E’ tutto vero; non è vero niente.
Quello che abbiamo vissuto, quello che siamo stati.
Così veri, così intensi. Così pieni di un “noi†che non riesco a racchiudere in una forma, dipingere di un colore, fischiare tra le labbra.
Siamo musica violenta, siamo una melodia che ritorna nell’inconscio della più spietata lucidità , siamo la musica di Frank Zappa, imprevedibile e costante, onirico onanismo, palliativo della realtà .
“Eppure un giorno tutto questo è statoâ€, mi dirai – sottoforma di visione?
Ricordo la tua voce, ricordo la tua saliva, ricordo il calore della tua anima nel contatto epidermico con i miei segreti. Ricordo di averti vista nuda, di aver dipinto un’immagine indelebile, di stringere tra le mani un paradiso che è già altrove. Ricordo cinque minuti fa.
E ricordo il sapore delle tue lacrime, il peso delle tue parole, la mia leggerezza nel raccontarti chi sono e chi vorrei essere, chi sei e chi vorrei.
Ricordo un tempo sospeso sulla vita degli altri, e io e te che succedevamo a lume di candela, e la tua bellezza e la tua poesia, e una primavera che ha dato un senso a tutto, anche a noi.