Per festeggiare il post numero 500 (wiiiiiii!), in questo lungo articolo spiego perché si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di emigrare in Colombia.
Archive for marzo, 2010
Domenica mattina
Si parlava di caffé, di questo strano mondo che esige visti alle persone ma consente alla carta igienica di viaggiare in lungo e in largo, di borse di studio per l’universitá in Canadá e del trio jazz della serata precedente. Disegnando nell’aria progetti irrealizzabili, pregustando il sangue in bocca di chi si butta a testa bassa nello stretto sentiero tra fantasia e “realtá”. Messa tra virgolette perché cosà dice il grande scrittore, una delle poche parole che non hanno e non possono avere un senso né logico né semantico né letterario.
Tutto sui nostri documenti significava differenza, il colore della pelle, il continente di legale cittadinanza, il sesso, perfino l’etá. E tutto mostrava, ancora una volta, come i documenti non hanno nessun senso, pezzi di carta utili su cui scrivere poesie o in alternativa pulirsi il culo, o scrivere poesie per poi pulirsi il culo, e rinnegare ogni significato romantico al bisogno d’espressivitá come forma d’arte in stato fetale. Volavamo nei cieli bassi dei nostri amori impossibili, soli di fronte ad uno specchio appannato dai nostri respiri. Il tuo artista di strada, la mia chimera lontana, il flirt con il giornalista portoricano, le lunghe mani della tentazione in un film di Fellini. E quello scrittore messicano, ascoltavi le mie storie di mondo e rileggevi nella tua mente vecchie pagine lontane, oggi navigo tra le sue parole ed in silenzio penso a te. Tutt’intorno si aggiravano poliziotti con il mitra sulla schiena, eravamo nella capitale di un paese in guerra e l’indifferenza con cui li sopportavamo era il testamento delle nostre speranze verso un mondo migliore. Era il nostro domenica mattina, tutto ció che avevamo, tutto ció che avremmo voluto avere.
Questa è una fotografia
Harold, capelli neri e occhi nobili, accento paisa. Vive nella strada, i suoi occhi sono gli occhi di chi ha voglia di chiuderli per un momento, e nascondersi dalle luci della città . Impossibile. Ci riesce con i suoi disegni, a nascondere con la mano la parte brutta delle cose, come si fa avvicinando una mano a cinque centimentri dalla pupilla, la parte marcia rimane coperta e si vede solo una striscia di mondo. Ha la pelle chiara ma anche scura, dipende dai punti di vista, e si sa che i punti di vista sono importanti in una terra dove è meglio mettersi la crema solare per evitare di diventare troppo neri. Harold è nero perchè la strada. Perchè dorme su un cartone nella 73 con 55, lì dove cinque anni fa c’era un parco e adesso ci stanno costruendo la fermata del TransMetro. Eppure sono una brava persona, però tu sai come vanno le cose, io comunque non sono di qua, però è un piacere averti conosciuto, di fronte al Carrefour di solito la gente ti guarda piuttosto male, e invece io voglio solo vendere la mia arte, sai, io la chiamo arte perchè è una cosa che faccio io, che la faccio io e la faccio così e non so nemmeno perchè, forse perchè mi piace così. Però ti guardano male, non so come sia nel tuo paese però qua la gente è razzista, è classista, c’è la società dove devono essere tutti uguali però non possono, sai questo è un paese che ha molti problemi eppure è bello, si sta bene, la gente è felice e sono felice anch’io.
Poi siamo andati al cinema. C’era un film strano, non si capiva se eravamo noi a guardare gli attori attraverso lo schermo, o viceversa.
Elezioni alla colombiana
Il primo sintomo sospetto è un insolito silenzio per le strade. Atipico, in un contesto di venerdì pomeriggio, giorno da sempre dedicato alla sana attività di sedersi a un tavolino e bere birra e giocare a domino e assordarsi di musica Vallenata, in questa Barranquilla sempre più simile a Macondo (o non sarà il contrario?).
Il mistero è presto svelato. “Ley seca”, si chiama. “Legge secca”. Si ironizza pure sulla terminologia, in questa Colombia così teatro dell’assurdo, che neanche il miglior Eugène Ionesco avrebbe potuto inventarsi di meglio. Un fine settimana di puro proibizionismo, vietata la vendita di qualsiasi sostanza alcolica fino alle 22.00 di domenica, ci sono le elezioni e non si può bere.
