Posts Tagged ‘Arte’

Cucinema


10 Feb

Un incontro tra italiani emigranti e viaggiatori può generare le conseguenze più assurde. Se ci si aggiunge che lo scenario è un deserto sonnacchioso e polveroso come Barranquilla, assetato di creatività ma incagliato nel – coerentissimo – stereotipo di Macondo di sé stessa, i risultati possono addirittura essere memorabili.

E’ il caso del Cucinema. Cucinare il cinema. Un esperimento iniziato a Roma, dove un gruppo di amici ha pensato bene di unire due arti supreme in un matrimonio creativo. E proseguito, in una lunga serie di successi, nelle  più remote località d’Italia e d’Europa. Fino ad arrivare, sabato scorso, in America, a Nord del Sud, per lasciare una scia di rinnovato entusiasmo dietro di sé.

La ricetta, come al solito, nei piatti migliori, è semplice. Si preparano due  o più tavoli. Sul primo, si stende una vecchia pellicola a 16 millimetri, cancellando prima buona parte delle immagini. Sul secondo, uova, farina e sale, e tutto ciò che serve per cucinare un qualcosa concordato in precedenza (nel nostro caso, Strozzapreti alla romana). I partecipanti, dai 5 ai 95 anni, passano da un tavolo all’altro, protagonizzando un doppio processo creativo che culminerà con la cena, e la successiva proiezione del film realizzato, roba da cinema sperimentale. La colonna sonora può essere composto da poesie, o dai commenti in fase di realizzazione, o da qualsiasi fonte sonora presente nelle vicinanze.

Il risultato è questo:

L’immagine della profezia


19 Gen

El autor del cuadro Oswaldo GuayasamIn. EL MACUTO,Quando negli anni Settanta dipinse “El Macuto” (Il bruto), Oswaldo Guayasamin concretizzò su tela una sua immagine visionaria. Aveva previsto, nel fuoco dei cattivi presagi che popolavano l’America Latina di quelle epoche difficili, l’ennesimo caudillo populista a minacciare il futuro del suo popolo, un uomo “che avrebbe creato conflitti internazionali e sarebbe rimasto più di un decennio al potere”.

Trentacinque anni più tardi, è curioso costatare come l’arte continui ad essere l’avanguardia dell’umanità nella rincorsa al proprio futuro, dimostrando molta più fantasia come la realtà stessa. Un venezuelano, di fronte a “El Macuto”, non può fare altro che sperare di essere di fronte ad un altro ritratto di Dorian Gray.

Ágúst Ævar Gunnarsson


23 Mar

I bassifondi, mi interessano. L’estetica del semplice, la poesia dell’infinito. L’inquietudine di un cielo grigio, requiem costante. Pelle bianca color di nulla, di malattia, trasparente anima invisibile cute.

La musica del silenzio di un canto perduto, lontano dalle vostre coordinate spazio tempo. Io volevo cantare cose che non riuscivo nemmeno a comprendere, voi le avete trasformate in parole e in messaggi, in messaggi sublimi, in arte. Odio la musica, entità divina fino a quando non si traduce in suono. Perchè questa è l’imperfezione della musica: smettere di non-esistere nel mondo irreale, per tradursi in melodia e quindi in onde sonore e quindi in vibrazioni. Vibrazione: forma di comunicazione primaria e primitiva percettibile all’orecchio umano, e per questo ingannatrice. I vostri timpani vibrano su corde diverse, e trasmettono un suono o un colore del suono diametralmente opposto a ciò per cui nacque, un’inquietudine da venerdì sera sul parallelo 10. La musica è una forma di comunicazione decisamente imperfetta, mio caro. Trasmette un input ma non un messaggio, e paradossalmente solo funziona quando un significato originario si perde nei canali di chi ascolta. O è chi ascolta a perdersi nei canali del significato originario, se la melodia è palindroma e confusa. Palindromo e confuso. Così volevo essere io, così voleva essere la mia musica. Confondervi e crearvi in musica, prendervi per mano e perderci tutti insieme durante il cammino e tornare insieme, tornare all’origine, noi soli senza orchestra e senza arrangiamento alcuno, ritrovarci là dove eravamo partiti e non riconoscerci.

Ho abbandonato la band dopo il secondo album. L’America era troppo lontana, e alla luce ho sempre preferito il buio del mio Profondo Nord.

