressione


13 Dic

E’una roba strana. Che s’incarna s’interseca s’insedia e avviene in combustione totale con miliardi di altri non-elementi. Una roba che nasce nei cento kilometri di solitudine su vie notturne quasi ghiacciate e rimane, salato sulla pelle, nonostante gli ambienti lentamente cambino e gli interlocutori immaginari prendano vita. E’ una roba scritta, già detta, riscritta, cancellata, eliminata, scritta ancora. E ripudiata. Il giorno dopo. Un qualcosa che va al di là della ragione, più in là della coscienza, ritorna e scompare e riappare e sparisce e così è, si burla, se ne fotte della linea temporale perchè costruisce artifizi improponibili con dejà-vu passati. E’ vivo e scolpito sulle facce delle persone, non forse su tutte chi lo sa, non sembra sui fratelli laggiù in fondo in fondo ad est, ma forse è solo un tilt mentale sulla quantificazione delle misure, dove l’occhio vede troppo il cervello cancella, come il sole che diventa nero se lo si fissa troppo a lungo. E’ un qualcosa che c’è, e sta lì, a galla, sopra un mare di rum nella Bodeguita del Medio all’havana e in un lago di sangue in un garage a Seattle, e tutti la chiamano con altri nomi e tu puoi darle il tuo se lo vuoi, e tanta tantissima gente ci passa i mesi gli anni la vita a studiarla e analizzarla e non trovarla per poi accorgersi un giorno che era sempre stata lì con loro, e la chiamarono mesi e la chiamarono anni e la chiamarono vita. Un grido disperato, un disagio sussurrato, un urlo che devasta solo quando è silenzioso, una roba bestiale che ci differenzia dalle bestie, è un Mi maggiore che finisce in un La minore. Silenzioso. E’ uno spaziotempo di infinità  di kilometri, mucchi di settimane, indefinibili quantità da colmare in una sfida impari contro capienze infinite.

L’eterna lotta tra il Bene e il Male


12 Dic

Ormai si è sfatato il segreto, il gas nella bomba si è diffuso, i predicatori stanchi non predicano più: fare figli è una tragedia. Risaputa.

Se è vero come è vero che i bambini sono belli (anche se solitamente con siffatta affermazione ci si riferisce quasi sempre a quelli degli altri), è altrettanto vero che essi hanno il malaugurato vizio di crescere, svilupparsi, prendere insomma le sembianze e i circuiti mentali di persone che non assomigliano necessariamente più a quelle X e Y originarie. Non un agognato risultato XY quindi, quanto una forma di vita estranea e diversa Z che comunemente viene visto come il Demonio, il figlio uscito male, il posseduto da esorcizzare.

Questa doverosa introduzione per analizzare in questa sede non il punto di vista dei soggetti X e Y, ma bensì quello dell’Essere Immondo, il prodotto Z insomma. Nei duri tempi attuali il povero Baltic Man vaga infatti nell’abitazione familiare, intrattenendo con il resto del Gruppo rapporti definibili tranquillamente di Guerra Fredda, ritrovandosi in situazioni che raserebbero il limite della comicità pura se non fossero patinati di pazzia nuda e cruda.

Accadono, quindi, cose strane, verrebbe da definirle “boccaccesche” se si conoscesse in realtà il significato di una cosa “boccaccesca”, accadono dialoghi (quasi sempre intorno all’ora del pasto) di questo tipo:

Baltic Man: “eh, certo che fa freddo stasera…”
Baltic Man’s parent (X/Y): “E vattene via allora! Guarda che è meglio per tutti se te ne vai”
BM: “…bah…veramente ho solo detto che fa freddo, stasera…”
BM X/Y: “nessuno ti obbliga a star qua. Vai via se non ti piace”.

…due ore dopo…

BM: “ah, il prossimo weekend vado in Germania”.
BM X/Y: “Cosa? Ma non puoi startene un po’ fermo ogni tanto? No. Lo sai che non vogliamo che vai chissà dove. Non se ne parla neanche. Io non so, questi giovani…”

O ancora:

BM: “Hai mica visto il mio n’arghilé?”
BM X/Y: “Guarda, fai cosa vuoi, alcolizzati, drogati, ma quelle cose lì in casa nostra non portarle.”
BM: “…”

O gli intramontabili classici:

BM X/Y: “dove vai?”
BM: “a spostare la macchina dal cortile al garage”.
BM X/Y: “fai attenzione, che le strade son ghiacciate”.

Fino alle apoteosi:

BM X/Y: “Hai visto il tuo amico Filiberto? Lui si che è bravo, lavora con suo padre, si dà da fare, altro che te in giro in Russia…”
BM: “Era Lituania, ma va bè….lasciamo perdere…”

…il giorno dopo…

BM: “ah, hanno arrestato Filiberto, lo hanno trovato con 12 kili di cocaina nel giaccone.”
BM X/Y: “lo sai che non mi sono mai piaciuti i tuoi giri di amici. Tutti come te.”

