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Agosto del 023


01 Mar

 

Nell’agosto del 2023, il barometro segna temperature sopportabili in buona parte del pianeta. La guerra e la crisi economica non fermano il desiderio di svago della popolazione occidentale. Gli altri, si sa, si muovono sempre. Nel precedente mese di luglio sono triplicati gli sbarchi rispetto all’anno precedente. Il tecnico della Nazionale di Calcio Roberto Mancini è passato all’Arabia Saudita per ventisette milioni di euro l’anno. Il mercenario golpista ex amico di Putin è morto in un incidente aereo sui cieli di Mosca. Il Firstlady del Governo Italiano ha detto che se in amicizia si beve e ci si droga, poi è comprensibile che una ragazza venga stuprata.

A Viola è morta Silvia a un mese di distanza dalla sua amica Pasqualina. Due lutti in due mesi, se va avanti così Anselma mi dice che la prossima sarà lei. Lobo si è trasferito da Ceva nella sua residenza di Garessio. A Cuneo Piazza Boves è invasa dagli spacciatori di crack.

L’India è il quarto paese ad essere atterrato sulla superficie lunare. Visti da lontano, non si vedono nemmeno loro, come nessuno degli altri. In giro c’è un’atmosfera di attesa, ma anche di inganno. Non si attende nulla di nuovo, perché tutto sommato, il nuovo sa di sintetico e plastica.

Là in fondo, una bambina di cinque anni scende dal bus. Non piangere mamma, se no mi fai piangere il cuore, dice la bambina a sua madre. Quel che accade altrove non importa. Quel che accade altrove non importa mai.

Revenue


03 Feb

Ritorna dopo tanto tempo, questo spazio bianco da appoggiare sulla federa del cuscino, questo frammento di seta accartocciato e dimenticato sulle colline del mondo. Dove sei stata, amica mia, voglia di scrivere, desiderio di imparare? Il finestrino dell’autobus si allunga su paesaggi mai visti, vigneti di Occitania e di Camargue, la frontiera dei contrabbandieri tra Banyuls e la Jonquera. Dove sei stato amore mio, fratello di percorso?

Il frammento di seta vola leggero trasportato dal vento, pronto ad accettare il suo destino per non tornare mai più. Rimanere inghiottito nella lunga spirale di 1 e di 0, riassorbito dalla stessa natura che l’ha generato. Polvere del linguaggio eravate, polvere del linguaggio tornerete ad essere.

Intorno a questo vuoto, tutto scorreva come sempre. Gli amori si facevano e si disfacevano insieme agli odori e agli umori. Le pagine scorrevano stanche, sotto il bombardamento dei clic. Il mondo aveva sempre di meglio da fare per accorgersi di una futile assenza, perché quel che non è mai esistito non può venire a mancare, quel che non è mai esistito non può uscire da qui.

Solamente un lume, dall’altra parte del mare, teneva vivo il ricordo di un’intenzione. Un’intenzione disordinata e sommaria, apologia dell’Inutile e di quel che gli sta intorno, ma dietro quell’intenzione e quel lume sta nascosta la trama del tutto, si rivela la strada che ha portato fin qui.

Così viaggia tra tre continenti questa storia bizzarra, e da una vicenda biografica all’altra si alimenta e fermenta, e la materia si trasforma e passa di mano in mano trasformando le parole in cifre, le cifre in ricordo. Le forze più vive sono quelle che non possono essere misurate e che non servono a niente, le forze più vive sono quelle che diventano visibili dall’alto e muovono tutto. Ritorna dopo tanto tempo questo spazio bianco nel bianco. Cuscino di seta e rifugio del niente, custode di un’intenzione che ci ha portati fin qui.

A Karim, a Cecilia. Al bellissimo template vintage che non cambierà mai.

Gli sradicati


07 Lug
Gli sradicati non sono esseri senza radici, sono esseri con radici che si estendono nell’aria. Le loro radici rizomatiche creano una rete di energia che si connette all’elettromagnetismo del globo in punti specifici per nutrimento e comunicazione. Le loro acrobazie celesti creano un’altra specie di suolo, un suolo nel cielo.
Un suolo che chiama le punte degli alberi a vibrare verso l’alto, verso il sole, verso le stelle, verso il movimento del vento. Gli sradicati trasmettono l’informazione del mondo alle piante terrestri, portano con sé informazioni per crescere, mescolano il polline, la linfa, i colori.
Gli sradicati sono sempre pronti per seminare, raccogliere, scambiare, e partire, senza mai abbandonare.

