Ipocrisie da macchina del caffè

14 Apr

“Mollo tutto e vado a vivere ai Caraibi”.

Facile a dirsi.

Senza contare l’aria del mare che brucia i computer e le televisioni. La sabbia costantemente sul pavimento. L zucchero chiuso ermeticamente nel frigo, le formiche che compaiono dal nulla. Musica salsa alle sette e quarantacinque del sabato mattina nella finestra senza vetri dei vicini. Le zanzare cariche di dengue. Un sistema elettrico precario che soffre ogni volta che il frigo si mette in moto. L’acqua potabile chiusa in borse da cinque litri.  Un’innumerevole schiera di sette evangeliche paragonabili solo alle zanzare cariche di dengue, incollata alle finestre dell’Inconvertibile. L’intrinseca complessità mentale nel mollare veramente il cosiddetto “tutto”, ed andare a vivere ai Caraibi.

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15 Responses

  1. Morpheus ha detto:

    Io ci credo ancora. farei a meno di pc e tv, Adoro la sabbia, ovunque. Pianterò canna da zucchero in un quadrato di Terra, le formiche sono ricche di vitamine. Andrei a ballare coi vicini. Sono vacinato, forse non esiste il vacino, ma vabè, mi sbatto e monto una zanzariera. Energia solare? (piccolo investimento iniziale) L’acqua è un problema… falla bollire, o cerca un amico laureato in ingenieria ambientale e scava un pozzo! Mollare tutto, per me, vuol dire far a meno di tante cose inutili e cercare la vera essenza della libertà; libertà dal “tutto”. spesso molta gente ha “tutto” e vive “poco”, mentre le persone libere hanno “poco” e vivono “tutto”. Il problema è che il “tutto” qui non vuole mollarmi.

  2. Baltic Man ha detto:

    Ottimo intervento, Morpheus.
    +1.

  3. L.L. ha detto:

    ¡Y que lo digas!… La graciosa brisa marina con el tiempo no me dejo dormir, el hermoso clima me mató con su humedad, la musica me distorsiono para bien y luego para mal.

    ¿En que quedamos Paraíso?.

    Mataría por volver.

  4. viola ha detto:

    e poi ai caraibi (quali?) che diavolo fai tutto il giorno?
    voi non sapete quanto la scomodità, se prolungata, sia insopportabile. io sì. e parlo non di sciocchezze , parlo di cose tipo: il generatore che incasina e impuzza l’aria, i serpentelli che ti trovi nel bagno, la sera. il non aver niente da leggere (più terribile di quanto non si pensi) farti il pane da sola. dopo che per la milionesima volta sei andata in giro risciando cose che tu non immagini ridursi in stato comatoso perchè la bellezza, la luminosità dei luoghi è troppo, e la perfezione stanca.
    non parlare con nessuno che sia sulla tua stessa lunghezza d’onda.
    annoiarsi da morire .
    in sostanza.
    conrad era un genio e i suoi arenati nelle isole provavano gli stessi sentimenti degli attuali.
    adiòs

    ps. è morto raimondo vianello, i suoi film in bianco e nero erano stupendi, mi faceva rideeree
    rip

  5. Baltic Man ha detto:

    Caraibi colombiani, pueblo independiente de Salgar. Fuori da ogni cartina e dalle coordinate normali del tempo.

    E se posso dire la mia, non è la scomodità ad essere insopportabile. E’ la quotidianità.

    Un abrazo perro callejero. Paraìso y un viejo hijo te esperan.

  6. viola ha detto:

    mi sa che volevo dire quotidianità. hai ragione.
    dove stavo si chiamava n’kometù…hai voglia a cercarla…
    dopo un mese o due mi sarei scappata in bocca ai leoni..altrochè..

