s’esbiner

08 Apr

Hiver

Il lento viandante di remota eleganza
giacca baverese e cappello nero in testa
solo un’armonica e un pezzo di legno in tasca
silenzioso s’avvicina a qualcosa da trovare.

Dal lato opposto della valle un peccatore sale stanco
un cane giovane è al suo fianco
fiore vergine all’occhiello di una giacca ormai vetusta
da tante fughe consumate
nell’arte di scappare.

Lì nel mezzo è la montagna
sole e nebbia che la bagna
spazio aperto spazio vuoto
anche il tempo più non c’è.

Uno cerca, l’altro insegue.
Sul crinale c’è l’incontro
uno è biondo, l’altro è nero
tutto intorno è già tramonto.

Due parole tra i viandanti
come i cani che s’annusano
come prede che si osservano
come ladri che ritornano.

Lingue diverse, lo stesso sguardo in faccia.
Uno ha il tabacco e l’altro il vino,
uno ha la sera e l’altro il mattino
e per il pane,
la montagna ci penserà.

E poi cosa succede?

[Immaginare una trama.
Qualcosa.]

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Diary of a Baltic Man

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