Gli uomini di ferro

10 Giu

Un libro è apparso nel complesso panorama politico colombiano, e racconta due storie biografiche particolari e intense.

La prima è quella di Ricardo Palmera, un dirigente bancario figlio della buona borghesia di Valledupar, un impegno politico per passione proprio negli anni più difficili, i martoriati ’80, nello schieramento meno indicato per l’epoca, il lato comunista. Una vocazione che sfocia nell’Unione Patriotica, partito de izquierda che nasce in quegli anni e muore falcidiato dal piombo e dal paramilitarismo. Con decisioni estreme per il nostro protagonista: l’addio alla famiglia, l’addio agli uffici burocratici, l’addio alla politica in giacca e cravatte e l’ingresso nelle Farc. Una rara storia di ideali, per un gruppo che gli ideali originari li ha persi da tempo immemore, tra violenze gratuite e narcotraffici evitabili.
La storia prosegue negli anni e si arricchisce di aneddoti, di personaggi, di amori guerriglieri e di intrallazzi nordamericani. Fino all’arresto (a Quito) e all’estradizione yankee (la prima, per un capoguerrigliero colombiano) messo a segno dall’intelligence USA nei confronti di chi, intanto, è diventato Simòn Trinidad, in onore al Libertador e alla sua battaglia bolivariana. Una vicenda che si articola, negli ultimi anni e nelle pagine del libro, tra le aule di un tribunale di Washington, dove inciuci falsi testimoni e fiumi di dollari hanno conseguito, alla fine, l’obiettivo di una condanna massima a 60 anni.

Ma c’è una seconda storia, ed è quella raccontata in prima persona dall’autore del libro. Un’altra vocazione, il giornalismo, e la determinazione totale per dedicarsi alla ricerca della verità come nessun altro in Colombia. Jorge Enrique Botero, con il suo “El hombre de hierro“, analizza il caso-Trinidad e la questione colombiana con una sensibilità particolare, frutto dell’esperienza che ha saputo guadagnarsi tra selve istituzionali e selve reali. Botero è stato l’unico ad accedere con una telecamera nei quartieri generali delle Farc, incontrandone Guru appena decaduti come Raùl Reyes e Tirofijo, informando il mondo dell’esistenza di Emmanuel, il bambino avuto da Clara Rojas con un guerrigliero.

Un buon libro, sì.

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One Response

  1. […] notizia della liberazione di Ingrid (e degli altri 14, tra i quali i 3 gringos del caso-Trinidad), l’entusiasmo della gente è davvero alto. In un clima di sincera commozione, la gente […]

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Diary of a Baltic Man

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