Mi hanno detto che adesso vi considerano asceti, divinità misteriose e poeti di una lingua che avete inventato. E grandi musicisti, muse ispiratrici per altri dei. Io continuo a vedervi uomini. E musica.

L’improvvisazione nell’arte e nella vita


09 Mar

Certa roba va più in là del semplice concetto di “musica” così come televisione radio cultura popolare insegna. Passando per le droghe e la psichedelia, raggiunge universi sconosciuti di puri sperimentalismi dove i concetti di genere e di “ensemble” già non contano più niente. Quello che ne viene fuori è una mistura di esperienze vissute, di vita assimilata e metabolizzata sottoforma di scale cromatiche, un amplesso onanistico che si trasforma misteriosamente in un’orgia collettiva, il piacere del singolo musicista si amplifica nell’espressività degli altri.

Questo tipo di musica, definitivamente scomparso, ha conosciuto i suoi massimi albori negli anni ‘70, quando le droghe psichedeliche non erano ancora state scoperte dai moralisti della domenica, e l’esplorazione di nuove forme artistiche ne era la rappresentazione più evidente, l’eredità migliore lasciata ai posteri. Senza nessun tipo di presuntuosità particolare, e citando un’idea di Nachmanovitch, mi piace pensare che non si tratta di musica per tutti: chi vive rinchiuso tra quattro accordi che variano tra strofa e ritornello, non potrà percepire il misterioso matrimonio perfetto tra i diversi componenti del caos.

“…la strana idea che c’ho di libertà“


09 Feb

La Rai ha un’orchestra (notevole, considerata la migliore, in Italia. Con sede a Torino) i cui componenti sono a tutti gli effetti lavoratori della rete pubblica, 365 giorni all’anno. Eppure, al festivaldisanremo verranno assunti una settantina di musicisti “a chiamata”, e nessun musicista dell’orchestra ufficiale sarà fra di loro. Perchè? Non lo so. La domanda sarebbe piuttosto: perchè continuare a pagare il canone?

Avion Travel, Sentimento. Consoliamoci.

Signora società


08 Feb

Hai firmato un mutuo di quarant’anni per comprarti il villino, e mi parli del mio futuro che è ormai fottuto.

Vai in chiesa a costruirti il mito di vite ultraterrene, e firmi decreti folli per esorcizzare – terrorizzato – la morte.

Sopporti un amore per inerzia, e pretendi d’infarcirmi coi tuoi discorsi del cazzo sul senso della coppia.

Spegniti, messaggero ipocrita di consigli non richiesti. Accetta e riconosci l’esistenza del bello, del diverso, dell’arte, della devianza, della prospettiva, del punto di vista, della personalità, di tutto ciò che può esulare da quelle due linee rette che hai tracciato per me.  Lasciami vivere giorno per giorno finchè morte non mi separi o finchè ne avrò voglia, e se proprio vuoi salvare una vita, comincia dalla tua.

Verbo carne (…)


30 Nov

dejame hundirme en tu fuego
sabroseando molecolas absurdas
de humo de futuro de orgasmo de ti
en la soledad voluntaria de mi blanco

mientras me agarra me escoge me tortura
este vislumbro de neblina frente a mi
mientras el silencio ruidoso de esta tierra tuya
suenan tus bailes y tambores de cumbia
mientras tu esencia se quedò en mis labios
mientras tu ausencia ya es un viaje lejano
yo vivo de palabras y de brisa
de egoismo y de ilusiòn.

y te busco entre sabanas sucias
hojas rayadas por nuestro instincto animal
allì te leo te escribo te dibujo
obra de arte y artista genial.

“La Biblia de Barranquilla”


01 Ago

Marvel Moreno te explica bien lo que significa Barranquilla. Aunque si solamente quien viviò esta ciudad por un rato, sea un mès un ano o una vida (tambièn la vida es un rato) puede alcanzar a comprender como la mezcla de realidad y finciòn que relatan sus paginas es mucho màs verosimìl de lo que se pueda pensar. “En diciembre llegaban las brisas”, premio “Grinzane Cavour” – y otros màs – en la literatura europea, no es asì conocido en la tierra donde naciò. Tierra que idolatra hasta niveles sacrales su hijo predilecto, gabrielgarcìamarquez alias Gabo, y se olvida de quien no se olvidò de ella huyendo en Parìs.

