Baluardi del Natale

15 Dic

Adesso, pare che la nuova moda sia sparare sopra il Natale (anzi: il Santo Natale).

Una roba strana, che in sincerità non comprendo appieno, probabilmente un desiderio diffuso di “elevarsi al di sopra delle masse“, un contestare generalizzato un rito sacro che è alla base della nostra cultura cristiana millenaria, dopotutto. Fin dalla notte dei tempi.

Il Natale è, diciamocelo, una festa sentita per tutti noi. E’ risaputo che a Natale tutti diventano più buoni, la gente adora spendere il proprio tempo all’interno del tàlamo familiare lasciando per una volta da parte congegni diavolerie elettroniche amanti e frodi fiscali, tutti insieme si prende la macchina e si vanno a visitare di buon grado parenti e parentami con sano gusto, nonostante questi rivoluzionari contestatori pensano si tratti solo di “spudorate e false maschere“. Solo chi è in malafede può non accorgersi dell’armoniosità di questi naturalissimi riti, della benevolenza con cui la famiglia intera si prepara a celebrarli, di un non-so-che alone santo che discende sui volti dei pargoli, mentre la mamma cerca di addobbarli come il pino in corridoio e sviare le loro innocenti tentazioni di videogiochi e telefonini che il dopo-cena regalerà loro.

Come non comprendo tutto questo sospetto nei confronti del Natale Babbo. O del suo erede (un po’ fuori moda, a dir la verità, il Gesù Bambino). Non si tratta dopotutto di una figura importantissima per tutti noi, simbolo di appartenenza allo stesso popolo di consumatori eterni, da difendere a tutti i costi contro la superficialità odierna? E pazienza se è bianco e rosso come la Coca-Cola, e pazienza se sornione staziona sempre in tutte le sue multimmagini davanti ai grandi centri commerciali: lui è la nostra guida, e i centri commerciali non sono altro che chiese un po’ più nuove, e quindi non c’è niente di male a celebrare il Natale lì. Che poi, diciamocelo, sono anche meglio riscaldati che le chiese.

Non capisco davvero questi polemizzatori infiniti. Seminatori di zizzanie. Per fortuna, basta guardarsi intorno e capire che lo spirito originario, quello vero, del Santo Natale è ancora vivo e forte in tutti noi. Nelle case, nelle città, nella televisione, tra la gente.

O no??

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7 Responses

  1. Cournot ha detto:

    Sai che prima che parlassi di Babbo Natale ti stavo prendendo sul serio?
    Stavolta non sono d’accordo. Tutto vero sui centri commerciali e su quella fantastica idea di marketing che è stato Babbo Natale per la Coca Cola (mi impegnerò per promuovere Gesu bambino e Santa Klaus).
    Tuttavia “dell’armoniosità di questi naturalissimi riti, della benevolenza con cui la famiglia intera si prepara a celebrarli” è una frase che ha ancora un senso, in mezzo a quintali di ipocrisia diffusa a piene mani, sono d’accordo, ma ha ancora senso. Io sono più buono a Natale. E forse voglio più bene alle persone che mi sono vicine.
    Nonostante la mia tendenza all’ateismo e alla critica alla Chiesa cattolica, penso che questi momenti di raccoglimento siano tra i pochi da non abbandonare nell’evoluzione della società.
    Spero di aver scritto in italiano comprensibile perchè devo scappare a lezione.
    Ciao!

  2. dick dastardly ha detto:

    La Befana è una zoccola.
    E Babbo Natale è il suo pappone.
    Tutti coloro che pensano che esista il Natale, con tutte le ipocrisie che si porta appresso, non li comprendo.

  3. Baltic Man ha detto:

    Non so… chiaro che è un discorso anche molto personale e soggettivo, che varia da persona a persona e soprattutto da famiglia a famiglia.
    Però la sensazione che diffonde l’ambiente circostante pare più che altro ipocrisia…

  4. Nyx ha detto:

    è vero consumismo, ipocrisia, ma…. in fondo, in fondo… un pò ci piace!!!

  5. Cournot ha detto:

    vuoi dirmi che da piccolo non era più bello ricevere il regalo perchè arrivava da Babbo Natale/Gesu bambino?
    E non erano bellissimi i presepi, quelli grandi, con le statuine ceh si muovono, la musica e la luce che alòterna giorno e notte?

  6. Baltic Man ha detto:

    Da bambino era bellissimo!! Già dai primi di dicembre, da quando ti regalavano quelle casette che ogni giorno dovevi aprire una finestrella che dentro c’era il cioccolato che poi l’ultimo lo mangiavi il 25!

    ERA bellissimo.

  7. Cournot ha detto:

    Le cassette sono state un pezzo di infanzia che mi è mancato..sigh..
    secondo me dovresti mettertene di nuovo una in camera e ti ritroviamo il 25 notte a cantare bianco natal in parrocchiaa Ceva!
    “era”, “è”, tutta quest’attenzione per i tempi verbali…

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Diary of a Baltic Man

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