Cuentos de verano

14 Ago

Stripes

Ho aperto una “birra artigianale pastorizzata ri-fermentata”
[sembrava un vulcano di schiuma]
mentre due gatti litigavano fuori dalla finestra
e i cani di Viola commentavano la scena.

Dal piano di sopra, amori spagnoli:
la magia della quotidianità trasposta su Skype.
Camicie piegate ancora umide sul tavolino
la pelle che si riposa, ancora pronta a ripartire.

I tunnel che scorrono bianchi al neon con la testa fuori dal finestrino
immagina come sarebbe stato difficile essere il vicino di casa di Kant.
Tua moglie che ti rimprovera ogni mattina, a mezzogiorno
“lui ha già scritto un intero capitolo, oggi.
Y tu, ¿que?”

Dritta e costante la linea davanti al baricentro
e il baricentro che non legge pendenze, deviazioni o asperità.
Si alternano le immagini sul tappeto in terciopelo
tra “voluta” e “voluttà” è una questione di T.

Le linee del reiki disegnate sulla schiena
e la colonna vertebrale che segue il solco dei vulcani.
Gli antichi druidi avevano isolato il principio del Tojone
ma la gente non capiva, aveva voglia di veleno.

I profughi a Battifollo a gruppi di tre
appaiono dall’altra parte su Instagràm con il resoconto della traversata.
“Stanno tutto il giorno di fronte alla chiesa, con il telefono in mano”,
li ha visti Tiu Giuan oggi pomeriggio, sul muretto di cemento.

Cercavano la sorte,
ha detto il dritto del villaggio.

Mangiavano le torte,
si lamentava la signora del bar.

Giocavamo con la morte,
scriveva uno di loro,
sull’i-pàd.

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Diary of a Baltic Man

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