  7. Morpheus ha detto:

    @ Viola: E allora mia cara, torna da dove sei venuta. Torna nella nebbia, torna nel grigio, torna in un paese vecchio che non ha intenzione di cambiare, ma solo di peggiorare: scivolando sempre di più nel baratro della xenofobia e dell’ingnoranza generale. “perchè la bellezza, la luminosità dei luoghi è troppo, e la perfezione stanca”? forse ti sei stancata di vivere? ti sei stancata di esplorare, di conoscere genti diverse, di far tue diverse culture e di ascoltare incredibili storie. In tutti i posti dove sono stato, ho sempre percepito nelle persone la lunghezza d’onda che cercavo, perchè sapevo come sintonizzarmi, ma se la tua “radio” è rotta non ci puoi fare nulla. Ormai il vecchio continente, è appunto vecchio, sommerso da una coltre di cenere vulcanica; mentre è nel nuovo mondo, dove le future generazioni saranno in grado di cambiare il modo di farci pensare e ragionare. Più che mai ora vorrei essere nato in un paese dove avvengono rivoluzioni “mentali”: qui si continua a proibire e non a educare, a far guerre per la pace e a incriminare chi da la vita per “metterci una pezza”. Poi, personalmente, se avessi a disposizione il mio angolo di “paradiso”, che ne so una spiagetta con una casetta (non in canada, fa troppo freddo), e massì dai, anche una palmetta (perchè no!) mi accontenterei di coltivare il mio orticello, ballare e fare l’Amore tutti i giorni e circondarmi di persone sincere e felici di vivere, non di gente ossesionata dal lavoro, dal futuro, dalla politica o dagli immigrati. Ogni posto ha i suoi alti e bassi, i caraibi sono pieni zeppi di contraddizioni e di caos, ma è proprio dal caos che siamo nati; preferisco sguazzare in un caos caldo che freddo.

    Jo tambien mataría para volver!

    Pace a tutti!

    “Uffa che noia che barba che noia!”

  8. Baltic Man ha detto:

    Morpheus, mi sa che abbiamo la stessa malattia.

    Condivido tutto, e penso ad un paio di vecchi amici. Uno di loro diceva che il nostro vecchio mondo è ormai ridotto ad uno splendido museo.

    L’altro era più pessimista (o realista?), e lo definiva un cimitero. Dove l’immaginazione e la fantasia sono definitivamente morte.

  9. a.russo ha detto:

    Ma su, convertiti figliolo. La salvezza è a portata di mano! 🙂

  10. viola ha detto:

    mi sa che tu ragioni come il buon vecchio hemingway: dell’africa parlava di tutto -mettici al suo posto cuba o il caribe- dai fucili ai buoni portatori ai leoni alle montagne, ma per gli abitanti del luogo non aveva una parola, che crepassero pure .
    non sono una sostenitrice dell’europa, anche se penso che sia ancora un modello in auge – ma penso che dopo i primi tempi di curiosità, folklore e scopate, uno potrebbe anche interessarsi a come vivono i suoi vicini di casa.
    o tu sostieni la teoria del ” buon selvaggio”?.
    ci scommetto che i buoni indigeni darebbero via la mamma per il tuo passaporto o per un biglietto d’aereo.
    la grigia europa ha spunti molto interesanti -anche se fa più freddo.

    ciao
    ps. non credo che tu sia mai vissuto a più di un km dal tuo paesello.

  11. Morpheus ha detto:

    Si guarda hai ragione, mi hai annoiato.

    Leo

  12. Morpheus ha detto:

    Ps: Guarda cosa sta succendo adesso in Colombia nelle nuove elezioni, dai una occhiata ai candidati, precisamente ad uno e al movimento che sta creando; poi fai un confronto tra la nostra economia e quella brasiliana, e ti accorgerai che dietro alle balle che tu continui a credere, noi siamo nella rovina più assoluta preciptando sempre di più, mentre loro stanno decollando (non hai nulla da leggere, si vede!) (poi pensa a noi, modello in auge, ma per favore!) e tu ti ostini a chiamarli indigeni? Siamo tutti indigeni, dello stesso mondo.

  13. Paolo ha detto:

    Ciao Baltic, in bocca al lupo col “mollo tutto”!!!
    La mia opinione: “tutto” é un po’ troppo, basterebbe mollare “qualcosa” – magari il qualcosa che non ci piace…
    Morpheus, leggo tanta amarezza nella tua posizione, tanto risentimento verso “gli europei”: mi sbaglio?
    Paolo

  14. Morpheus ha detto:

    Touscé, Paolo. Hai detto bene, amarezza e risentimento, ho spiegato i motivi di tutto ciò… ma nessuno ancora è riuscito a farmi cambiare idea o sentimenti.
    E fino a quando non avrò chiuso “il mio cerchio della vita nel vecchio continente, non posso aprirne un altro in quello nuovo!”. Me lo ha detto uno shamano in Colombia, forse ha ragione.

  15. viola ha detto:

    touscè???????????????????????????????????????????
    ci sono gli shamani in colombia? oh! parlblù!

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Diary of a Baltic Man

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