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Archive for the ‘Blog’ Category

Gli sradicati


07 Lug
Gli sradicati non sono esseri senza radici, sono esseri con radici che si estendono nell’aria. Le loro radici rizomatiche creano una rete di energia che si connette all’elettromagnetismo del globo in punti specifici per nutrimento e comunicazione. Le loro acrobazie celesti creano un’altra specie di suolo, un suolo nel cielo.
Un suolo che chiama le punte degli alberi a vibrare verso l’alto, verso il sole, verso le stelle, verso il movimento del vento. Gli sradicati trasmettono l’informazione del mondo alle piante terrestri, portano con sé informazioni per crescere, mescolano il polline, la linfa, i colori. 
Gli sradicati sono sempre pronti per seminare, raccogliere, scambiare, e partire, senza mai abbandonare.

La ligereza de su existencia le permite estar presente en todo, aprehender de todo, y al mismo tiempo, estar ausente, perderse, hacerse nube y dejar pasar la luz del sol.

[Tratto e tradotto e fatto proprio a partire dal testo Desarraigados, Xeh Reyes].

Il bello della nostra epoca


21 Giu

(il tasto ‘No grazie’)

La signora nel laboratorio


21 Apr

La signora nel laboratorio
sta sistemando le sue foto.
In particolare, sta allestendo un set. Un set per lei.

Cerca la luce giusta per quella che sarà
la sua unica fotografia.

Reaponsabilitàk


01 Nov

Scrivo da un parcheggio
Su un telefonino
La mia vita ha cambiato casa, fondo, destino.

‘Destino’ scritto come in spagnolo,
‘Lugar hacia donde ir’.

È scesa la luna, sulle borgate più alte.
È fiorito il biancospino, è arrivato l’inverno.
Qui nel parcheggio ogni cosa è come sempre:
Disastri e incertezze. Elezioni. Opposizioni. Una pandemia.

“Abbiamo le risorse”, dice il ministro dell’economia al vertice con i giornalisti
Abbiamo le risorse, e pane caldo e benzina
Fai con calma, non c’è fretta di partire.
Riempi bene quella sporta, controlla tutta la bisaccia, che il viaggio è lungo, ci sarà tempo di arrivare.

Baltic 1000


21 Gen

In quale momento è accaduto?
La ‘b’ e la ‘a’ in rapida sequenza, digitati nella url per arrivare a ‘balticman’, da qualche tempo portano sulla pagina della banca.

Significa che balticman sta invecchiando o diventando grande, e infatti ha raggiunto e superato, con questo post, le 1.000 pubblicazioni.
Rimarranno lì nell’etere per un po’, poi se ne andranno anche loro, silenziose come sono arrivate.
E se servirà un epitaffio, ben venga quello di Robert Walser, letto nei suoi Ritratti di Scrittori, per non cadere nell’insana tentazione di prendersi davvero sul serio.

 

“Io, per esempio, che pure sono un poeta, 
come discorso funebre 
– quando verrà il momento – 
mi auguro solo bugie. 

Purché siano bugie deliziose.”

— Robert Walser

 

No-Day


16 Lug

 

Disagio.
Gente che parla.
Dappertutto gente che parla.
Parlo anch’io.
Scrivo.

La carta non risponde.
“Scrivere è come parlare a se stessi”, dicono
ma se stesso non mi ascolta.

Crasssshssszzzptf


21 Mag

.

Questo testo poteva essere l’ultimo
l’ultimo di una lunga serie di notti non dormite y procrastinación.
Sarebbe potuto
– avrebbe dovuto –
chiudersi così questo blog,
sparire da un momento all’altra senza lasciare traccia di sé
assenza di un referente in un delirio a senso unico.

Uno schermo nero e vuoto di risposte
“this domain does not exists e non terremo traccia di te”
l’identità digitale è labile effimera illusoria e fugace
tu muori nel buio, e l’uomo baltico se ne vola via con te.