Simpatico, tetrico, colombia. Colombia, nient’altro da dire. Se non che la motivazione reale la dice lunga sul sistema elettorale criollo: se la gente beve, al mattino è stanca e pigra, “enguayabada”, si dice qua, e contribuisce ad ingrossare le fila di un astensionismo scomodo per le ambizioni dei signorotti politici locali.
Basti pensare ai bus elettorali. Che fanno la ronda dei quartieri più popolari, e per stretta analogia fomite di facili consensi, gente che a votare non ci andrebbe mai perchè semplicemente non esiste, è invisibile a qualsiasi logica economica e politica e sociale, semplici proprietari di una mano che può mettere una X sul logo giusto (e a volte non è nemmeno sufficiente: sono frequenti denunce di “morti che votano”, cinque o dieci anni dopo il decesso). Fanno il pieno, scaricano la massa di fronte al seggio, istruiscono su come votare e poi riportano tutti a casa. Ognuno riceve il giusto prezzo per la propria X, 5 dollari per il senatore e 20 per il presidente.
Storie di Colombia, costa Caribe. Terra fuori dal tempo, fuori da ogni logica e paradigma di sé stessa. Niente di magico, puro realismo.
Affollata solitudine
Ci si cerca. Ci si incontra. Non ci si incontra. Si insegue la traccia dei propri piedi ripercorrendo la sabbia al contrario, fino al mare, per lo meno. Più in là , inutile proseguire, ed è allora che si ritorna sui propri passi ed un’altra volta l’acqua ha cancellato tutto, ha riportato le cose al suo stato iniziale. Terribile metafora di un inutile passaggio umano su questa terra che trema e si muove, che un giorno ci scrollerà di dosso tutti, noi e le nostre inutili immondizie. Si cerca la scia di chi ha calpestato la sabbia prima di noi, altri piedi per sentirsi meno soli, e quel che si ottiene è altra acqua, nient’altro che acqua, il mare. Un po’ più in là sono visibili tracce di piedi, uno sull’altro si eliminano e si sovrastano, che alla fine non è più possibile distinguere le singole individualità e viene voglia di invocare un’onda un po’ più lunga, che annulli e appiattisca. Ci si cerca, nelle parole degli altri, nell’inganno di chi per un momento ha creduto di essere veramente libero, senza sapere bene com’è andata a finire la storia. Ci si incontra, non ci si incontra, e comunque tutto finisce quando arriva l’onda.
Nota per chi non legge questo testo chattando. L’immagine qui sopra non è solamente un’immagine, sono 90 anni di vita spesa ad osservare. Per chi ne volesse sapere di più, Hokusai.
Critica giornalistica e letteraria
El (vease El de Luis Buñuel, Mexico 1952; y consultar Der Einzige und sein Eigentum de Max Stirner, Lipsia, 1844; sobre l’angustia consultar tambien L’Etre et le Néant de Jean Paul Sartre, Paris, 1943; mientras para una vision anti identitaria del individuo consultar la fundamental Identity and Violence, The Illusion of Destiny, de Amartya Sen, New York 2006, e Intervista sull’Identita’ de Zygmunt Bauman a cura di Benedetto Vecchi, Bari, 2005; para una vision critica de la construccion del “otro” en la sociedad de Francia hoy en dia, L’imbroglio etnico in quattordici parole chiave, di Rene’ Gallisot, Mondher Kilani e Annamaria Rivera, Bari, 2001; y el monumental Contro l’Identita’, di Francesco Remotti, Bari, 2001, mientras para una vision prospectica