Ja Ljublju CCCP’s ghosts

12 Mar

L’insostenibile richiamo dell’Est.
Il post nasce sotto un sole di trenta gradi mentre Arno mi racconta il suicidio del suo vicino di casa a Pietroburgo.

Un cumulo di immagini costantemente sopra la coscienza si materializza puntualmente negli angoli piu’ disparati, agli antipodi del mondo. L’est richiama al sole, a cose lontane, a immagini che entrano dal naso e profumi che avvolgono le spalle, in una patina di lingue lontane.

Eppure, c’é un Est piú vicino, a due passi di aereo di lá dalla vecchia cortina. Una metafora del passato che si strappa via con la forza la maschera grigia, accedendo sempre di piú alla comunione – ogni sorta di comunione – con le anime un tempo lontane.
Quell’est, che dall’Europa si estende fino a tutto ció che nella Fredda Guerra vestiva tinte grigiorosse, nasconde nelle proprie periferie l’essenza della veritá, di cambi radicali francamente impossibili per il potere di una o due generazioni.

Nelle periferie di Kiev, negli autobus bielorussi, nelle notti baltiche e tra le strade di Irkutsk aleggia quell’irresistibile forza che sa di richiamo maledetto, quella “ricerca del Brutto” che appaga il maniaco alla ricerca di insana malinconia mal raccontata.

Il video li’ sopra non significa niente. E’ il frutto di 8 noiose ore in chissá quale aeroporto con un Movie Maker che non funzionava. Eppure raccoglie qualcuno di quei fotogrammi, attimi di eternitá nell’enorme tabula rasa dimenticata.

16 Responses

  1. Anonimo ha detto:

    minchia caro amico…
    cogliere il 101 % di questo post.. mi fa quasi più paura che nostalgia.

    proprio stanotte dopo non so quanti mesi, ho sognato la bielorussia, io che tornavo in bielorussia….

    minchia caro amico…. dalla lituania alla colombia … la vita è fantastica e imprevedibile..

    ti aspetto

    P.S. io lavoro fino al mercoledì santo (19) compreso… e… quanto puoi spendere a notte in pesos?

  2. Ella ha detto:

    sorry… dimenticavo di firmare 😉

  3. Baltic Man ha detto:

    dalla lithuania alla colombia ed è anche colpa tua!

    non so quando arrivo. E per il prezzo, el mas barato y ya està!!

    sabes? la pasaremos full chevere

  4. Ella ha detto:

    dalla lituania alla colombia e me ne assumo TUTTE le colpe 😉 😀
    fine with “non so quando arrivo” y tambien per il prezzo.

    la pasaremos bacanisimo!!!

    ando a trabajà..
    chaus

  5. Cournot ha detto:

    non vedo il video. E’ un problema solo mio?

  6. Baltic Man ha detto:

    Francamente non lo so. Prova con Mozilla…. Chavez ha già scoperto l’incauto paragone?!?

  7. Cournot ha detto:

    ore 12:00 del 13 marzo 2008 meridiano di Cuneo e Chavez ancora non ha oscurato il tuo blog. Nel caso siamo pronti a seguirti su indirizzi alternativi e in costante cambiamento

  8. Baltic Man ha detto:

    Ma adesso lo vedi il video?

  9. Cournot ha detto:

    si, con Mozilla lo vedo.
    Immagini inedite di un anno fuori dall’ UE.
    Finale shock, me la ricordavo quella foto, a Minsk vero? Mi ricordavo quella e la storia dei barboni e del lucido per scarpe.
    Questa scala mobile così preponderante è una metafora della società post sovietica immagino, il problema è non sanno bene cosa c’è sul pianerottolo, non lo capiamo nemmeno noi.
    Mi fanno un po’ sorridere i continui richiami delle loro città ad una retorica militare e militarizzante, ma mi spaventa un po’ l’effettiva presenza massiccia di uniformi sulla scala mobile.

  10. Baltic Man ha detto:

    La scala mobile è a Kiev, penso fosse un’occasione speciale tipo qualche parata perchè l’Ukraina non è la Bielorussia in quanto a militarizzazione.
    La foto finale, invece, è…il cortile interno di casa mia, a Kaunas, una normale domenica mattina. Ah!

  11. Cournot ha detto:

    Meno male che non è così tutti i giorni…
    Ah che figuraccia! Ma almeno la storia dei barboni era in Bielorussia o ho proprio toppato su tuto il fronte?

