Aires

21 Feb

Buenos Aires dall’alto é una roba semplicemente complicata. Un insieme di microchips sconnessi tra loro, reticolati geometrici radicati nel verde. Una cittá che non esiste, e cinque o sei cittá tangibili separate tra loro. E quel fiume, quel fiume enorme, l’acqua nera come il cielo. Luce fino a sera, estate nell’emisfero australe, caldo, caldo, caldo.

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9 Responses

  1. Nyx ha detto:

    ….ah ma allora sei già volato via….è proprio destino non beccarci mai noi, è? 😉
    good luck!

  2. ella ha detto:

    y dime companero, dime que lo sentiste tu tambien, alli tambien.
    dime que alli tambien, hay aquel olor a gasolina, a sucio, a queso, si alli tambien, hay aquel olor a vida, tipico de latino america…
    ahhh!

  3. A.Russo ha detto:

    Ma veramente sei lì?
    🙂
    E’ un paese che ha molto di italiano.
    Ti auguro Argento e oro dunque, per questa nuova avventura

  4. dick dastardly ha detto:

    No!
    Buenos Aires era il mio progetto di vita per il 2010.
    Ora seguirò molto intensamente il blog. (se è vero)

  5. dick dastardly ha detto:

    ps ma non si dice Baires?

  6. Baltic Man ha detto:

    Si dice Baires.
    Comunque si, è il tarlo dell’America Latina, un virus insidioso, non esistono programmi non esistono progetti esiste solo quel certo profumo per le strade delle città…

  7. viola ha detto:

    buenos aires per gli argentini
    baires per gli italiani

  8. viola ha detto:

    mon cher , sono le 16,11 e me ne sto al pc invece di farmi un sonnellino o a)andare al mercatino del’usato a vedere se c’è qualcosa di nuovo per il mio guardaroba estate-primavera.0, andare da mia mamma a farmi accorciare pantaloni.
    che tu sia a bogotà mi sembra una bella cosa. non so se hai letto “la virgen de los sicarios”, a me non è piaciuto, però, dal grado di schifo che provoca, ha avuto molto successo e tutti ne hanno parlato bene. il sudamerica mi ha sempre attratto, in primis l’argentina. in quanto a bialystok potrei parlartene per ore. per ora mi accontento di dirti che è una brutta città, cosda che preferisco, ma ha dintorni a dir poco fantastici. una storia intewressante piena di ondeggiamenti russa? polacca? russa? adesso è polacca piena di bielorussi.
    ho dormito nell’hotel rubin, che merita una visita. ex garnizowa, russo che suona la fisarmonica lamentevolmente, soffitti alti 8ex casa nobile ebrea- e letti infami.
    ma perchè i luoghi comuni mi stringono il cuore quando li trovo e vedo che sono veri? ah, che mi dici di un pomeriggio d’estate con un bel russo palliso che suona la fisdarmonica? incredibile. eppure è successo.
    bye. che mi dici di bogotà? ma è vero che uribe è un santuomo come dice il bayly?
    che ti prego di vedere in tv.
    ciao.
    buena y santa

  9. Baltic Man ha detto:

    ….ti attira il sudamerica e te ne vai a Bialystok, tra russi polacchi e bielorussi (che alla fine mi sembrano un intruglio tra russo e polacco). Misteri della vita!

    La “virgen de los sicarios” é il libro secondo me meno interessante di Fernando Vallejo, ed anche il piú famoso. Se vuoi approfondire di piú il personaggio, ti consiglio vivamente questo documentario su Vallejo.

    Bogotá?? Immaginati il paese piú assurdo del mondo, con forti etnie hispanicas, indoeuropee, indigene, negre, di tutto. Bogotá ne é la capitale, e riassume in 8 milioni di persone un ambiente (o un concetto) che chiamano Locombia. Cittá strana, a 2600 metri di altitudine, dall’anima romantica e maledetta.

    Uribe, invece, é una specie di Bush intelligente. Nel senso che ha governato 8 anni sotto l’insegna del lemma “Terrorismo”, nonostante il primo terrorista sia lui, strettamente colluso con il Paramilitarismo colombiano. Agli occhi della gente é una specie di “buon padre di famiglia”, che alla domenica va a messa. Un personaggio infido, ma fra un paio di mesi fará parte della storia.
    😉

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Diary of a Baltic Man

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