Archive for luglio, 2013

Il tamburino magico


19 Lug

E’ una favola di Gianni Rodari, che raccontò Antanas Mockus, a Cuneo.
Un suonatore di tamburo va in giro per il mondo, e al suono del suo rullante ogni problema in qualche modo si risolve.
Gli zoppi smettono di zoppicare, le guerre tra i popoli diventano pacche sulle spalle, i re e gli imperatori aprono le loro cantine alla gente comune.

 

E poi?
A un certo punto il tamburino si rompe.
Il gioco non funziona più.

Antanas, a quel punto, aveva suggerito tre finali possibili.
Nel primo, il suonatore riesce ad aggiustare il tamburino, e la magia riprende il suo corso.
Nel secondo, il suonatore non riesce ad aggiustare il tamburino, e mestamente riprende il suo cammino.
Nel terzo finale, il suonatore non prova nemmeno ad aggiustare il tamburino: quel che è stato è stato, e il resto sarà diverso.

Quale finale preferite?, chiese Antanas.
Io scelgo il terzo.

Cos’è questo niente? L’infinità possibilità di cui dicevi?


12 Lug

“E’ il documentario della simulazione globale, senza luogo, senza scampo, che ci mostrano a titolo pubblicitario notte e giorno, dietro lo schermo di vetro che abbiamo in dotazione per vivere da queste parti. Ma poi si sa che quando uno è lasciato dietro un vetro, tende a sentire che gli manca qualcosa, anche se ha tutto e non gli manca niente, e questa mancanza di niente forse conta qualcosa, perché uno potrebbe anche accorgersi di non aver bisogno davvero di niente, tranne del niente che gli manca davvero, del niente che non si può comprare, del niente che non corrisponde a niente, il niente del cielo e dell’universo, o il niente che hanno gli altri che non hanno niente.”

Gianni Celati.

<3


07 Lug

<3

Se saliranno – e sapranno attendere –
aspetteranno insieme
il tacito miracolo, umile prezioso e bello
del tuo sbocciare
del tuo fiorire che sfida il gelo crescente;
e vedremo – poiché essa verrà – la ritornante allodola,
(skylark: gioco e splendore celeste)
rapida nel suo volo, sul bacino d’argento
delle sorgenti scendere, a bersi un sorso di cielo.

E sarà la nuova alba, regalata dalla notte;
per le sentinelle dell’aurora:
Sentinella che ora è della notte?
Sentinella che notizie porti dalla notte?
E la sentinella: Viene il mattino e poi anche la notte,
se volete domandare, domandate,
mùtate di mente, venite!

E troveranno, tra il gelo dei cuori impietriti
e il disgelo della nuova primavera,
che ivi sono pietre e pietre,
e che ivi sono cuori e cuori
e vi sono cuori che sono di pietra
e vi sono pietre che sono di cuore.

E i tuoi occhi contempleranno il Re nella sua Bellezza,
e il tuo cuore si dirà nei suoi terrori:
dov’è colui che registrava,
dov’è colui che pesava,
dov’è colui che calcolava,
dov’è colui che ispezionava le torri?

 

[Giovanni Conterno \\ Profeta Isaia]

Purple Castle


02 Lug

Scorre, lava, sporca, asciuga
vita d’estate d’un estate perenne
dove importa solo chi rimane indietro
dove l’anima respira, nel campo delle quasi-possibilità
mentre l’energia liquida aggiunge sorgenti di danza
e l’incrocio delle esistenze acquisisce ininterrottamente
consistenza chimica.

Importa solo chi rimane indietro,
quel che non arriva a succedere.
Le esistenze perfette, le amicizie infinite
e le labbra incollate tra le pieghe di un sapore senza consistenza.

La perversione dell’estasi, racchiusa in un unico peccato
l’aver potuto essere, e non aver creato
e nella confusione dell’eccesso, solo un’intuizione:
la strada più bella è che quel che si ha scelto di non percorrere.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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