Guido Boggiani

10 Mag

boggiani

L’archivio conserva i resti dei tempi eroici.
Il concetto di frontiera, il solito feticcio.
Guido Boggiani, pittore, fotografo, esploratore, etnografo.
Viaggiatore, poeta, uomo del suo tempo, omosessuale.
Si concesse il lusso di essere ucciso dagli ultimi cannibali.

Ben pochi sanno quante fatiche e quanti sacrifici costino alle volte queste esplorazioni benché in apparenza modeste; e gli stessi viaggiatori dopo qualche tempo non vogliono d’esse ricrdare che la parte migliore. Ma è un gran brutto trovarcisi! Tanto più per uno, come me, che non dispone nè di mezzi sufficienti nè di gente adeguata: per cui mi trovo spesso a dover pensare a tutto, non solo, ma anche a fare personalmente ciò che i servi dovrebbero fare im vece mia.

Ho pensato bene, o male che sia, di contrattare coi padroni della schiavetta, perché essa rimanga con me per tutto il tempo che resterà qui ancora. Dopo trattative andate assai per le lunghe, vi hanno acconsentito mediante il pagamento anticipato di una decina di metri di tela cotona, di alcuni fazzoletti dai colori vivaci e di altre piccole cosette di poca importanza. Per cui da oggi in poi sono ammogliato… sino a nuova avviso.

Dopo quattro mesi di estenuante ricerca Cancio giunse in unatolderìa (villaggio). Là trovò i miseri resti di Boggiani e di un altro uomo. La testa dell’esploratore era stata fracassata da un’ascia e poi decapitata. In accordo con una credenza locale con questo accorgimento l’anima non avrebbe potuto fare incantesimi. La sua macchina fotografica era stata nascosta in un buco sotto terra

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Diary of a Baltic Man

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