Senza un mondo non c’è tavolo, c’è solo legno. Senza l’uomo non c’è mondo, ma solo cosmo.

04 Apr

Ogni interpretazione è già in ogni caso una parola, un enunciato, un discorso. E quindi necessita di una nuova interpretazione.

Guardiamo il mondo da dietro le sbarre della nostra cella e crediamo siano le sbarre della cella in cui si trovano incarcerati gli altri.

Così l’uomo quotidiano della cultura occidentale si considera critico nei confronti dell’ingenuità dell’uomo primitivo o selvaggio. Non vede più il sole come un dio, come lo vedevano gli aztechi, gli egizi o ancor oggi gli eschimesi, i popoli animisti dell’Africa o dell’Asia.

Ma poiché tutto questo sia possibile, è necessario lo spazio, la distanza, l’ambito che lascia la prossimità nella sua lontananza. La lontananza fonda la possibilità delle possibilità, delle mediazioni.

[Enrique Dussel]

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Diary of a Baltic Man

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