Live in Austin

28 Gen

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Tutto si fonde e si confonde in un weekend che profuma di mito. The show is going, lì tra i mille e più locali al neon della downtown di Austin…dalle taverne invalicabili ai minori di 21 anni la magia si espande, e come un viaggiatore in asia intrappolato dalla moltitudine di aromi che avvolgono e rapiscono l’avventore della notte di Austin sarà preso e sbattuto dentro uno e poi l’altro e poi l’altro locale ancora, trascinato dalla forza del Blues o del rock ‘n’ roll.
E’ tutto al primo stadio, melodia sporca come esce dall’ampli e melodia rimasta incollata alle origini, senza sintetizzatori elettronica e onde radio. E’ cappellacci e sudore, stivaloni e stratocaster, soli e fantasia.
Il background è di facile intuizione, 6 metri per 5 di stelle e strisce che benedicono chitarra voce basso batteria tromba ed armonica, mentre quel sabato sera assaggiato in centinaia di canzoni prende forma nel suo habitat naturale, proprio lì dove troppi anni prima nasceva l’intramontabile mito di Steve Ray Vaughan .

L’imminente mattino non rompe il meccanismo. All’ora del pranzo c’è la seconda indigestione di musica. Un locale-tipo, i tavolini sparsi di un ristorante selfservice si ammucchiano davanti ad un palco, dove all’una del pomeriggio (!) lo spettacolo riprende: un quintetto di neri irrompe con il loro Gospel, mi diverto a pensare ai loro connazionali italiani contemporaneamente a sballarsi con l’un-due-tre del liscio. Potenza e precisione mirabilante, ma il prezzo del biglietto lo valgono tutto le facce dei presenti, mi giro mi rigiro inquieto a cercare John Belushi o Aretha ma inutilmente. Mi distrae un vecchio, interessato alle insolite presenze italiane, cerca di spiegarmi le magie di questo Texas dove lui andava a scuola attraverso i ranchs in cavallo. Il chitarrista si è ormai distaccato dalla realtà, immerso nei suoi infiniti giri d’assolo.

3 Responses

  1. cebeux ha detto:

    Primo commento della nuova era del blog!
    Ciao Seux!
    Allora ti piace sta atmosfera sudista texana?!
    Come hai resistito a 49 ore di viaggio?!
    Sei un cebano texano!

  2. Cournot ha detto:

    Ti sei già iscritto al partito repubblicano vero?
    Stai prendendo la citttadinanza e voterai John McCain alle prossime elezioni vero?

  3. Baltic Man ha detto:

    Eh eh come no!
    A dire la verità, questi americani a volte li si ammazzerebbe e a volte sono i migliori. Strana gente.

    Alle 49 ore di viaggio si resiste perchè mister Lufthansa ti fornisce altrettante ore di dvd…!

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Diary of a Baltic Man

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