Archive for ottobre, 2011

Final frontier


28 Ott

The final frontier

Giù verso il deserto, hermano, tieni la tua strada. Non lasciarti condizionare da quei cartelli con il punto esclamativo, non ascoltare le voci di chi vuole imporre una direzione. Niente e nessuno ti impedisce di infilare una di queste stradine sterrate con le pecore a bordo strada e i fili della luce scoperti, però tutti, per un motivo o per l’altro, ti spingono a entrarci, a restarci impantanato. Ti vogliono vendere la miglior cioccolata del mondo, ti consigliano di fermarti a mangiare, ti spingono a visitare il centro di Marrakech, ti spiegano che “puoi fare una prova per un tempo e poi vedremo”, e hanno già pronta la loro condanna. “Ti sei preso le tue responsabilità: non puoi più tornare indietro”.

Non tornare indietro, mai. Ma non svoltare nemmeno a destra o sinistra, non lasciarti tentare. E’ giusto assaggiare il vento dell’Atlantico che filtra tra le montagne intorno a Guelmim, ma puoi farlo accostando per un attimo a bordo strada, senza scendere troppo tra le vie degli uomini. Non dimenticarti che più avanti c’è un’altra regione, più avanti ci sono altri scenari, più avanti c’è il deserto. E non avrebbe senso fermarsi a metà, spegnere la macchina nel prossimo villaggio, fermarsi alla prima oasi senza aver dato il tempo alla lingua di rinsecchirsi. E allora vai avanti, continua, riprendi il serpente biancastro tratteggiato sull’asfalto e punta dritto verso il Sud.

Se troverai il deserto, avrai raggiunto la tua meta.

Pan


26 Ott

…acaso alguna alegrìa recòndita que proviene de tu juventud y de la primavera, y que no se resigna a estar encerrada en un cuartucho, te impele hacia el vasto bosque, hacia el mar…

 

Pan, de Knut Hamsun, es un amigo un poco deprimido que cuando lo encuentras te cuenta sus desastrosas novedades sobre su amor imposible y un poco enfermo.
Tu lo escuchas, sin hacerle demasiado caso, y cuando te encuentras y te sientas frente a èl, al final estàs siempre demasiado atropellado por tu misma vida, para escuchar lo que tu amigo ha de contarte. Le pones cara bonita, y sus palabras te entran en el oìdo para flotar en un espacio que no està apto para procesarlas.

Hasta que una noche, mientras tu amigo, como siempre, habla, todo te aparde repente claro. Su historia, tu historia, la historia. Cuentos de amor, energias poderosas que – como la diosa Shiva – tienen la facultad de crealo y destruirlo todo. Tu amigo habla de ti, habla tambièn de ti, y aunque ahora todo te parece tan claro, no deja de estar asombrosamente negro, y sin fin.

