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02 Ago

“Non si abita un paese, si abita una lingua. Una patria è questo e nient’altro”.
E’ il principio fondante che ci ha spinti a rotolare giù lungo il fiume Tanaro a bordo di un’Ape Piaggio classe 1991, addobbata con tavolino e megafono, vino e coniglio (quanto mai vivo e narrante), salame e tuma. Cogliere le inflessioni della lingua che cambia. Registrare il patrimonio etnolinguistico forgiato dal corso dei secoli, goccia su goccia, come le pietre del fiume. Ascoltare il suono dei secoli, la voce di popoli piccoli e grandi come il mondo intero. Divertirsi, e, se possibile, divertire.

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Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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