Bal’ –

28 Set

Un’enclave.
Territorio straniero.
L’altipiano sagrado.
Strade dismesse per giungere fin qui,
eppure ci arrivano, ci sono segni di pneumatico.

Non c’è niente da prendere qui intorno.
Solo erba e pietre, praterie d’altezza, un vallone intero.

“Ci sono segni di pneumatico, te l’ho detto”.
Vieni e controlla. Vieni e guarda.
La gente di sotto è arrivata fin qua.

Arranca
Sporco
con un bastone ferito.
“Ieri notte me l’hanno attaccato i ghiri”, ha detto.
Dormiva in una tenda d’acciaio, ma i ghiri sono arrivati fin là.

Arretra
Stanco
come un coyote impaurito.
Si allontana dalla strada,
si allontana dall’unica strada,
e prende verso il dritto, prende verso in su.

Lì davanti, l’enclave
Solo erba e pietre, praterie d’altezza,
un vallone nero.
Territorio straniero.
L’altipiano sagrado.

Strade dismesse per giungere fin qui.

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Diary of a Baltic Man

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