Sentirsi un po’ vintage perché è il dengue e non l’H1N1 ad averti contagiato. La ritenuta fiscale sul rimborso delle tasse dell’università , la calcolatrice la fascia di reddito il figlio a girar cartine su libri dove l’unica domanda sensata è “perché?â€, e l’impossibilità di chiedere lumi al professore perché anche autore e studente ricercatore al tempo stesso, e i padri dei tuoi amici a dire come ai loro tempi, si, era dura. Taci omino, ti ricordo pensionato quando ancora avevi i capelli ed erano neri, abbi pudore e taci. Con un Nuovo Pastore alla finestra, una bibbia in mano e il dizionario nell’altra. Ad ascoltare le sirene della musica islandese, nonostante il tropico e le sue nuvole, e c’è chi mi dice che il mio modello di vita non ha senso, e me lo dice da una coda per pagare un frammento dei quarant’anni di mutuo. E la coda dell’amico Roberto nei supermercati, voi lo vedete sereno e non sapete che la sua testa è nel secolo diciottesimo, nell’allegro dell’Opera 41 di Bach. Investiremo iguanas con le macchine del futuro, iguane senza coda. E un gatto che miagola e non smette di miagolare, e allora io mi fermo con un rhum e con Hemingway.
Essere sette ore più indietro di Occidente permette di ritagliarsi un certo margine per suicidarsi con stile. Giusto in caso di.
foto from Ale.
gia…ci sono cose difficili da spiegare….
uhm…nn sapevo di essere un baltic man anche io…marco
http://www.youtube.com/user/MelissaBricknell#play/uploads/4/UJgvFM_mNy4
dacci 1 occhio Baltic…..Muse!! 🙂
ciao hermano 🙂 com’è sta cosa, ho capito bene, te cojio el dengue??
buenooo.. :))
Asà parece.
Pero a todo se sobrevive, “lo que no mata engorda”, como dicen por aqui…!