La ligereza de su existencia le permite estar presente en todo, aprehender de todo, y al mismo tiempo, estar ausente, perderse, hacerse nube y dejar pasar la luz del sol.

[Tratto e tradotto e fatto proprio a partire dal testo Desarraigados, Xeh Reyes].

Il bello della nostra epoca


21 Giu

(il tasto ‘No grazie’)

La signora nel laboratorio


21 Apr

La signora nel laboratorio
sta sistemando le sue foto.
In particolare, sta allestendo un set. Un set per lei.

Cerca la luce giusta per quella che sarà
la sua unica fotografia.

Reaponsabilitak


01 Nov

Scrivo da un parcheggio
Su un telefonino
La mia vita ha cambiato casa, fondo, destino.

‘Destino’ scritto come in spagnolo,
‘Lugar hacia donde ir’.

È scesa la luna, sulle borgate più alte.
È fiorito il biancospino, è arrivato l’inverno.
Qui nel parcheggio ogni cosa è come sempre:
Disastri e incertezze. Elezioni. Opposizioni. Una pandemia.

“Abbiamo le risorse”, dice il ministro dell’economia al vertice con i giornalisti
Abbiamo le risorse, e pane caldo e benzina
Fai con calma, non c’è fretta di partire.
Riempi bene quella sporta, controlla tutta la bisaccia, che il viaggio è lungo, ci sarà tempo di arrivare.

Baltic 1000


21 Gen

In quale momento è accaduto?
La ‘b’ e la ‘a’ in rapida sequenza, digitati nella url per arrivare a ‘balticman’, da qualche tempo portano sulla pagina della banca.

Significa che balticman sta invecchiando o diventando grande, e infatti ha raggiunto e superato, con questo post, le 1.000 pubblicazioni.
Rimarranno lì nell’etere per un po’, poi se ne andranno anche loro, silenziose come sono arrivate.
E se servirà un epitaffio, ben venga quello di Robert Walser, letto nei suoi Ritratti di Scrittori, per non cadere nell’insana tentazione di prendersi davvero sul serio.

 

“Io, per esempio, che pure sono un poeta, 
come discorso funebre 
– quando verrà il momento - 
mi auguro solo bugie. 

Purché siano bugie deliziose.”

— Robert Walser

 

No-Day


16 Lug

 

Disagio.
Gente che parla.
Dappertutto gente che parla.
Parlo anch’io.
Scrivo.

La carta non risponde.
“Scrivere è come parlare a se stessi”, dicono
ma se stesso non mi ascolta.

Crasssshssszzzptf


21 Mag

.

Questo testo poteva essere l’ultimo
l’ultimo di una lunga serie di notti non dormite y procrastinación.
Sarebbe potuto
– avrebbe dovuto –
chiudersi così questo blog,
sparire da un momento all’altra senza lasciare traccia di sé
assenza di un referente in un delirio a senso unico.

Uno schermo nero e vuoto di risposte
“this domain does not exists e non terremo traccia di te”
l’identità digitale è labile effimera illusoria e fugace
tu muori nel buio, e l’uomo baltico se ne vola via con te.

Ancora una volta di fronte alle macerie fumanti
a parlare di ricostruzione
a tentare di afferrare quel che già non è più tra le mani
a sentirsi formica e non cicala, inutile formica, schiacciato da un destino su cui non avrai controllo mai.

E invece questo post è il numero mille
1.000 volte “scrivi”, senza aver chiaro il perché
1.000 volte leggi, leggi l’ombra di te
1.000 volte ancora, muchas gracias a Cé.

Videograms for a revolution


29 Set

Si nasconde nelle pieghe di youtube, se n’è andato un paio di mesi fa, tra l’indifferenza generale.
Harun Farocki, filmaker tedesco che ha sempre camminato più in là dell’immagine.
Capovolgendo il rapporto tra azione/narrazione: nel 1969, per spiegare gli effetti del napalm sulla pelle, si bruciò una sigaretta sul braccio.

Un occhio attento sulle immagini degli altri, un occhio critico sul ruolo di televisione e cinema nella costruzione della realtà.
Il suo materiale preferito sono le immagini d’archivio, quel rumore che negli ultimi decenni si è appropriato del nostro fondo di percezione.
Un giorno da consumatori per definire un’intera epoca.

Farocki ha riassunto tutto questo nel suo Videograms of a Revolution. La caduta di Ceausescu provocata dalla diretta televisiva, una retorica che si ritorce contro, la massa lobotomizzata che ha bisogno di sentirsi sullo schermo, per decidersi ad agire.

“Visto che esistono già troppe immagini, non ho sentito il bisogno di realizzarne di nuove”.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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