E’ scesa una briciola tra la n e la barra spaziatrice

27 Gen

Cadono giù i pezzi dall’autogrill.
E’ neve, sembra neve, ma anche la neve sembra qualcos’altro che non è.

E io, da un paio di giorni suppergiù, vivo in una casa di riposo.
Mi sveglio alle prime luci dell’alba, vado a dormire prima del solito, condivido i ritmi – condivido solo i ritmi, effettivamente – con i miei coinquilini temporanei, anche l’ora del pasto è anticipata di un centinaio minuti rispetto alle abitudini mie solite.
Ho anche il letto con il telecomando elettrico, si sollevano le gambe la schiena e anche il bacino, ogni combinazione è possibile e procura sollievo effimero.

Ma a pensarci bene non è questo il punto.
Il punto è: perché dovrei dirlo?
Perché lo sto raccontando?
Perché lo sto scrivendo?
Avrebbe meno senso, se fosse un’esperienza come un’altra, un pezzo di vita da conservare per me?
Ha un senso, in qualche modo?

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One Response

  1. Aaiun ha detto:

    De la vida
    hasta el rabo
    es chicharrón.

    Sigue respirando,
    nada más.

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Diary of a Baltic Man

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