“Cosa si potrebbe fare per sbatterli fuoriâ€, chiese l’infermiera.
Erano lì con un microfono in mano, un proiettore appeso sul soffitto a lanciare sulla parete pattern di youtube. Stavano cantando da tre ore almeno, karaoke e sottotitoli e parole in inglese in spagnolo che si facevano largo tra i capelli di tutti.
Il ragazzo non sapeva cosa rispondere.
Poi disse: “benzinaâ€. “Ci vorrebbe benzinaâ€, ma non intendeva niente di preciso.
La ragazza che l’aveva portato lì stava ballando con un altro.
A un certo punto lei se l’era portato in bagno, quell’altro, e nel tragitto dalla sala alla porta del cesso aveva urtato una sedia mandando in frantumi un bicchiere.
Il ragazzo sospirò e si disse: “neanche questa volta avrò rimpiantiâ€, poi si recò in zona cucina a cercare un pezzo di carne freddo in una ciotola arancione e unta.
La padrona di casa arrivò a lavare un biberon vuoto.
“Hai un bebéâ€, le chiese il ragazzo.
Lei sorrise e disse di sì.
Poi accese un aggeggio sullo schermo dove si vedeva una silhouette semplice e tondeggiante su sfondo nero.
“Ha un anno e mezzoâ€, disse la ragazza guardando lo schermo.
Tra i pixel si vedeva il bambino che dormiva tranquillo.
Il ragazzo le chiese se fosse preoccupata per la musica. La ragazza sospirò e non disse niente, poi fece un cenno verso l’alto e disse: “il bebé è abituato a stare con la musica. Si sveglierà solo quando sarà finita. Piuttosto, sono preoccupata per i vicini. Loro si lamenterannoâ€.
La ragazza era argentina.
Viveva in quel paese da dodici anni.
Lavava via il latte dal biberon e parlava del suo lavoro di infermiera.
“Ho dovuto incanalare il mio eccesso di altruismoâ€, diceva. “Il mostro incontrollabile che ognuno di noi si porta dentro. Ognuno in forma diversaâ€.
Il ragazzo ascoltava e non diceva.
Strappava pezzi di carne in silenzio, le dita unte e unte anche le labbra.
“E’ un eccesso di altruismo, che in fondo è un egoismo. E’ un egoismo nei miei confronti, qualcosa che non c’entra niente con gli altriâ€.
Il ragazzo ripensò a quel che aveva sentito la sera prima, quando era uscito sulla terrazza a fumare.
“C’è molta gente malata di una malattia nuovaâ€, aveva detto un tipo che fino a quel momento non aveva preso parte alla festa. “Una malattia socialeâ€.
Salutò la ragazza argentina e se ne andò via.
“Neanche questa volta”, si disse chiudendo la porta, “neanche questa volta avrò rimpianti”.
Tags: benzina, infermiera