Moderno notturno

25 Ago

Poi, si svegliò. Una spranga di ferro rovente sulla carne, o qualcosa del genere. Sulla sua pelle brillava sicura la luce del sole, figure geometriche ritagliate in due interessanti figure parallele dalla finestra sopra di lui, la tangibilità materiale degli elementi si focalizzava velocemente, stimolate dal frastuono ritmico dell’elica appesa al tetto. Impossibile resistere al risveglio tropicale. La notte, entità sacra per l’anima dell’uomo, era definitivamente finita, bruciata da una potenza superiore. Ogni attività umana sarebbe allora scivolata, già dal primo mattino, verso un placido sopravvivere, nell’attesa di un’altra notte.

2 Responses

  1. fakunin ha detto:

    eccoti l’immagine stranamente risvegliata dal tuo post.
    Rifugio Mongioie, notte, il cielo lontano, mille voci, musica. Ma al mattino l’arrivo del sole, implacabile, ci colse dentro le tende che si trasformavano in fornaci.
    Qualcuno tentava di continuare il sonno trascinandosi all’aperto, altri rifugiandosi nella coscenza deviata dei postumi alcolici, ma non c’era scampo. Spietata la palla infuocata gigantesca sopra le nostre teste ci stava richiamando alla vita. Solo due persone resistettero a questo richiamo ed ancora oggi non capisco come.

    ps. i tuoi racconti mi trasmettono un sacco di energia positiva! mi piacerebbe scrivessi ogni giorno!

  2. Baltic Man ha detto:

    Uh che aneddoto mi estrai dal cilindro! Calza a pennello.

    Grazie per l’apprezzamento. Effettivamente scrivo ogni giorno, la tua energia positiva mi spingerá a pubblicare qualcosa piú spesso 😉

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Diary of a Baltic Man

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