contraria a la geocentrica De Revolutionibus orbium celestium, de Nicholaus Copernico con prefacion de Nicolas Osiander, 1543) Carnaval (escuchar Il Carnevale di Venezia de Munchener Kammeroche, Naxos, 2009; y consultar Agenti segreti veneziani nel 700 a cura di Giovanni Comisso, Venezia, 1941 lectura que ofrece una panoramica de la ciudad lagunar como lugar de vicio por eccelencia. Sobre la represion en antigua Roma de las fiestas orgiasticas orientales del 217 a.C. ver Breviarium “Ab urbe condita” – XXXIX, 8 -18 – de Tito Livio y consultar Die Welt als Wille und Vorstellung de Arthur Schopenauer, Dresda 1818, lectura en la cual se recoloca el ser humano al centro de su destino; para poder enfocar la genesis de las estructuras sociales espontaneas, Du contrat social ou Principes du droit politique de Jean Jacques Rousseau, Amsterdam 1762; en contra vease СолидарноÑÑ‚ во Слободата: Патот на работниците до Слободата, Moscu, 1867 de MijaÃl Alexándrovich Bakunin) de las Artes (sobre el concepto de arte leer “Ποιητική”, δεν σώθηκε ολόκληÏη, de Aristoteles, Atenas, IV siglo a.C.; y Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti de Giorgio Vasari, Florencia 1550; y consultar tambien las Beobachtungen über das Gefühl des Schönen und Erhabenen de Immanuel Kant, Komgsbey 1764; y veanse Journaux intimes de Charles Baudelaire, Paris, 1872) de Barranquilla (Colombia, Lonely Planet, London, 2009) no (sobre el concepto de negacion tener en cuenta el principio de ΠεÏιÎχουν Ï€Ïοβλήματα από διάφοÏες πεÏιοχÎÏ‚ της γνώσης. Στο σώμα των αÏιστοτελικών ÎÏγων Îχουν συμπεÏιληφθεί και τα ακόλουθα ακόμα ÎÏγα, που δε θεωÏοÏνται γνήσια: Φυσιογνωμικά, ΠεÏί θαυμασίων ακουσμάτων, ΠεÏί χÏωμάτων, ΠεÏί ατόμων γÏαμμών, Μηχανικά, ΡητοÏική εις ΑλÎξανδÏον και ΠεÏί ακουστών. y considerar el profundo dicho oriental 亞里斯多德(希臘文),公元å‰384年出世,公元å‰322å¹´éŽèº«ï¼Œä¿‚éš»å¤å—°å“²å¸å®¶ã€‚佢係嗰å¸ç”Ÿï¼Œä¹Ÿä¿‚å—° 亞里斯多德到å¸è¡“上涉çµå»£æ³›ï¼Œè£¡é 包到物ç†ã€è©©æŒã€æˆ²åŠ‡ã€éŸ³æ¨‚ã€é‚輯ã€æ”¿æ²»ã€æ•™åŒ–ã€é“è¡“ã€ç®¡ç†ã€ç”Ÿç‰©ã€å‹•ç‰©ã€‚y la profunda respuesta del VI Sultan Shamir el Ndhjah a los cantores del declino de la Idea de Imperio Moral en el mundo نے مابعدالط، موسیقی، منطق، تقریر، سیاست، Øکومت، اخلاقیات، Øیاتیات تے Øیوانیات دے بارے Ú† لکھیا۔اÙلاطون تےارسطوÙربی ÙلسÙÛ’ دے Ù…Ú‘ سمجھے جاندے نیں۔
ارسطو Ù¾Ûلا Ø¨Ù†Ø¯Û Ø³ÛŒ جس Ù†Û’ ایسا نظام بنایا جیدے ÙˆÚ† اخلاقیات، سوÛناپن، منطق،، سیاست تے مابعدالطبعیات شامل Ù†
ارسطو دیاں سوچاں Ù†Û’ نوں متاثر کیتا۔ mientras se ajusta el tiro etico de una propuesta en equilibrio entre etica y estetica, entre cultura – o peor, refleccion – como espectaculo y la comida del caribe, con el austero principio indu’ de XII siglo a.C. à¤à¤°à¤¿à¤¸à¥à¤Ÿà¥‹à¤Ÿà¤² à¤à¤°à¤¿à¤¸à¥à¤¤à¥‹à¤¤à¥‡à¤²à¥‡à¤œà¥) (इ पू ३८४ – इ पू ३२२) छमà¥à¤¹ यà¥à¤¨à¤¾à¤¨à¥€ दारà¥à¤¶à¤¨à¤¿à¤• ख। वयà¥â€Œà¤•à¤ƒ विदà¥à¤¯à¤¾à¤°à¥à¤¥à¥€ व गà¥à¤°à¥ ख। वयà¥â€Œà¤•à¤²à¤‚ यकà¥à¤µ विषययॠचà¥à¤µà¤¯à¤¾à¤¦à¤¿à¤² गà¥à¤•à¤¿à¤²à¤¿ à¤à¥Œà¤¤à¤¿à¤•à¤¶à¤¾à¤¸à¥à¤¤à¥à¤° दबू, संगीत, लजिक, रेटोरिक, राजनीति, सरकार, à¤à¤¥à¤¿à¤•à¥à¤¸, जीवशासà¥à¤¤à¥à¤° पà¥à¤°à¤®à¥à¤– ख। पà¥à¤²à¥‡à¤Ÿà¥‹ व सोकà¥à¤°à¥‡à¤Ÿà¤¿à¤œ नापं वयà¥â€Œà¤•à¤ƒà¤¯à¤¾à¤¤ या दकà¥à¤²à¥‡ महतà¥à¤¤à¥à¤µà¤ªà¥‚रà¥à¤£ आदि विचारकया कथं हनिगॠया। पाशà¥à¤šà¤¾à¤¤à¥à¤¯ दरà¥à¤¶à¤¨à¤¯à¤¾à¤¤ वà¥à¤¯à¤µà¤¸à¥à¤¥à¤¿à¤¤ रà¥à¤ªà¤¯à¥ यंकिमà¥à¤¹ दकà¥à¤²à¥‡ नà¥à¤¹à¤¾à¤ªà¤¾à¤‚या