Ancora una volta di fronte alle macerie fumanti
a parlare di ricostruzione
a tentare di afferrare quel che già non è più tra le mani
a sentirsi formica e non cicala, inutile formica, schiacciato da un destino su cui non avrai controllo mai.

E invece questo post è il numero mille
1.000 volte “scrivi”, senza aver chiaro il perché
1.000 volte leggi, leggi l’ombra di te
1.000 volte ancora, muchas gracias a Cé.

Videograms for a revolution


29 Set

Si nasconde nelle pieghe di youtube, se n’è andato un paio di mesi fa, tra l’indifferenza generale.
Harun Farocki, filmaker tedesco che ha sempre camminato più in là dell’immagine.
Capovolgendo il rapporto tra azione/narrazione: nel 1969, per spiegare gli effetti del napalm sulla pelle, si bruciò una sigaretta sul braccio.

Un occhio attento sulle immagini degli altri, un occhio critico sul ruolo di televisione e cinema nella costruzione della realtà.
Il suo materiale preferito sono le immagini d’archivio, quel rumore che negli ultimi decenni si è appropriato del nostro fondo di percezione.
Un giorno da consumatori per definire un’intera epoca.

Farocki ha riassunto tutto questo nel suo Videograms of a Revolution. La caduta di Ceausescu provocata dalla diretta televisiva, una retorica che si ritorce contro, la massa lobotomizzata che ha bisogno di sentirsi sullo schermo, per decidersi ad agire.

“Visto che esistono già troppe immagini, non ho sentito il bisogno di realizzarne di nuove”.

Mueve solamente lo que


06 Lug

Mueve entoces solamente lo que vuela, y dibuja formas y sentidos tan distintos a los que se iban buscando, formas y sentidos que pertenecen a otras vidas posibles, que repentinamente se materializan entre sillas rosadas y marrones, en un cuarto de paredes azules.

Mueve la mente que no conoce su nombre, que no sabe nada sobre su existencia y tal vez por esto se atreve a imaginar, siguiendo las olas dementes de un contacto que, a pesar de haberse realizado en el espacio de un par de segundos, se expandiò en profundidad y anchitud, visualizado en el reflejo de un vidrio detràs de una reja blanca, en donde cada movimiento de ella ha sido grabado para algùn recuerdo, sobre una superficie frìa y transparente que conservarà este momento asì como ha de ser conservado, inùtil para la historia, invisible a los demàs.

Quel che accade in un istante potrebbe non accadere mai


26 Ott

Il frutto proibito

Il campanile giallo elettrico scorre via come un panning, fuori dal finestrino. E improvvisamente le orecchie riposano, si astraggono. Da quante ore sono in cammino, oggi? Mi viene il dubbio che il cuore abbia smesso di pulsare.

Antes yo era mucho màs definitivo, c’è scritto sugli appunti dietro lo schermo. Proseguire senza indugio, lo sguardo perso nel punto fisso di un caleidoscopio. Tutto è contraddizione e tutto si compie, niente ha un fondo di impossibilità nella scia della cometa. Non resta che andare avanti adeguandosi alla mutevolezza delle prospettive. Muoversi, muoversi ancora. Nell’evoluzione della specie, argomenta Jean Claude Kaufmann, il fondoschiena si sviluppa insieme al cervello, quando l’uomo assume una posizione eretta.

Oggi, le foglie hanno cambiato colore. Succede una volta all’anno, ma succede tutti gli anni.
Resta con me e non smettere mai di andare via.
Paradoxically, the ability to be alone is the condition for the ability to love.

La coscienza, la conoscenza, la scienza. Il campanile giallo elettrico fuori dal finestrino. Il mondo scorre negli spazi esterni, tra le persone, tra gli scambi e i sorrisi. E mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto.  A cosa ti servirà, gli fu chiesto. A sapere quest’aria prima di morire.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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