The work is done

04 Mar

Tra i vari individui più o meno loschi che popolano la fauna del mio facebook, c’è anche un marine statunitense dotato di mitragliatorazzo e paracadutato per esportare democrazie sulle montagne dell’afghanistan.
Ora, non sto a dilungarmi sulle motivazioni che hanno spinto questo tizio a gettare la propria gioventù alle ortiche per arruolarsi in un esercito che ti confisca almeno 5 (cinque) anni di vita. Dirò soltanto che non sono così dissimili da quelle dei suoi colleghi, sempre le solite: un Paese socialmente devastato, che non riconosce un minimo di assistenza pubblica a chi proviene da situazioni famigliari complicate, che ha come unico requisito per tutto (compresa l’istruzione universitaria) il saldo del conto in banca. Un tempo queste situazioni erano risolte dai preti (ma in quel caso il periodo di segregazione era superiore ai cinque anni), oggi, almeno negli Stati Uniti, ci pensa l’esercito. Ti arruoli e ti diamo quarantamila dollari e un’istruzione (militare) universitaria.

Capita quindi di trovarsi di fronte alle foto di questo marine mitraglia-dotato, scattate dal suo blackberry e pubblicate via feed sul facebook. Va quindi riconosciuto che, anche se non sarà democrazia, questi americani un po’ di connessione la portano, a quei terroristi afghani. Bene, il primo particolare che salta all’occhio è la mascella prominente, di questo mio conoscente. L’ultima volta che lo vidi non era così, aveva lineamenti normali, e adesso è diventato assolutamente uguale a tutti gli altri, un novello Rambo (un amico di ritorno da quelle parti mi assicurava che sono tutti così, questi texas ranger odierni).

Poi c’è la lattina di fanta. Foto numero 17. Adorna di caratteri cirillici, fotografata su un aereo. La didascalia sotto informa che si tratta di una Fanta kirghiza. Dice che le dimensioni della lattina sono un po’ diverse dal normale (da quelle made in USA), e anche il sapore un po’ diverso. Ne deduciamo che anche in Kirghizistan la democrazia è stata esportata, ma in lattine leggermente diverse.

Seguono quindi le foto dei nostri eroi. Sbarbatelli, sorridenti, nella stessa posa che ti aspetteresti da una quinta liceo in gita a barcellona. Sono in sette, e non c’è nemmeno uno WASP. Sono tutti latinos, o asiatici, o neri. C’è anche una ragazza, orientale. Sono tutti americani, quelli veri, quelli nuovi. A un certo punto c’è anche una foto del marine con un tizio con la barba lunga, un potenziale terrorista, ma la situazione è under control: la didascalia sotto dice: “Building friendship with the locals”. Che tradotto in parole povere, stando a quella fonte di cui sopra, significa comprare i servigi della popolazione locale a peso d’oro. Questi adolescenti del minnesota dopotutto non sanno nemmeno quale sia la capitale dell’afghanistan, né quante volte questo paese sia andato sulla Luna, e quindi c’è bisogno di friendship un po’ per tutto – soprattutto per non farsi sparare addosso.

Poi finalmente le foto, in azione. Gli sbarbatelli reggono adesso un enorme fucile mitragliatore, con il mascellone sorridente. Qualcuno, sotto la foto, scrive “odio vederti così, man”. Il mio amico risponde che “l’M249 è necessario al 100%, quando sei qua”. Segue una discussione in cui qualcuno scrive che è un peccato saperlo in Iraq, c’è un bel casino, lì. A quel punto il mio amico fa notare che è in Afghanistan, non proprio in Iraq. E dice che vorrebbe essere in Iraq, in quanto “south asia sucks, but iraq is richer than afghanistan, and it’s safer! The U.S. is getting ouf of Iraq because the work is done, the place is stable for the most part, afghanistan is out of control”. A questo punto la conversazione ritorna su temi più morbidi, “quando tornerai (when you’ll be back to civilization) faremo una festa, ti farò un culo così ai videogiochi”, eccetera.

Questo, tanto per dirne uno, è un esempio del prototipo del soldato nord-americano in Iraq (ups pardon, in Afghanistan). Non credo siano necessarie considerazioni aggiuntive, o forse sì.
Pare ci sia ancora chi creda alla storia dei buoni e dei giusti contro i terroristi infedeli, e nella democrazia a forma di lattina.

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Diary of a Baltic Man

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