Non saprei nemmeno spiegare bene perchè. Semplicemente è un qualcosa che si sa di dover fare, una di quelle scie modello-Cometa da seguire senza bisogno di altre risposte. Una specie di treno, che passa in quella piccola stazione vicino a casa tutti i giorni e che basta prendere, non per salvarsi e nemmeno per fuggire a qualcosa, solamente per andare. Per liberarsi da situazioni che calzano attorno alla mente e all’anima perfettamente, troppo comodamente, così comodamente che lentamente assopiscono in un caldo abbraccio energie che comunque esistono. E’ chiaro e palese che è tempo di andare, di succedere ancora una volta e ancora una volta in un altro posto, di strizzare tutto come una spugna con la consapevolezza che al ritorno sarà meravigliosamente zeppa un’altra volta; si chiudono i libri dei Grandi Maestri e si aprono pagine bianche da riempire di mondo. E’ l’ultimo passo quello più difficile, il movimento delicatamente brusco che separa due mani che si stringono e sfiorandosi prendono due direzioni diverse nella speranza che dall’altro lato del mondo si possano incontrare di nuovo, è infinità e battaglie. La forza dell’istinto è superiore a tutto, oltrepassa inestricabili barriere di assurda burocrazia, si aggrappa a Perle Preziosissime che le università sanno offrire e si dirige verso la direzione ostinata e contraria a quella dell’ultimo arrivo. Legami indistruttibili di Case passate si preparano ad accogliere nuove cellule esagonali dello spazioso alveare. Sul sedile di fianco appariranno certezze, figlie di promesse sincere in notti vissute tra umide mura e in macchine rosse, profezie di viaggi a quattro mani finalmente avverate ma compagni di viaggio già da tempo e per sempre. Da qualche parte mi aspetta un fratello, calamita da potenze infinite che superano montagne ed oceani, e porteranno a texane ricongiunzioni di famiglia e di feelings. E poi, nella più assoluta passività , il vento del Sud America saprà portarmi fino alla prossima casa, al prossimo tutto, dove la vita prenderà i colori della Colombia del Nord.viandanti
viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
viaggia Sua San
Viaggiano i viandanti
viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
Viaggia la polvere viaggia il vento
viaggia l’acqua sorgente
Viaggiano i viandanti
viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
viaggia Sua SantitÃ
Viaggiano ansie nuove
Sempre nuove…
Cadono di vertigine…
.Giovanni Ferretti.
Non ti dimenticare del tuo altro fratello che ti aspetterà già là , dopo un viaggio nel viaggio di 1000 e passa km… spero di arrivarci e di non perdemi nel frattempo in qualche villaggio o peggio in qualche buca…
E chi sarebbe il citato “compagno di viaggio” se non tu??! Tieni dritta la bussola hasta norte.
Buon viaggio Caribbean Man!
Ma quand oparti?
25 gennaio
25 gennaio di già ? nn riesco neanke a salutarti prima ke parti?
io sarei a torino il 24 , ma immagino ke sarai preso dai preparativi anke i giorni prima…fammi sapere! Mi dispiace x il casino ke ho combinato!!
Cmq c sentiamo, ti manderò una mail ke sono disperatamente triste!!
Seguiremo appasionati le tue avventure , anke se cambi nome rimani sempre il Baltic!!
Baltic Man in Caribbean Sea!
Non preoccuparti Nyx. Ma sabato sera sono a torino sicuro, in buona compagnia. Perchè non fai un salto lì?? Il 24 la vedo dura….