Guerriglieri d’ombrellone

10 Lug

La televisione. Quest’oggetto, solitamente nero, praticamente sconosciuto al sottoscritto da due anni almeno, di tanto in tanto perde il suo logico uso di mero raccoglitore di oggetti riposti per accendersi, prender vita insomma, e dire qualcosa. Per metter le mani avanti, diciamo fin da subito che il palinsesto colombiano, oltre alla pubblicità e alle sempiterne telenovelas, non ha niente di meglio e niente di peggio da offrire rispetto a quello di altri Paesi.

Eppure l’altra sera, schiacciato nella morsa di individui silenziosi e grigi, mi sono ritrovato davanti ad una trasmissione di tal Pirry, una specie di “Iena” colombiana si potrebbe dire, per classificare il personaggio. Affrontava, il Pirry, un argomento effettivamente interessante: l’appoggio (ideologico ed economico) che ricevono le FARC dall’Europa, soprattutto dal Nord Europa. La schiera di sostenitori morali, invasati, simpatizzanti vari è infinita ed apparentemente incomprensibile, alla luce dei fatti. Mentre sullo schermo scorrevano immagini di 12enni di ronda a mitra in mano, per esempio, il responsabile di un’O.N.G. danese riusciva ad affermare: “le voci di bambini guerriglieri sono solo chiacchiere. Noi continueremo a vendere magliette “FARC-EP” per sostenere la lotta di liberazione del popolo colombiano”. Se da una parte si può comprendere il romantico idealismo che legittimava le FARC all’epoca della loro nascita, va detto che l’anacronismo e la disinformazione di queste genti è effettivamente agghiacciante, e ho visto schiere di colombiani incazzarsi notevolmente di fronte ad affermazioni di questo genere.

Poi, un’immagine mi è saltata alla cabeza. Una torrida estate italiana di qualche anno fa, un lungomare, la patetica sfilata di quegli individui tutti uguali che ogni estate vanno in overdose di Lucignolo e sfoggiano la stessa maglietta, o lo stesso occhiale, o lo stesso bracciale. E mi sono ricordato di quell’anno in cui la moda erano le magliette “Narcotrafficante”, o “Pura Polvo Blanca”, o “Cocaina Colombiana”, robe cosi. ¿Ti ricordi? E ancora una volta l’umana deficienza spiegó i piú illogici meccanismi.
(foto di alias Maktop)

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6 Responses

  1. Andrea Russo ha detto:

    A Pescara, in uno stabilimento balneare di cui non faccio il nome, c’è la moda del tanga o del costume molto ridotto per le ragazze.
    Negli altri stabilimenti, invece, l’abbigliamento estivo è più eterogeneo.
    La spiegazione sta nel fatto che ogni stabilimento ha un target ben preciso, ed è frequentato da comitive collegate tra di loro da qualche amicizia in comune.
    Si crea così una catena di Sant’Antonio che decide non solo le mode, ma anche le fortune di un locale notturno piuttosto che di un altro.
    Mentalità provinciale o gioventù con scarsa personalità?
    A proposito di vestiario spazzatura che va di moda: hai mai visto le magliette o i caschi da motorino con su scritto: ” De puta madre”?

  2. Baltic Man ha detto:

    Sì è la stessa roba. Però “de puta madre” vuol dire “figata”, “tutto alla grande”, e anche se è inutile non dà fastidio a nessuno…..

  3. Doppiafila ha detto:

    Ciao Baltic, separerei l’appoggio alle FARC dalla simpatia per i narcos. Quest’ultimo fenomeno é molto facile da spiegare: il narcotrafficante – secondo la visione “positiva” del fenomeno – é un paraculo che fa i soldi dando a schiere di imbecilli ricchi quello che vogliono; la copa é della domanda, non dell’offerta… Questa visione vale tanto in Colombia come in (in certe parti d’) Italia. In particolare poi con la cocaina va aggiunto che i consumatori sono “smart”, a volte di alto livello socioeconomico, spesso orogogliosi di farsi!
    L’appoggio alle FARC ha radici diverse, certamente: un po’ di nostalgia, un pizzico di Cuba, avversione per Uribe e per il paramilitarismo, antiamericanismo etc etc etc
    Saluti, Doppiafila

  4. Baltic Man ha detto:

    Effettivamente hai ragione, l’accostamento del post non c’azzecca per niente.
    Quelle magliette, tra l’altro, le produceva un tipo da un carcere spagnolo che con la Colombia non aveva niente a che fare.

    Per quanto riguarda le FARC, pur comprendendo le ragioni (perlomeno ideologiche) di un appoggio “incondizionato” come davano gli intervistati in questione, rimango dell’idea che ormai sia tutto completamente anacronistico.

  5. Donquishote ha detto:

    Certo: FARC, Talebani, M19,Al quaida (o come diavolo si scrive) ecc. sono effetivamente movimenti anacronistici perchè non possono trovare un posto logico nella storia in quanto ispirati da “ragioni” posticce cioè non veramente radicate o ispirate da un moto popolare, bensì da interessi internazionali trsversali che mirano a tenere il mondo in sospeso in modo che i potentati economici possano agire indisturbati. Ma anche la diffusione droga sta diventando la quinta colonna che mina la società …buon medio evo a voi che rimarrete

  6. Baltic Man ha detto:

    Da qualche parte, non mi ricordo più dove, qualcuno mi ha detto: “io son contento che sulle Ande si coltivi così tanta droga. E’ la personale vendetta degli indigeni contro chi venne a massacrarli qualche secolo fa”…

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