Fonti più attendibili forgiate dall’esperienza e dalle maggiori età si calano, temerari, in impegnative missioni diplomatiche, analizzando la crisi sotto chiavi velatamente saggie e definendo ogni cosa come “normale, è una ruota che gira“; altri ancora cadono nell’incredulità visionaria “dai, non può essere come dici tu“, qualcuno si lancia nelle maledizioni: “eh, un giorno sarai anche tu genitore…“.

Sogni e psicosi nella nobile arte del volo


09 Dic

L’uomo sogna di volare. Da sempre, nei sogni di caverna e nelle intuizioni del Leonardo, tra le righe di centinaia di canzoni e le visioni di paramondi fantastici. Eppure, solo adesso l’homo incomincia a fluttuare e innalzarsi verso il Celeste, privo a dir la verità di una qualsiasi aura mistica ma ammassato tra fagottami e posti finestrino.

Revolution is going on. Un paio di mesi fa è morto Tony Ryan, fondatore della celeberrima Ryanair, e in una delle ultime interviste qualcuno gli chiese che effetto fa pensare di aver cambiato la vita a milioni di europei. Altolà, fermi un attimo a riflettere. Effettivamente…effettivamente chi è poco aggiornato di low-cost e artifici simili stenta parecchio a credere che ormai Stoccolma sia molto più vicina di Ascoli-Piceno (a meno che non ci si trovi in Abruzzo, chiaro); analogalmente il santissimo piissimo aficionado di Trenitalia faticherà a comprendere che con 19 euri si possano percorrere (senza ritardo! Satana!) un paio di migliaia di km. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti, sotto nuove forme di “pendolari europei” e sulle seggiole di un aereoporto low-cost, dove i protagonisti di triangolazioni aerei tranquillamente attendono: personaggi come il mr. Ryan e i suoi numerosissimi seguaci stanno veramente cambiando la comune concezione dello spazio-tempo, ed anche piuttosto rapidamente. Con metodi anche piuttosto innovativi: il “check & Go” per esempio consente ormai di arrivare in aereoporto anche solo 20 minuti prima del volo, evidenziando ancora una volta come la realtà sia più evoluta della sua regolamentazione (fino a quando l’Europa tutta non sarà sotto l’egida di quella strana cosa chiamata Schengen, l’omino del controllo passaporto continuerà per qualcuno ad esistere, immortale).

Resiste però irremovibile alle rivoluzioni l’eterna Linea Gotica, quella muraglia di uomini e scanner che giustamente deve impedire che qualche bizzarro mitomane vestito da musulmano danneggi persone oggetti e politiche internazionali con comportamenti birichini d’alta quota. Si tratterebbe teoricamente di un servizio dalla collettività lodato e benedetto, a nessuno dopotutto piace l’idea di finire incastrati in qualche palazzo governativo, se non fosse per la fantasiosa arbitrarietà che caratterizza questa Tragedia.

Ho passato il check-baggage con una lametta di 4 centimetri 4 nello zaino, non istinto killer ma semplice dimenticanza. Lametta peraltro nascosta neppur troppo bene: ma tutti erano troppo presi nel giudicare la composizione chimica dei temibili Rossetti Di Distruzione Di Massa della ragazza davanti a me per rendere il giusto cerimoniale alla mia lametta. Ignaro e spavaldo, con la presupposizione d’invincibilità, mi sono diretto così verso il Duty Bar, dove ho comprato un’ottima Beck’s (Brema è la città della Beck’s, ndr) che ho senza problemi introdotto sull’aereo.

Ed è così che, preso dal delirio, ho spaccato il vetro sulla testa del signore rubicondo davanti a me come prova della mia invulnerabilità e, con la lametta in una mano e un coccio di vetro nell’altra, mi sono scagliato contro l’equipaggio dirottando l’aereo verso l’ufficio della Sicurezza Aerea Europea a Bruxelles.

Ho voluto vendicare tutti gli shampoos e le coca-cole che mi hanno fatto buttar via in una vita di check-in.

Bremen mood


07 Dic

Scendi la´sotto e lasciati torturare dal vento del Nord. Lo senti, sei vivo. Non chiederti davvero niente, tutte le paranoie di plastica sono rimaste ancora una volta la; nelle tue tasche il nulla materiale e´ una presenza minuscola. Lasciati prendere e perdere in mezzo a nuove moltitudini di immagini, scatti di perfezione lasciati li´ davanti a te dal Grande Maestro, uccidi una birra e non offrirne mai a chi ti parla di concetti artificiali che a te suonano satanici. Guarda chi c´e´ al tuo fianco, prendila per mano e senza pregare il “poi” e il “per quanto” celebra l´adesso. Costruisci mille nuove paia d´ali per le cento prossime fantasie di viaggi mentali, e rendi il giusto onore a chi per venti euro ti fornisce quelle reali. Non spiegare a chi ti guarda con quelle facce di bassa commiserazione quello che tanto non capirebbero mai. Scendi la´ sotto e lasciati succedere dal vento del Nord. Brema questa sera e´bellissima.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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