Una grande nuvola nera segnala l’incombere di queste presenze costanti. Le folle si ammutoliscono, e i piú saggi si allontanano. C’é chi sostiene che anche gli uccelli smettano di cantare.
Nei giorni piú freddi di Laisvés Aleja come nel forno a cielo aperto di un mezzogiorno caraibico, Darius – e David – vagano nell’aere con lo stesso costante obiettivo. Una volta individuato, non c’é via di fuga: essi si avvicinano con passo deciso, una luce accende il loro sguardo, piú in lá dell’inestricabilitá della loro complessa vuotaggine cronica e cranica. E’ il preludio. Quello che segue sono le stesse domande di ieri, in attesa delle medesime risposte dell’altro ieri. Dialoghi vuoti, dialoghi costanti, dialoghi pesanti cosà pieni di niente che irritano all’inverosimile. Mi immagino cosà le zecche dei cani. Con la faccia di Darius, o di David.
Certe volte, sorprentemente, Darius – o David – si spingono piú in lá del prevedibile:
Darius (o David): “…e senti un po’, non hai un account facebook o skype o msn?”
Baltic Man: “…no, non conosco queste diavolerie.”
Darius (o David): “come no! Ci permetterebbero di essere amici anche via internet”
Baltic Man: “io non sono tuo amico”.
Darius (o David), accusando la botta dietro l’occhiale ma rialzandosi come il miglior Tyson: “allora dammi il tuo numero di telefono”
Baltic Man: “Perché? Non voglio essere tuo amico”
Darius (o David): “no, cosi, magari possiamo vederci anche di sera, andare al cinema, o ti faccio conoscere tutti i miei amici, sono simpatici sai, e si chiamano tutti Darius, o David”
Baltic Man, sudando ghiaccio: “ah. certo. 301…”
Darius (o David): “Ma questo é il numero dell’altro italiano, ce l’ho giá”
Baltic Man: “Ti sbagli, é il mio. Chiamami pure, questa notte, verso le 3”. E fugge.
Darius (o David), affannato, ricordando l’immagine di una sposa incinta al decimo mese che saluta l’amato sul treno che lo porta alla guerra: “…a stasera, amico mio”
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Effettivamente la foto di Laisvés Aleja si attaglia al contenuto della scatola cranica di Darius o david..incidentalmente, (“dell’inestricabilitá della loro complessa vuotaggine cronica e cranica”).un vuoto difficilmente è inestricabile o complesso ammenocchè non sia stato un involontario ossimoro.
O un volontario ossimoro.
ah, darius….
chi non conosce/ha conosciuto un darius… non puó capire…
p.s. caro donquishote… spezzo un’arancia a favore del mio man baltico.. e di tutte le vuotaggini complesse e inestricabili…
sono tanto rari gli ossimori involontari tra le righe del Baltic… quanto frequenti sono le inestricabili e complesse vuotaggini croniche/craniche tra i nostri simili – o in quegli occhi che ogni mattina ci guardano dall’altra parte dello specchio…
😉
🙂
baltic mi anticipi sempre
Grazie Ella….tu sì che mi capisci!
Dai tempi degli spaghetti alla norma conditi di neve di laisvès aleja.
Non c’ho capitp una mazza, sarà perché sono Svizzero? 😉
Ecco, fino agli spaghetti alla Norma conditi di neve vi stavo prendendo sul serio. Poi…
sandrius 😉
(ah…. lo senti il sospiro di guayabo/nostalgia mentre ripenso alle belle giornate e nottate baltiche condivise…? )
🙂
cournot…”laisves aleja” è come dire “il viale della libertà , dove si trovava il covo preferito dei peggiori…, per approfondimenti si chieda a baltic man 😉
e thierry, no, non sono problemi d’oltralpe … anch’io spesso e volentieri non capisco una mazza..
sarà perchè g.mazza ha l’abitudine di sdoppiarsi e farsi vedere in almeno 2 continenti allo stesso tempo.. possedendo il raro dono dell’ubiquità , ma in pochi lo sanno???
-sorry ma questa la capiranno solo in pochi :D:D:D:D-
Dai Thierry io e te torniamo fra qualche post eh?
Ella.. sono sicuro però che quella via ha avuto momenti migliori che in quella foto 🙂
Si Ella questa è veramente incomprensibile ai più 😉
Però un momento. A me quella foto fa impazzire. Troppo senso di calma e tranquillità !
No, la foto mi piace, ma evidentemente non ci comunica le stesse cose.
Io la trovo un po’ dark, inquietante.
Le luci dei lampioni che illuminano gli alberi quasi da dentro, il cielo rosseggiante in quella porzione che si vede sullo sfondo e il palazzo un po’ casermone, il tutto coperto da uno strato di neve… calma e tranquillità per nulla!
Assenza di rumore, ma più da desolazione che da tranquililtà …
P.S
Con questo nuovo dominio google di troverà in un batter d’occhio!
Tieni comunque in conto che la neve copre il grigio sovietico che per 4-5 mesi all’anno caratterizza Laisvès. Eh!
Il nuovo dominio è uno sballo.
Baltic Man si sente importante adesso.
ah, parli di darius – un amico di stranieri nella nostra uni? una personna incredibile.. sai, “visokių yra, visokių reikia..” (sono differenti, ma abbiamo bisogno di loro (differenti) – forse ho tradoto male, spero che capisci)
hai trovato in colombia un altro ???
o la causa di questo post e nostalgia?
p.s. nel pic, davvero e lui 🙂
Il mitico Darius!!
No fidati che non ho nostalgia di lui. Esatto, ho trovato il suo fratello colombiano…..!
Stavo dando un’occhiata al tuo nuovo blog – forte! – e guarda lì chi ti salta su:
“C.Mastella dÄ—l Å¡io ikiteisminio tyrimo paliko tarnybÄ…, o jo pasitraukimas iÅ¡ Senato daugumos nuvertÄ— visÄ… kairiųjų R.Prodi vyriausybÄ™. C.Mastella ir jo žmona Sandra, Neapolyje pirmininkavusi Kampanijos regiono parlamentui, tik „darÄ— politiką“, kaip ir visi – sprendÄ—, kas užims valstybinius postus.”
😀
sul tema politica italiana, ho una domanda. Quali giornali d’Italia sono di destra e quali di sinistra (di questi i piu grandi, che posso trovare sul internet, come corriere della sera, repubblica, etc)? e il questo blog che hai trovato e sono come i miei appunti, che interesante ho sentito o visto 🙂 leggi i giornali lituani? bravissimo
L’ Unità , a sinistra; Libero a destra.
Corriere della sera e Repubblica raccontano balle sia per la destra che per la sinistra per cui non sono attendibili.
Il manifesto, a Sinistra. Il Giornale, a destra.
Il foglio, nel cesso.
grazie 😉