Archive for gennaio, 2014

Al-Baicín


16 Gen

Un cane bianco,
bianchissimo,
attraversa il vicolo.

Scivola attraverso le ombre lunghe,
passa leggero sopre le pietre del tempo.
Questo quartiere è il più vecchio d’Europa.
Questo quartiere viene dall’Africa.

Le stradine secondarie sono vicoli chiusi su un muro d’edera.
Lì in mezzo, un lampione spento, un mucchio di sabbia, un set di coperte.
Frammenti di vita anche là dove non te li aspetteresti.
Gli architetti hanno insegnato cosa significa la distribuzione nello spazio.

Un cane bianco,
bianchissimo,
che si contende con un altro cane
[anche questo, inspiegabilmente bianco]
una borsa dell’immondizia.

Ecco la città che per altri è giungla
e questo è il Sentiero del Lupo,
del Lupo Bianco.

L’animale ritorna più volte sui suoi passi
come un animale ci insegue, vuole sapere dove andiamo.
Si volta per un momento, un ultimo momento, per chiedere qualcosa.

Poi sparisce nel suo sentiero del cane,
del cane bianco.

Oh! Uomo


13 Gen

Mil hermanos
con el sudor de los hermanos, cada cual a su tumba.

C’è scritto sulla porta della stanza 202 di un vecchio albergo andaluso, da cui questa notte si espande musica elettro-.

Qui hanno luogo rituali collettivi, che celebrano la stasi del tempo.

Perché la memoria è artificiale, è fatta dall’uomo, è fatta per l’uomo.

Oh! Uomo di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi [2004] from ,\\' on Vimeo.

La memoria è artificiale, e un essere umano potrebbe anche decidere di colorarla.

Colorare la memoria è darle un accento perverso, così come filmare, in qualche modo, aiutò a dimenticare. Così come i volti sfigurati sono la guerra che continua.

Poi al minuto 38.50 tutto sembra diventare improvvisamente onesto, tutto sembra ridursi al movimento di un corpo femminile, alla smorfia di dolore di chi lo insegue e desidera ma si ritrova con le mani legate.

C’è anche un uomo che impara a scrivere con una protesi.
A vederlo, viene da pensare che il difficile non è imparare a usare la protesi: il difficile è tornare a scrivere.

C’è l’orrore, e altro orrore, e tutto l’orrore possibile.

Ma è a colori.

Ed è successo molto tempo fa.

Chambò


06 Gen

Nel caso in cui un mondo a luci gialle si impadronisse di te
e le dominanti del colore non ammettessero altra verità se non quella del sogno
un sogno in cui ti ritroverai a leggere libri in lingua straniera a una bambina rapita dalle immagini
un sogno in cui i rumori svaniscono poco più in là dell’ultimo passo

tu

lascia accadere le cose che accadono
concedi alla sorpresa di sorprenderti, anche quando tutto sembra evidentemente una truffa organizzata.

Ti ritroverai a vagare in un mondo a luci gialle
in cui le dominanti del colore non ammettono altra verità.
Delirio incandescente raffreddato nella neve
La serratura di una porta che non apre,
e che per lo stesso principio,
non potrà chiudersi più.

La verità galleggia sospesa in un mondo a luci gialle
e si condensa in una certezza fatta a forma di chissà.
E tu, che fino a ieri ne eri escuso
ti ritrovi a chiederti com’era possibile
che fosse impossibile
tutto questo.

[testo vincitore del Concorso letterario GeltOub]

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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