Archive for dicembre, 2014

Enkewarie


24 Dic

Cosa ti ricorderai di questa notte
vissuta per sbagli e capricci non tuoi
ascoltata in movimento confuso
tra risate e silenzi lasciati a metà.

Cosa ti porterai dietro da questa notte
se non un gioco di finta realtà
sarà l’immagine di un momento preciso
il suono di un tempo che sapeva di noi.

E allora

Come ti ritroverai in questa notte
quando la luce del presente sarà lontana
quando un pezzo di carta sembrerà bugia
lo specchio di un’alba
in cui la notte morì.

Almeisan


19 Dic

Negli incontri nei reincontri vita abbozzata vita consumata piastrelle fredde sotto i piedi nudi l’odore di femmina ancora tra le dita biglietti vecchi di vecchi viaggi in metro archeologia industriale da convertire in formato .mov la password del wifi il libro di fotografie piante indiane vicino alla finestra lavare a mano un paio di magliette per averne fino a sabato almeno

e poi facce

facce gente e ancora nomi

il tipo della coinquilina l’amico dell’amico di Utrecht il giornalista di ieri mattina le loro foto appese sulla parete di fianco al letto dove dormirò stanotte

e poi storie

storie momenti e ancora storie

frammenti di vita separate che si intrecciano per un momento
desiderio di fuoco, tentativo di calore
storie che si accumulano sulle singole giornate
giornate che si riducono al dettaglio di un momento
incontri vita abbozzata
vita consumata
piastrelle.

Dal ristorante della Fao


10 Dic

La fila scorre veloce nella sala ristorante della FAO.
Insalate di ogni formato, anatra all’arancia, il piatto di giorno è il filetto di Orbetello.
Tremila funzionari mangiano qui, tra le 12 e le 14.30.

La signora qua di fianco parla e spiega come funziona l’organizzazione.
Molti ormai sono assunti come “consulenti”, soprattutto gli italiani e gli spagnoli.
Gli spagnoli sono il doppio del numero previsto. Gli italiani sono comunque una discreta maggioranza.
I dipendenti sono obbligati a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata. Come in America?, le chiedo. Come in America, risponde.

Il filetto di Orbetello naviga in un mare di piselli.
Pure gli spinaci sono buoni. Forse però manca un po’ di sale.
E quanto costa, ogni dipendente/consulente?
Circa diecimila euro al mese. Ma più della metà va in costi di gestione.
Alla fine lo stipendio è un po’ meno del 50%, di quei 10.000 euro.

Nei tavoli intorno siede tutto il mondo.
Facce egiziane, capelli africani, un vasto ventaglio di orientali.
Da qualche anno è iniziata la decentralizzazione, racconta la signora qua accanto.
Oggi, molti progetti della FAO vengono gestiti direttamente dalle varie sedi regionali.

Estraggo dalla tasca il telefonino, prima di assaggiare il budino alla crema.
Diecimila per tremila. Risultato: trenta milioni di euro.
Un budget al ribasso, una media grezza, per calcolare il budget che l’Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura spende ogni mese per i soli costi del personale della sede centrale di Roma.

Anche il budino alla crema non era male.
La signora qua accanto ha finito e si alza.
Caffè?, dice.
Caffè.

[questo post è stato pubblicato grazie alla connessione wireless della sede FAO di Roma].

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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