Gli elefanti di Neruda

09 Apr

Quando Pablo Neruda se ne andò in Sri Lanka, nei lontani vent’anni della sua esperienza diplomatica al servizio dell’ambasciata cilena, rimase impressionato nell’osservare i metodi autocnoni di addomesticamento degli elefanti. Osservò che i pachidermi addestrati formavano un largo cerchio intorno ai loro simili liberi, permettendo così all’uomo di avvicinarsi repentinamente e incatenarli al primo albero a disposizione. Neruda, nemico dell’ingiustizia e di ogni forma di stupidità, si chiedeva come è possibile che un gruppo di animali lavori contro gli interessi dei suoi stessi simili, per realizzare i desideri del suo nemico dichiarato, l’uomo.

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5 Responses

  1. L.L. ha detto:

    Me agota intentar defender al ser humano, mejor digamos hoy que somos malos por naturaleza, dejamos esto tirado y nos vamos a por unas cervezas.

  2. viola ha detto:

    forse per invidia verso quello che era rimasto libero??
    tutti giù per terra!!

    a praga sono andata a vedere la via neruda ( quello vero)
    forse al poeta il suo nome pareva troppo comune?
    ah..questi artisti narcisisti!

    fai un pò di polemica sulla colombia? dai, che mi diverto un pò, basta con questa bontà, daiii :))

  3. Baltic Man ha detto:

    …come sarebbe a dire, un po’ di polemica sulla colombia??
    😉

  4. viola ha detto:

    che ne so…attizza gli animi…sulla colombia, sulla litva, insomma dai che lo sai fare..coinvolgere..è vero che i sudamericani sono lenti e mai in orario come i napoli?
    divisioni fra classi.
    bayky -l’hai visto? un giornalista di destra bastante simpatico, ADORA uribe..
    mica potrai sempre bere birra o riflettere su quanto sei fortunato a girellare senza fare un tubo di niente..;))

    ciao
    ps. oggi sono stata all’ikea a comprare un tavolo, ho bevuto ciò che credevo un succo di pera e invece era uno schifossimo sidro..vendono anche il CAFFE’ , per i mobili va bene ma la roba da mangiare è pura schifezza.
    e fanno anche i buoni così anche tu ti senti buono quando compri da loro- dopo il sidro, che tale era, non mi sentivo tanto buona.
    avete l’ikea voi laggiù??
    scommetto di no eheheh…
    pensierino della sera: quale malato o fesso comprerebbe il caffè da una compagnia SVEDESEEEE??
    ti trovo molto parco nello scrivere.
    la tua ragazza-suppongo che lo sia- è bellissima.
    rosico.
    ciao

  5. Baltic Man ha detto:

    Potrei provarci, è vero.

    La colombia. Lietuva. Sudamerica, napoli, luoghi comuni e luoghi così poco comuni. Bayky, uribe, birra, ikea, “voi”, “laggiù”. Caffè, svezia. Amazzonia, svezia. La mia ragazza – suppongo che lo sia.

    Non m’ispira, non m’ispira, scrivere nero su pixel parole dalla semiotica volatile. Che oggi sono e domani non saranno, che per me sono e per gli altri non saranno.

    Scrivo. Sui muri, sul frigo, su un quaderno con una foto di Buenos Aires ad inizio novecento in copertina. Scrivo ad una sconosciuta, leggo di una sconosciuta ed intanto la conosco, forse più che la mia stessa schiena.

    Non so.

    L’unica che so è che girellare non è fare niente, girellare è fare tutto.

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Diary of a Baltic Man

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