Misantropie

09 Ott

Gli appunti sui pezzi di carta. Questa cazzo di tranquillità. Il freddo sulla schiena perché la temperatura scende a trentadue gradi, e una signora americana che mi scrive su skype. Lasciatemi solo in questo limbo di sabbia. Senza pensieri né collegamenti  né politicanti né grammatiche, senza sintassi senza un finale senza un perché. L’inferriata da chiudere, la luce rossa da spegnere, un paio di cuffie professionali raccattate tra i rifiuti di un appartamento di studenti a maihnburg, la registrazione dei venticinque minuti scarsi dell’altro giorno, ci si trova alle sette di mattina per immergersi in qualche mezz’ora di musica viva, fatta di corde metalliche e pelli animali e soffio di vento umano, decisamente un’ora poco ortodossa per produrre musica reggae, ma chi l’ha detto che si debba essere ortodossi? O che si debba per forza produrre?

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Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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