S’allontanano dal tempo
le immagini del presente.
La palazzina contro la montagna è uno scherzo arancione
a galleggiar tra la nebbia.
[“Giriamo intorno al problema e non lo affrontiamo”,
dice la signora del thé al suo telefono blu].
Istantanee dal lungomare:
“Crazy Show”.
“Live Slow”.
“Ingresso riservato ai cani”.
Giriamo intorno al problema e non lo affrontiamo.
Sul treno
antichi uomini d’oriente con la seta sul cappello
invocano l’aiuto del Signore per aprire la porta.
Il signore, distratto, non risponde all’appello
impegnato a selezionare il suono della playing list.
Un suono, un rumore, un cuscino per allontanare la gente.
Gli africani con i loro auricolari conoscono il metodo per dire di no.
Le anziane signore ammiccano e annuiscono.
Hanno visto sfuggire le cose
e non si riconoscono più.
“Ingresso riservato ai cani”,
si scusano al varco d’ingresso.
Poi accettano tutti, e distribuiscono braccialetti verdi.
La folla si accalca, si unisce, respira.
Giriamo intorno al problema
e non lo affronteremo mai.