Whiteless

07 Apr

Un incrocio deserto, nuvole e pecore.
Una chiesa bianca su sfondo bianco con passanti bianchi.
Luce bianca.

Il taxi si ferma per chiedere informazioni.
La venditrice di schede telefoniche abbozza un saluto.
“Where are you from?”, chiede.
Italy.

“Italy? Wait”.
E fugge di corsa, e rimane sua figlia.
Una bambina di cinque anni circa, treccine sparate verso l’alto e verso l’alto alza anche gli occhi.
Tutt’intorno l’incrocio tace, immerso nel suo bianco non esserci.

La signora torna con un cartoncino scritto a penna.
“Mezzo-carico”. “Colorato”. “Centrifuga”. “Che vuol dire?”
“Che vuol dire?”, chiede.
Nel frattempo le pecore invadono la strada.
Proprio lì, di fronte alla chiesa.

“Si tratta di una lavatrice”.
“Si tratta di una lavatrice, è vero, me l’ha comprata mia figlia”.
Sua figlia la bambina con le treccine sparate verso l’alto?
“La mamma della bambina.
La bambina è mia nipote”.

“Finalmente incontro due italiani.
Così potrete tradurre in inglese”.
Ma come si traduce in inglese centrifuga?
Prova a spiegare il concetto.
Prova a spiegarlo senza usare le mani.

Nella strada, nuvole e pecore.
Il gregge ha riempito anche l’asfalto.
L’incrocio non è più deserto.
Quel che era bianco, adesso è ancora più bianco.

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One Response

  1. Omero Virgili ha detto:

    Potrebbe andare bene per uno spot su un detersivo

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Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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