मनॠवयà¥â€Œà¤• हे ख। ) me (sobre la relacion entre el ego y el infinito ver Espejo entre telas, obra de Francesco Bottari, 1988 presente en Expo Universal de Siviglia 1992; sobre la reunificacion teorica de noumeno y fenomeno en Heidegger en sentido anti-kierkegardiano y frente al desprecio umano para los politicos colombianos considerar el texto: Considero los politicos colombianos poca cosa, de John Pilger, Bogota, 2009; y del mismo autor las obras ¿Cual Futuro con estas bestias de politicos? ¿de cual alcantarilla salieron?, Bogota’, 2008, y La mentira politica como estasis de la malafe’, Bogota’, 2007; La apoteosis de la estupidez, Bogota’, 2006; Comida de perros, Bogota’, 2005; La tristeza, Bogota’ 2005; El deporte del desprecio, Bogota’, 2004; Manifiestos politicos colombianos. Para una semiotica del horror, Bogota’, 2003; Vercerle al sapo, Bogota’, 2007; Un payaso mas, Bogota’, 2006; Genesis de la servidumbre intelectual y de la mediocridad, Bogota’ 2009; El caribe es una invencion, Bogota’, 2010; y consultar tambien el texto ¿De que estan llenos nuestros cerebros? N.4 de la rivista La muda voz, Barranquilla, 2005; ¿Quien pagara’ la cuenta?, N.147 del periodico Cadaveres de Barranquilla, del 4 abril 2007 distribuido en Barranquilla; y Encyclopedia Britannica, voz Libertad, London, ed. 2000) gusto’ (consultar Four Dissertations, de David Hume, London, 1757, que incluye los Essays and Treatises on Several Subjects; y sobre el placer y la estasis de Tristam Taormino The Ultimate Guide to Anal Sex for Women, New York 1998 y Ultimate Guide to Anal Sex for Women 2, New York, 2000, con ajuntas importantes; y vease tambien Exercices de style de Raymond Quenau, Paris, 1947; y sobre todo consultense los Manifiestos de Oulipo y de TeaNo enfin vease Secondo Diario Minimo, de Umberto Eco, Milano 1992; y consultar Shakespeare’s Sonnets, de William Shakespeare, London 1609; y escuchar Imagine, de John Lennon, London, 1971).
Di Jacqueline Verdoux
Una porta aperta
Ho visto il cinema 3D. Quello con gli occhialini, i personaggi che si materializzano a mezzo metro dal tuo naso e tutte queste cose. “Alice in wonderland”, precisamente.
E dico che quest’ambizione di trasporre la tridimensionalità a livello grafico-visuale potrebbe portarci, fuori da Hollywood, a qualcosa di molto, molto pericoloso.
Tom Sawyer, Rush
A modern day warrior
Mean, mean stride
Today’s Tom Sawyer
Mean, mean pride
Though his mind is not for rent
Don’t put him down as arrogant
His reserve, a quiet defense
Riding out the day’s events
The river
What you say about his company
Is what you say about society
Catch the mist, catch the myth
Catch the mystery, catch the drift
The world is, the world is
Love and life are deep
Maybe as his skies are wide
Today’s Tom Sawyer
He gets high on you
And the space he invades
He gets by on you
No his mind is not for rent
To any god or government
Always hopeful, yet discontent
He knows changes aren’t permanent
But change is
What you say about his company
Is what you say about society
Catch the witness, catch the wit
Catch the spirit, catch the spit
The world is, the world is
Love and life are deep
Maybe as his eyes are wide
Exit the warrior
Today’s Tom Sawyer
He gets high on you
And the energy you trade
He gets right on to the friction of the day