Inbox – oggetti abbandonati sugli scaffali


17 Ott
Latito, hai ragione!
Ma avevo i miei buoni motivi. 
Il principale dei quali è: non avrei saputo che scrivere.
L’ambientamento a questa ultima faccenda ha assorbito le sue buone energia, 
tra chilometri sotto le suole e sana impotenza di fronte 
a certi problemi tipicamente caraibici,
tipo trovare nella Bombay del centro di Barranquilla tutto 
ciò che può servire in una casa, qualcosa tipo Ikea dei poveri.
Adesso, però, tutto sta prendendo la sua giusta piega.
I miei giorni iniziano con una secchiata d’acqua addosso nel patio dietro casa,
poi tutto ciò che succede si sta rivelando piacevole.
Come previsto, sono bastati pochi chilometri per separare 
nettamente Barranquilla da me, 
con il piacevole risultato di eliminare l’eliminabile.
In altre parole, passo buona parte del mio tempo in piacevole solitudine, 
forse perchè, ambientalmente parlando, il contesto aiuta. 
Oggi è mercoledì, per esempio.
Ogni mercoledì sera, per esempio, a Salgar la luce misteriosamente sparisce.
L’immagine di questo pueblo a lume di candela, con le stradine di sabbia e il
boato dell’oceano in sottofondo, è un momento di puro calòr.
Poi c’è l’università. Mi hanno dato un ufficio, mi hanno dato un computer,
mi hanno dato un corso di Italiano 1 e mi danno del lei. In più, mi danno libero accesso
alla mediateca universitaria, non solo ottimi libri – in italiano – 
ma anche una caterva di dvd. Non mi lamento. 
I miei studenti sono un bel gruppo, dai 17 ai 40 anni,
ed ormai viaggiamo per la sesta lezione, tra grammatica arti e cultura generale.
Ho una certa libertà nei contenuti, cerco di approfittarne.
Anche se ciò comporta sostituire tiziano ferro con giovanni lindo ferretti.
Venerdì, invece, inizio le lezioni della specialistica.
Due materie già da adesso, due materie più avanti.
E tu invece? Sapevo da fonti certe che eri partito in bici verso oriente.
Calcolando la velocità di internet in Val Mongia, 
il messaggio è stato qualcosa tipo
“è partito verso la romania in bici e treno. Grande”. Vago, ma credibile.
E come procede la cosa? Sei in solitaria? Se non è blasfemo dirlo, ti invidio.
Hai poi comprato un volo per queste terre maledette?
Vedrai tu come organizzarti, ma nel caso piombassi a Salgar
chiedi per la Casa de las tres Piedras ;-);-)
Spero di leggere qualche tuo intruglio di birra e sudore.
hola hermano!!! como te va la vaina?
qui sono praticamente al giro di boa di metà missione. Quasi a tirare un bilancio. Prima considerazione che sicuramente sarà difficile che possa resistere in italia più di qualche giorno. Seconda considerazione è che è un’esperienza che ti muta di dentro. Poi la fortuna di aver visto un popolo che difficilmente avrei potuto conoscere in altro modo.
Potrei accettare il consiglio di enzo ed andare a vivere in un luogo sperduto ed isolato. Saprei comunque di aver vissuto.
Mai come in questi giorni sono lontano dalla realtà materialistica occidentale. Per certi versi mi sono ancora più isolato di quello che già il posto comportava.
In questi giorni mi tornano alla mente le serate a salgar.
Luce soffusa e voluto isolamento. Già allora.
Non male direi.
Inizio a preparare lo zaino per il lungo inverno. Camminando.
Nulla può valer lo sforzo di fermarsi.
Si tornerà all’origine e alla migrazione.
Hola,
e beato te che puoi permetterti bilanci. 
Qua e' tutto un bombardamento indiscriminato di...nulla, alla fine.
Effettivamente il tempo scorre, da quelle parti probabilmente 
piu' lento del previsto, ma in un attimo sara' comunque tempo di migrare.
In questi giorni di troppe luci e antitetico isolamento (quant'e' lontana Salgar!)
mi sono accorto che non ha poi cosi senso, quello che continuano a ripetere tutti,
da queste parti. Voglio dire: il pandino delle poste,
il dover attrezzarsi per l'autunno, i programmi a lungo termine, 
ancora una volta, li lascio agli altri.
Quello che ritorna con insistenza nella cabeza, invece, 
e' il progetto di viaggio verso est.
Iran, Turchia, Inguscezia, donde sea. 
L'importante e' non avere una meta, solo un po' di adrenalina
e la sana sensazione di sentirsi vivo. 
I quattro soldi del signor posteitaliane vanno spesi in qualche modo,
e mai come in questo momento sento il bisogno di fare un qualcosa
di veramente utile; fuggire, per esempio. Un taglio netto.
E quindi non so che sara' nel tuo zaino per il lungo inverno.
Non so quale percentuale di tutta la carne che sto cercando 
di gettare sul fuoco cuocera' fino a diventare qualcosa di concreto.
In ogni caso, io ci so(g)no.
Sogno isolamento coniugato con movimento.

Forze. Forse. (Forte?)


12 Ott

ANIMALE
Nei movimenti, nelle azioni, nelle reazioni. C’è odio nei nervi, paura negli occhi, un cuore che pulsa dietro ogni vibrazione. Istinto di sopravvivenza, istinto di inevitabile difesa, istinto di correre dietro agli istinti. Predatore o preda, la direzione è la stessa.

VEGETALE

Luce artificiale sul cimitero della nostra infanzia. Neon arancione, e non più luna. L’asfalto conserva ancora tracce delle scarpe di gomma. Non più parcheggio, non più campo da calcio, non più terra dei primi baci. E’ la selva, i rovi, la natura, la vita “altra”, a riprendersi il suo spazio.

GRAVITA’
Intesa come quel limite che impedisce di staccarsi da qualcuno, da qualcosa, da un’idea. Gravità contrapposta alla leggerezza, grEvità nel chip che definisce le relazioni tra gli esseri animali di specie umana, gravità da strappare via con martelli e tenaglie, per liberare il cielo dall’idea che ci siamo fatti di lui.

INERZIA

Giù per i tramonti e le stagioni, solo il vento tra i capelli. Senza più paura di cadere, senza limite all’adrenalina, senza prendere una direzione o resistere ai colpi del timone. Tutto è cielo, tutto è terra, tutto è azzurro. Tutto perde senso nel momento in cui scegli di dargliene uno.

AMORE

Per amore ho visto fare le cose più contraddittorie, insane, sbagliate, folli, ridicole, patetiche, pericolose, inutili e controproducenti.
Ne conseguo quindi che l’amore sia la forza più sensata che esista.

Coming soon


08 Ott

Confluenza del Po nel Tanaro

Il luogo in cui il Po si tuffa nel Tanaro.
Riprese del film documentario “Le voci del Tanaro”.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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