Giornalisti in crisi d’astinenza

28 Set

Non è facile, scrivendo sui limitati spazi di un giornale, riuscire a condensare una notevole quantità di follie in una sessantina di righe. Eppure sul Venerdì de La Repubblica, magazine capace – tra l’altro – anche di pubblicare uno scoop completamente inventato, ogni tanto ci riescono.

L’articolo riportato qui sopra, a firma di Piero Ottone, è uno di quei micidiali mix di populismo e malainformazione particolarmente apprezzato dagli editori italiani, soprattutto quando sono finite le tette e i culi da spalmare un po’ di qua e un po’ di là. L’insana situazione dei media nostrana si può quindi riassumere brevemente in:

  1. …a cominciare dall’alcol, che è forse la droga meno dannosa. Sarebbe bastato un rapido giro su google per smentire questa balla colossale, nota a tutti tranne che a qualche ministro e al signor Piero Ottone.
  2. I poveri non si drogano. No? Si drogano eccome, i poveri. Semplicemente, quando non possono permettersi determinate sostanze stupefacenti, si buttano nel crack, o sniffano colla, o allungano la  cocaina con il cemento in polvere.
  3. Si sono provate tutte le strade per arginare l’uso di droghe. Si è provata la strada della severità e dell’intransigenza, come quella della liberalizzazione. Si? E dov’ero io? E dov’era Ottone? In Olanda? Il mondo è ancora piuttosto lontano da quella liberalizzazione che potrebbe rendere meno ipocrita un sistema che ingrassa le mafie di tutto il mondo.
  4. La prevenzione più valida è l’offerta di alternative che impegnino e appassionino un giovane. Lo sport è spesso lo strumento adatto. Questa è quella che più mi fa incazzare. La più patetica. Perchè lo sport è probabilmente il settore umano maggiormente colpito dal problema delle droghe, e nemmeno troppo sommessamente. Perfino i cosiddetti “atleti della domenica” al lunedì, dopo la gara rionale, pisciano blu, e non si è scoperto oggi.

Se gli spazi nei giornali continueranno ad essere occupati da questi personaggi, i giovani giornalisti continueranno a bestemmiare duro, l’opinione pubblica italiana non potrà fare altro che rincoglionirsi ulteriormente, e gli italiani all’estero presto si dichiareranno ufficialmente apolidi.

Piuttosto, tette e culi.

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18 Responses

  1. Rebel Nyx ha detto:

    ridiamoci sopra…;)

  2. Leuniju ha detto:

    E’ un mondo diffile… Sfrusta… Logo… Calice…

  3. Baltic Man ha detto:

    ventisei…cinquantacinque…tre…niente. Mierda.

    😀

  4. A.Russo ha detto:

    http://it.youtube.com/watch?v=UYZ0hbBK2pI
    Meiles Nera dei Bremeno Muzikantai. Il cantante sembra Arnold Schwarzenegger quando faceva Konan il barbaro
    🙂

  5. A.Russo ha detto:

    Riguardo al discorso delle droghe, hai centrato pienamente e impietosamente il punto.
    Riguardo allo sport, hai ragione anche.
    Non si può, però, rinunciare a perseguire un ideale di sport pulito.
    Secondo me lo sport pulito esiste ma a livello amatoriale.
    Non possiamo certo fermarci nel promuovere lo sport perchè ci sono delle persone disoneste.
    Promuoviamolo in maniera pulita, basta crederci.
    Non cambieremo il mondo, ma daremo l’esempio , che vale più di un’infinità di parole

  6. dick dastardly ha detto:

    Sul discorso sport non sono d’accordo. Cadi nella stessa colpa del giornalista o pseudotale: generalizzare.
    Dipende da sport a sport e da realtà a realtà. Nelle zone disagiate e dove la realtà offre poco, l’offerta sportiva può essere una possibilità. Il doping è un altro discorso, che spesso si accompagna a realtà non disagiate e non in tutti gli sport.
    Ciao

  7. Baltic Man ha detto:

    Effettivamente, è vero.

