Archive for febbraio, 2018

La-Campagna-Lettorale


21 Feb

tratto da: Il Giornale

L’Islàm.
Le ricariche telefoniche della wind.
I nigeriani.
Il Museo Egizio.
Il rifugiato senza biglietto sul treno.
La vera sinistra siamo noi.
Quaqquaraqquà.
I bonifici annullati.
Emma Bonino.
I negri, ancora i negri.
E i bianchi poveri, ai bianchi poveri chi ci pensa?
Censione di Pittadinanza.
Le larghe intese.
Le lunghe attese.
Elio e le Storie Tese.
Ancora i negri.
Il ritorno del fascismo.
I molisani, prima i molisani.
L’uninominabbbile secco.
Dal 5 marzo tutti a casa.
Stringiamoci tutti intorno a Pamela.
Negri, dateci dei negri, siamo indietro coi sondaggi.
La priorità è il Paese.
Prima di tutto, il voto utile.

E la Chiesa, la Chiesa non dice niente?

Užupis


17 Feb

Užupis

Correvano i bambini, infagottati nei loro vestiti da neve, mentre le madri (tre donne totalmente diverse tra loro) sfioravano il vetro con il dito, allungando verso il basso la distrazione dai loro pensieri, sorridendo con la mente alla vista di tutto quel che accadeva – o non accadeva – in quel momento nel mondo,
alla vista degli altri proiettati sui loro “sé”.

I bambini, in abiti viola, correvano lontani verso la strada, e con le piccole mani sul vetro della finestra ripetevano i movimenti delle loro madri e tentavano di far scorrere il mondo, distanziando il piccolo pollice e il piccolo indice da un ipotetico centro, come a voler ingrandire un qualcosa che, nel rumore sordo della vita, per un momento aveva catturato la loro attenzione.

Là fuori, la statua dell’Angelo e le luci di Natale ancora accese da qualcuno che non si arrendeva al Gennaio, illuminavano un mondo dall’altro lato del fiume,
dall’altro lato da tutto.

Pic by Daiva

Noi


13 Feb

Tout comprendre c'est tout pardonner

Noi non siamo a favore dell’immigrazione.
Siamo a favore della deportazione
degli attuali residenti.

Purple Castle


01 Feb

Purple Castle

Descrive movimenti lievi su paesaggi invernali.
Quattro note di piano, quattro arpeggi scalati, il riflesso del cofano sul bianco della lamiera.

La luce è bianca perché bianca è l’atmosfera.
Neve pulita di spazi nascosti.
Il tramonto degli altri laggiù dietro, verso la piana.
Il riflesso blu dello spazio.
Un intero giorno che muore.

Lui tornando verso casa trova il senso di tutto nella radio accesa,
ma è un attimo che esisterebbe anche nel silenzio,
un’intera vita senza musica.

“E’ tutto scritto nei fili di fumo che escono dai tetti”, pensa.
Tutto scritto nell’insieme di macchine che scendono, mentre lui è l’unico che sale,
verso la notte viola,
verso la montagna.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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