Mar ciapiede

26 Ago

Come in un racconto di camicie bianche, forme e volti che si muovono intorno a un ostacolo, e una notte senza fiume e acqua salata che torna dal mare,
come biciclette nere che volano leggere, riposando sull’aria tutto il peso che si portano dalla terra,
come camini accesi senza fuoco senza ossigeno senza parete, come camini senza case intorno costruite,
come una realtà che si muove rapida che rimane immobile che propone inganni e che si dice cattiva,
come i canti senza canto de todos los abuelos del mundo
che anche questa notte andranno a dormire senza attendere che se ne vada la paura
come i raggi di luce che nel nord cadono sulla terra esattamente come a sud,
pero sin que nadie les entregue canciones.

Di fronte all’Hotel Neringa,
in attesa,
una signora dalle rughe nere mi chiede se sono Jurgas.

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Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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