  12. Baltic Man ha detto:

    Quella era in Bielorussia, right.
    Dai sei scusato è piu di un anno che non ci si becca….!

  13. Lucio ha detto:

    Caro Hombre Baltico, ci conosciamo solo in via indiretta.. Ti ho chiesto il tuo account skype. Mi facevi i coplimenti per l’analisi economica della Lituania. Ti ringrazio, ma questa volta i complimetni vanno tutti a te, per avermi commosso con le tue parole che sono andate a toccare delle corde dell’ animo, troppo sensibili quando il ricordo sale ad Est.. Ho tanta di quella nostalgia, per quella terra così straniera e anonima.. Quale arcano continua a tormentarmi? Non riesco a cancellare quella terra dalla mia anima.. E’ bastato un libro di Bulgakov, l’incontro con la follia lucida di un Dostoiewsky, il ricordo ancestrale, attivatomi da luoghi mai visti e da sempre vissuti dal mio inconscio.. Un amore mancato con la donna più bella della tua vita..E ti si apre un mondo davanti.. Il punto di non ritorno è ormai passato, non posso andar via senza tornare.. IL mio corpo e quì, ma da due anni sono ormai fermo a quel momento magico. La mia vita sembra essersi cristallizata a quei primi 4 mesi di Lituania. La Nostalgia per aver sfiorato con le dita, la felicità resa autentunca dagli occhi chiari dei bambini dell’orfanotrofio dove prendevo servizio, le giornate di sole fino a quasi mezzanotte, una pinta di una birra buona come il viso bello dell’angelo baltico che ormai non c’è più… Tutto ciò, in certi momenti basta a farti sentire quasi in paradiso in un ex-angolo di inferno.
    BalticMan, GRAZIE agli Dei esiste l’empatia, che accende la luce divina e tu ne sei sincero e nobile interprete.. Grazie giovane compagno spirituale di viaggio, Sei un poeta..

  14. Baltic Man ha detto:

    …che aggiungere??¿
    🙂

  15. a.russo ha detto:

    Hai perfettamente catturato quel fascino sinistro che l’est esprime.
    In lituania l’ho colto solo a tratti, quando mi avventuravo in una periferia, o quando scendeva il buio nella “Kaunas da bere”, un posto dimenticato dalla Divina Provvidenza.

    Mi rimarranno sempre impressi i viaggi in taxi fatti con un autista che sospira in silenzio, con la radiolina che manda messaggi incomprensibili, con la notte a cui manca solo la presenza di fantasmi e personaggi dell’orrore.

    Lo stesso centro di Kaunas, solo alle 22.00 di un giorno feriale di Aprile, anche con un tempo sereno e nemmeno freddo, era spettrale, le luci per metà spente, e qualche giovanissimo, come è normale in tutto il mondo, non rinunciava a farsi la sua passeggiata in un posto che niente ha da offrire.

    Ed è una tristezza affascinante che non ho colto appieno, perchè l’inverno era lontano.

    Avrei voluto sentire gli odori un po’ malsani di quelle abitazioni tristi, il freddo del nord est che immalinconisce la gente, vedere cosa fanno le persone del posto lì d’inverno, sapere meglio com’è la loro vita di tutti i giorni, indagare su quelle pelli di cane o di gatto messe come tappetini dei taxi, scrutare gli ubriaconi che se le danno di santa ragione.

  16. viola ha detto:

    ah.. bè.. il fascino del brutto!!
    io lo sente, ne sono succube. forse perchè veniamo dall’italia? forse perchè il bello, la perfezione stanca?
    io l’ho subita la noia della bellezza perfetta -non IO, :)))ma ciò che mi circondava ah ah ah-
    anch’io girello per quartieri formati da bloks, dove vive la gente e le bottiglie ruzzolano. il bello.. pomeriggi nevosi sporchi, con auto ammucchiate e vetrine stantiee e chioschetti. gente che cammina vestita veloce, sguardi vitrei. mi chiedo dove sia nascosto il negozio che vende loro stivali ricamati o giacchettone leopardate.
    chi ha stabilito cos’è bello?
    dopo un pò ti viene la nausea.
    è un pò come mangiare tutto il giorno degli ottimi cappelletti , agogni 2 spaghetti in biano. non scotti però.

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Diary of a Baltic Man

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