-logìe

02 Lug

– Si spogli, signorina, si spogli.
Non abbia timore.
Ecco, brava, via quel passato da giustificare, da chiamare in causa sempre, quel passato da risolvere e assimilare. Può essere che un giorno le stava bene addosso, quel passato, ma all’epoca aveva un altro nome, si chiamava presente, e probabilmente non si accorgeva nemmeno di indossarlo.
Via anche quelle considerazioni ridicole sulla psicologia infallibile, i pipponi da grandi illuminati sul modo in cui questa o quella categoria di esseri umani dovrebbe ragionare, via il falso pudore di esprimersi cercando di svestire gli altri, via tutto. Se vuole coprirsi veramente, se vuole proteggersi dalle violenze degli altri, non abbia paura di provocarli, di invitarli a conoscere la sua vera pelle.
Via tutti gli orpelli, gli accessori, le chincaglierie. Non c’è bisogno di parlar troppo per dichiarare al mondo la propria frequenza d’onda, molto meglio qualche minuto di vero silenzio, o una passeggiata tra i prati, lontani dai grandi saggi.
Si tolga anche quella fascia colorata tra i capelli. Non ci deve essere niente da nascondere, niente che possa rimanere legato a un ipotetico standard. Se non si slega i capelli nessuno potrà passare le sue dita lì in mezzo, e allora non avrà senso tanta bellezza, senza la sua dimensione pratica, quotidiana. Via anche la fascia colorata, su.
– E lei, dottore?
– Io? Io non posso espormi. Senza il camice, non sarei più un dottore.

One Response

  1. Vera ha detto:

    spettacolare…e verissimo (purtroppo).
    bravo! 🙂

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Diary of a Baltic Man

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