Oh! Uomo

13 Gen

Mil hermanos
con el sudor de los hermanos, cada cual a su tumba.

C’è scritto sulla porta della stanza 202 di un vecchio albergo andaluso, da cui questa notte si espande musica elettro-.

Qui hanno luogo rituali collettivi, che celebrano la stasi del tempo.

Perché la memoria è artificiale, è fatta dall’uomo, è fatta per l’uomo.

Oh! Uomo di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi [2004] from ,\\' on Vimeo.

La memoria è artificiale, e un essere umano potrebbe anche decidere di colorarla.

Colorare la memoria è darle un accento perverso, così come filmare, in qualche modo, aiutò a dimenticare. Così come i volti sfigurati sono la guerra che continua.

Poi al minuto 38.50 tutto sembra diventare improvvisamente onesto, tutto sembra ridursi al movimento di un corpo femminile, alla smorfia di dolore di chi lo insegue e desidera ma si ritrova con le mani legate.

C’è anche un uomo che impara a scrivere con una protesi.
A vederlo, viene da pensare che il difficile non è imparare a usare la protesi: il difficile è tornare a scrivere.

C’è l’orrore, e altro orrore, e tutto l’orrore possibile.

Ma è a colori.

Ed è successo molto tempo fa.

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Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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