Marvel Moreno escribe sobre hipocrisia, pasiòn, machismo, sexo, mestizos indios negros y ancestros europeos. En una palabra, Barranquilla. No obstante la ubicaciòn temporal sea los Cincuentas, es asombrante la actualidad de la inflada temàtica “relaciòn entre un hombre y una mujer”, sobre todo si se piensa que cincuenta anos de batallas en contra la cultura machista aquì nunca aparecieron. De aquì sale el ultra-feminismo radical de esta autora que fuè Reina del Carnaval, junto a una crìtica a las mujeres de su ciudad, responsables como los hombres de una situaciòn eterna, inmutable.

“…los años han pasado. No he vuelto ni creo que vuelva nunca a Barranquilla. A mi alrededor nadie conoce siquiera su nombre. Cuando me preguntan còmo es, me limito a decir que està junto a un rìo, muy cerca del mar”.

Di pioggia, amore e apocalisse.


30 Mag

L’amore è una faccenda pericolosa. Immaginati artista, immaginati scrittore o regista. Logicamente ti innamori in quello che la tua mente produrrà, è inevitabile. Sognerai di notte il tuo soggetto, lo vedrai giorno dopo giorno sempre più uguale all’orgasmo dei tuoi sogni. Guarderai il tuo soggetto con occhi tutti tuoi, e gli stessi occhi li sposterai dall’incanto che un tempo ti colpiva. E allora si sarà aperto un tunnel a discensione verticale accelerata, fino a laggiù dove finisce l’obiettività. Ma anche l’obiettività è una faccenda pericolosa.

Sempre più spesso la popolazione colombiana mi chiede di contrattare un taxi per loro. “Tu riesci a strappare un prezzo migliore”, mi dicono. Devo ancora decidere se esserne orgoglioso o no.

In Colombia è arrivata “l’onda invernale“, perbacco. Robe tipo inondazioni catastrofiche, villaggi allagati, e sorprendenti sono le risposte tipicamente sudamericane alla cosa: una comoda attesa sulla poltrona galleggiante, aspettando che l’acqua se ne vada. Anche a Cuneo piove e la gente muore. Toh.

To feel. What a beautiful world is this one. When you translate it in other languages, you loose somewhere the real meaning of it.

Oggi è il giorno dell’apocalisse. C’è una concatenazione di potenziali eventi che, in caso di esplosione, provocherebbe una reazione a catena dalle conseguenze catastrofiche su scenari futuri multipli. Ho affrontato la cosa svegliandomi in ritardo, e contemporaneamente sono finiti lo shampoo e il dentifricio. Cattivi presagi.

Do you tube?


25 Dic

Ti ricordi? Tempo addietro, non prima di un paio d’anni fa, sia io che tutti elogiavamo e idolatravamo sulla pubblica piazza la rivoluzione-youtube, esaltati verso questa nuova prospettiva di libertà che il nuovo website prometteva e finalmente pronti a una fine della shit-television ormai imminente.

Orbene. Qualche stagione televisiva è passata, e nel frattempo Youtube è stato inglobato dalla multitentacolare piovra di Google; 1 milione e 820 mila persone continuano a guardare Porta a Porta, e la tanoto idolatrata “democrazia di youtube” risente sempre di più dei peggiori effetti della televisione nostrana: Luttazzi non è che l’ultimo personaggio scomparso (parzialmente) dal sito: youtube non tollera le oscenità , e il comico con la sua ormai celebre frase ha osato troppo nominando contemporaneamente volgarità come “Giuliano Ferrara”, “Berlusconi”, “Dell’Utri”, “Previti”, “Santanché”…

E poi. Youtube poteva essere ed effettivamente era un ottimo mezzo per trasmettere Arte, sottoforma di cortometraggi che molti autori pubblicavano per sfruttare il notevole mezzo comunicativo. Si trovava anche su youtube per esempio un ottimo lavoro di un giovane regista lituano sul tema dell’Erotismo, vincitore di numerosi concorsi anche all’estero. Erotomotto è un video di 10 minuti realizzato con un matrimonio tra immagini reali e tecnologie come il Flash semplicemente geniale, accompagnato da una colonna sonora originalissima. L’abilità del regista era stata proprio quella di affrontare il tema dell’erotismo senza l’ausilio di immagini esplicite e banali: youtube l’ha rimosso e non lo lascia ripubblicare perchè “viola i termini d’uso a proposito di immagini pornografiche“.

E’ pornografia questa?

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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