Archive for dicembre, 2013

Il molteplice tende a diventare univoco


30 Dic

corbo2

Il rito del tempo si ripete bugiardo.
Lei cammina a piedi nudi nella neve, un corvo gracchia sopra la sua testa.
Lui ha in mano la statuetta di uno spirito voodoo.

Immaginare il mondo come uno spazio di possibilità.
Immaginare l’immagine come quello che non è.
Immaginare l’immaginazione è  quel che ne consegue.

La nuova psicanalisi passa attraverso il Superyou.
Non è l'”io” vissuto inconsciamente che importa, ma l'”io” riflesso attraverso i tuoi occhi.
Vivere ogni cosa in funzione di un tu, che se ne approprierà e gli darà una destinazione.
Tutto diventa quindi palese, esplicito, rappresentato.

Tutto diventa vero solo per chi si trova a viverlo
i panni stesi contro l’arancione al cielo, la statuetta impolverata, questo nostro stesso momento.
[nostro, tra te che leggi e io che già non sono più].
Un oceano di discorsi che si rincorrono senza afferrarsi
un oceano di me, rimasti impigliati nella filosofia del Superyou.

E tutto il resto resiste solo per chi può immaginarlo
dove inseguire le tracce del suo passaggio?
Lei cammina a piedi nudi nella neve, un corvo gracchia sopra la sua testa.
E’ in quel corvo che lei sente il Superyou.

Sans Soleil


25 Dic

Sans Soleil è un film di Chris Marker del 1983.
Il titolo deriva dal ciclo di canzoni Senza sole di Modest Petrovič Musorgskij.

Sans Soleil è una meditazione sulla natura della memoria umana e l’incapacità di ricordare il contesto e le sfumature della memoria e, di conseguenza, come la percezione di storie personali e globali sia artificiosa.

Davanti a me non vedo che la strada


19 Dic

Poi, finalmente, una parola.
Un nome.
Quel nome.

Allora mi sono avvicinato e ho scrollato l’albero finché è stato vuoto.
Tutti i frutti sono caduti per terra,
tutti,
anche quelli non ancora maturi.

Anche le foglie sono cadute per terra
ma scendendo giù, hanno iniziato a ondeggiare.
Come se la caduta fosse il loro unico scopo.

Quel nome, che è albero, che è foglia.
Che è frutto solo perché tornerà ad essere albero.
Quel che rimane nascosto, esiste con forza ancora maggiore.

Poi, finalmente, diventa una parola.
Un nome.

Visti [non] visti


13 Dic

prego, straniero, vieni pure
vieni a pulire la verde NZ casa nostra

prego, straniero, vieni
vieni a pulire la verde NZ casa nostra

prego, straniero, vieni
a pulire la verde NZ casa nostra

prego, straniero, vieni
a pulire NZ casa nostra

prego, straniero, vieni
a pulire casa nostra

prego, vieni
a pulire casa nostra

vieni
a pulire casa nostra

vieni
a pulire casa

vieni a pulire

a pulire

a

 


[Visti è una poesia di Renee Liang, neozelandese nata da genitori cinesi].

[[Il visto di ingresso è l’atto con il quale uno stato concede a un individuo straniero il permesso di accedere nel proprio territorio, per un certo periodo di tempo e per determinati fini]]

[[[Sostituendo NZ con altre sigle, il risultato non cambia]]]

Sciupando la tua vita in questo angolo discreto, tu l’hai sciupata su tutta la terra


11 Dic

La pace
La pace non è assenza di conflitto.

Sempre la stessa lotta per restare a galla e resistere all’impeto, a boccheggiare e sbattere i piedi fino a quando non ti accorgi che tutto è inutile e controproducente, esiste una forza che si chiama inerzia e segue una direzione e sistema le cose, esiste una forza centripeta che stringe tutto verso l’alto,ecco allora che il fiume scorre più tranquillo perché in fiume si converte, ecco che lo sforzo fisico abbandonando il corpo interte lascia spazio ai sensi, acqua sporca e limacciosa che trascina e attraversa terre diverse e abitate da popoli sedentari, palafitte in legno e fieno incastrate sotto le chiome degli alberi, contadini esploratori naviganti e sciamani, tutto scorre lungo il fiume e tutto è vivo e concreto per trenta secondi almeno, le vite degli altri che passano di lì, a portata di mano, a volte è un cenno di saluto a volte è uno sguardo di sottecchi a volte è voglia di fermarsi, ma il fiume scorre e una ragazza ci lava dentro i panni e tu vorresti dirle ti prego no, non farlo qua e non farlo adesso e lo dico per il tuo bene, acqua sporca e limacciosa è quel che troverai.

Il conflitto
Il conflitto non è assenza di pace.

E quindi l’uccello fu finalmente libero di volare in un’altra gabbia.


01 Dic

Caribe 1.00 pm

Si poteva solamente lavorare a mani nude.
C’era un operaio addetto al trasporto dell’acqua, arrivava con un secchio di latta, noi ci mettevamo in fila, e uno dietro l’altro nel secchio ci lavavamo le mani.
Quando l’acqua diventava arancione, l’operaio addetto al secchio svuotava a mare, e tornava con acqua pulita.

Nemmeno nelle autovetture si stava meglio.
Si entrava, ci si metteva in coda, e uno dietro l’altro respiravamo il nostro stesso gas di scarico.
Dopo un po’ ci stancavamo di tutte quelle manovre, e c’era chi spostava le automobili a mano, con il motore spento.

Là dentro, poi, si soffriva di claustrofobia.
Non tutti sopportavano la pressione di sei pareti così vicine.
A quel punto si iniziava a sudare.
La pelle espelleva l’agitazione in eccesso, e in un attimo era l’inferno.
Il sudore diventava una colla, un richiamo liquido per ogni impurità.
Ci si voleva lavare, ma l’acqua nel secchio di latta era arancione, l’acqua pulita era quella del mare.

E oggi?
Guardo un aereo e mi sembra già vecchio.
Massa, materia, combustione, forza d’inerzia. Concetti da secolo scorso, concetti di fumo e petrolio.
Penso a quell’uomo rimasto immobile, perso nell’altrove.
Si tratta di spostare i corpi, o di muovere le prospettive?

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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