    Però rimane impressionante l’alto ricorso al doping in generale, anche nelle realtà non-disagiate e tra gli amatori, e questo non vuole sicuramente dire che questo valga per tutti gli sport e per tutti gli sportivi.
    E non è solo l’ipocrisia a mantenere il doping a questi livelli vertiginosi: entrano in gioco anche le case farmaceutiche e i loro affari…

  8. Donquishote ha detto:

    D’accordo che il povero Ottone dev’essere lucidato ma…cosa direbbero a proposito della droga i giovani giornalisti? Liberalizzatela, cannabis come tabacco o come vino tutto bene ma ciò non toglie che faccia male e che bisognerebbe convincere la gente a non farne uso…con quali argomenti o giovane giornalista bestemmiante…duro?

  9. Cournot ha detto:

    Questi è un motivo per cui sarebbe meglio evitare di finanziare con i nostri acquisti il traffico di stupefacienti:
    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200809articoli/36959girata.asp
    questo è un altro:
    http://www.narcomafie.it/articoli/art_5_2002.htm
    questo un altro ancora:
    http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080917/tts-droga-ndrangheta-ros-ca02f96.html
    e ce ne sono a volontà…
    Si parla tanto di consumo sostenibile, di consumo soildale e simili…
    Bé evitare di accettare, con il nostro acquisto di droga, dei sistemi di sfruttamento e criminalità che lucrano sulla vita delal gente è un buon inizio.

  10. Baltic Man ha detto:

    Con questi argomenti: la droga fa male, come il vino o il caffè. Giusto o sbagliato, non deve continuare ad essere reato (e a ingrassare gli affari delle varie mafie).

  11. Donquishote ha detto:

    Forse dire solo fa male non basta: gli alcolizzati continuano ad esserci.
    Bisognerebbe togliere o meglio far diminuire il bisogno di drogarsi di ubriacarsi è per questo che chiedo gli argomenti…

  12. elettrodomesticofobo ha detto:

    mio nonno usava i giornali per l’utilizzo a loro più consono…..

  13. Donquishote ha detto:

    W il nonno di elettro…ma i giornali ed i media…in generale dovrebbero essere veicoli di valori (ricordate la pubblicità…con Gandhi…)

  14. giulia ha detto:

    mi è piaciuta la tua analisi. sulla droga se ne dicono tante e certamente ha fatto molto il nuovo approccio alla soluzione della droga non solo come scelta di vita ma anche come malattia a tutti gli effetti da curare dal punto di vista medico. D’altra parte una liberalizzazione si potrebbe provare e valutarne gli effetti, partendo anche dalla considerazione che tette e culi, come dici tu, hanno spesso soppiantato l’informazione e quello che appare a noi scontato, cioè che la droga distrugge, purtroppo i ragazzini non sanno e quindi abbinarla a una grande campagna di informazione e promozione della salute. e poi diciamolo: io un amico che si droga non lo vorrei mai, mi dispiace, non mi fiderei, e scusa il ciniscmo. Alla faccia anche di chi dice che uno spinello non fa nulla (e allora se non fa nulla a che cavolo a fare lo prendi?)

  15. Baltic Man ha detto:

    Probabilmente, invece, di amici che si drogano ne hai eccome, visti anche i dati sul consumo in Italia, solo che la simpatica società in cui viviamo si basa sull’omertà.

    I colpevoli di questo assurdo meccanismo che ingrassa le mafie di tutto il mondo e i pochi eletti dei paesi produttori sono anche e soprattutto i consumatori, soprattutto delle cosiddette “droghe leggere” (sarebbe poi interessante dare un significato concreto e univoco a “droga” e a “leggero”, “droga” in spagnolo è tanto la coca quanto il caffè o l’arnica), che contribuiscono alla demonizzazione dello spinello, preferendo fumarlo di nascosto nelle 4 mura di casa sua per poi tacere ignavi di fronte ai discorsi populisti di cui sopra.

    Cosa succederebbe se quell’1/3 degli italiani che consuma marijuana uscisse allo scoperto e provasse a combattere la disinformazione generalizzata sul tema?
    Niente, probabilmente.
    Però sarebbe un passo significativo.
    Diverso il discorso relativo alle altre droghe, ovviamente.

    p.s. io, di tanto in quanto, una bella cannetta non me la nego di sicuro. Ma non fumo sigarette. E mi piace il vino. Così, il caffè.

  16. Xavier ha detto:

    Esemplare il commento numero 15.
    Via il populismo e le evidenti contraddizioni, cazzo.

  17. giulia ha detto:

    non bevo vino…
    caffè, molto.
    contraddizioni, a gran sorsate. 🙂

  18. Saijin ha detto:

    Supremamente vero.

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Diary of a Baltic Man

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