Archive for aprile, 2017

Yakutia


26 Apr

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una tavola imbandita da qualche parte in Siberia. Saltata fuori da Facebook.
Lui è un aviatore russo, conosciuto dieci anni fa, su un treno tra San Pietroburgo e Mosca.
Un bravo ragazzo, curioso, discreto, intelligente, misterioso. Un ottimo compagno di viaggio.
Sono passati dieci anni, e oggi è il suo compleanno.
Anche quella sera di dieci anni fa era il suo compleanno, e l’aveva passato in uno scompartimento di seconda classe con degli sconosciuti.
[Nei treni russi, per ogni vagone c’è un capo-vagone, con la sua divisa e il suo scompartimento riservato. Il compito principale del capo-vagone è tenere acceso il fuoco e riscaldata la vettura, tramite una solida stufa a inizio vagone].

Oggi, questa tavola imbandita.
Vedo che Andrei sta bene, pare sempre uguale.
Chissà chi sono quei tipi al suo fianco, che festeggiano con lui il suo compleanno.
Si direbbero Yakuzi, o Kirghizi, o Kamkatchi. In ogni caso, siberiani.
Andrei veniva da Yakutz, nel senso che per questioni di lavoro era andato a vivere lì.
“Conoscete la Yakuzia?”
“Certamente. Abbiamo giocato a Risiko”.
Un bell’incontro, quell’incontro con Andrei.
Sono contento di rivederlo, e di sapere che sta bene.

Eldorado


07 Apr

Bogotà. Sunset

Como en un cuento de fin Ochocientos
Héroes y castillos
Gentes de mar y compromisos
Historias de honor entre despedidas de marineros
La tropa que se mueve hacia el desconocido más allá.

Quedan chaquetas verdes, companeros de viaje
Y tierra de Colombia en la espalda allí detrás.
Barro cocido con dos huecos que dejan filtrar la luz
Barro que es sonido y es silencio
“y miles de caras que miran al sol”.

Mashroom Farm Democratic
Join our trip anti-aesthetic
Visual ethnography, engaged methodology
To bring your stories twelve miles far away.

“Acumula y redime con tu tarjeta de socio”
Aplican términos y condiciones bajo el juego sucio
Quinta Esperanza se desvanece bajo el sol de las Paredes
Mientras muchachitas rojas se fotografean bajo el sueño de lo efímero
“y miles de brazos que miran al sol”
buscando captar nada más que un pálido reflecto.

Algo,
sin embargo,
recogeré.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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